Cosa è successo tra Siae e Meta
“Questa canzone non è al momento disponibile” è la frase più popolare che si legge negli ultimi giorni sulle storie e nei reels di Instagram e Facebook. Questa situazione si è verificata a causa del mancato accordo tra Siae e Meta relativo al rinnovo delle licenze della musica italiana sui social media.
Utenti, opinionisti e politici sono rimasti scioccati dallo stop della musica sulle piattaforme di Meta e la Siae, dal canto suo, ha inviato una e-mail esplicativa a tutti i suoi interlocutori, ribadendo e sostenendo come la scelta del tutto unilaterale di Meta di “silenziare” sui suoi social media i contenuti gestiti dalla società italiana sia arrivata come un fulmine a ciel sereno, mentre il dialogo per trovare un accordo era ancora in corso.
Nonostante tutto questo, la Siae si è detta disponibile sin da subito a riaprire le contrattazioni per il ripristino ma ora, dopo oltre una settimana, il silenzio sui social media sembra quasi assordante.
L’offerta di Meta a Siae senza compromesso
La causa scatenante di questo mancato accordo tra Siae e Meta, è quasi sicuramente dovuto a un problema di natura economica e contrattuale che riguarda entrambe le parti.
Matteo Fedeli, direttore generale della Siae spiega: “Per noi conoscere quanto Meta guadagni è fondamentale per poter capire l’offerta che ci fanno. Ma al netto del fatto che non fornisce informazioni, che già di per sé è una cosa grave, loro a un certo punto ci hanno messo di fronte a una cosiddetta offerta take it or leave it, ovvero ci hanno messo davanti un numero e hanno detto o vi prendete questo o arrivederci e grazie”.
Continuando, Fedeli ha sottolineato che il modello della Siae è quello di cercare di chiudere sempre degli agreement che siano basati sulle revenues, quindi con un modello che è quello cosiddetto a revenue share. Il problema è che questi modelli devono essere basati su una relazione trasparente da un punto di vista delle informazioni relative al business, cosa tra l’altro sancita molto chiaramente dalla Direttiva copyright.
Se è vero che il problema è di natura contrattuale, però, bisogna anche sottolineare che con YouTube, Spotify e altre piattaforme streaming si è riusciti a trovare un punto di incontro concordato a metà strada da entrambe le parti per il rinnovo delle licenze.
I problemi generati dall’assenza di un accordo
Il punto è che Meta non ha intenzione di condividere dati precisi il che rende automaticamente difficile raggiungere un accordo nel breve periodo.
La rimozione dei brani musicali dai social media della Silicon Valley è arrivata senza nessun segnale di avvertimento e pare che nemmeno l’industria musicale italiana fosse a conoscenza di questa cosa.
Di conseguenza questo mancato rinnovo ha causato molti problemi a case discografiche e ad artisti che stavano per lanciare nuovi prodotti o album nell’immediato.
Inoltre Meta ha deciso di rimuovere anche tutte le canzoni di artisti di calibro internazionale e di cantanti che, di fatto, non fanno parte di Siae. La situazione che si sta vivendo, oltre a essere molto caotica, sta causando anche un impatto negativo in termini economici all’industria musicale italiana.
Il ruolo del governo nella vicenda
In tutto ciò il governo, negli ultimi giorni, ha provato ad aprire uno spiraglio per cercare di proporre un patto che possa consentire alla musica italiana di tornare a essere riprodotta sui social media.
Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura, ha spiegato, infatti, che la tutela dei diritti degli artisti e della creatività italiana è una priorità.
In attesa che questo stallo della trattativa si sblocchi, il Ministero sta provando a fare da mediatore attraverso la convocazione delle parti giovedì 6 aprile presso il Collegio Romano.
In attesa di vedere cosa succederà nel frattempo una buona fetta della musica italiana è tornata su Instagram e Facebook grazie a un accordo tra Meta e Soundreef, grande rivale di Siae.
Riflessioni su un nuovo patto fra Siae e Meta
Se da ormai qualche giorno migliaia di canzoni sono tornate disponibili nelle storie e nei reels di Instagram grazie a Soundreef, bisogna capire come si evolverà la situazione tra Meta e la Siae.
La situazione si trova ferma a un bivio in quanto se da una parte Siae vuole tutelare i copyright dei suoi artisti, dall’altra Meta vuole massimizzare il proprio guadagno, e in questo scenario di caos buona parte della musica continua a rimanere, ancora, al momento non disponibile.
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