L’Afghanistan sta vivendo un periodo storico contrassegnato da lotte e spargimenti di sangue, qual è il ruolo dell’Occidente ed in particolare dell’Italia? Come sta agendo il nostro paese per salvare i civili innocenti?
Alle origini di questo Stato
L’Afghanistan è stato fin dalla sua nascita un territorio di frontiera.
È stato esposto alla dominazione dell’India da Est, della civiltà iranica da Ovest e dai popoli delle steppe da Nord.
Colui che ha fondato lo Stato islamico è, secondo la tradizione, Aḥmed Khān. È il capo del popolo degli Afghani Abdālī.
Accordi e patti
Nel 1993, in una condizione di stallo, nacque un nuovo gruppo armato, ossia i Talebani. Il termine ha origine dall’arabo standard e sta a significare studente.
Questo nuovo governo era formato da giovani afghani di origine pashtūn che provenivano dalle scuole islamiche del Pakistan, e dai mugiāhidīn delusi dai loro comandanti.
I Talebani hanno guadagnato molto terreno in quegli anni e nel 1996 sono riusciti a conquistare Kabul, la capitale dell’Afghanistan.
Il nuovo governo ha imposto successivamente un regime radicale, basato sui principi della shari’a.
La shari’a sarebbe la legge islamica e l’applicazione stessa dei suoi principi e dei suoi concetti. Il termine deriva dall’arabo e vuol dire “sentiero, via”.
Le interpretazioni della shari’a sono aperte ad interpretazioni diverse dell’uomo.
Ci sono stati molti insuccessi all’interno della diplomazia internazionale nel tentativo invano di intraprendere il dialogo fra i Talebani, le forze dell’UIFSA (United Islamic Front for the Salvation of Afghanistan)e l’ONU.
La situazione è degenerata nel settembre 2001 con l’uccisione di Ahmad Shah Massud, capo militare e politico dell’opposizione ai Talebani.
In seguito, l’attacco terroristico contro le Twin Towers di New York e il Pentagono, e il rifiuto di consegnare Osama Bin Laden agli Stati Uniti.
Osama Bin Laden, sceicco di origine saudita, mandante morale e materiale della strage dell’11 settembre, è stato ucciso in il 1 maggio 2001.
America ed eventi recenti
L’America è stata protagonista per moltissimi anni di interventi in Afghanistan. Probabilmente le pressioni della NATO e dell’ONU hanno influenzato molto in questo contesto, cosa che non è avvenuta in Iraq.
Obama e Biden hanno agito diversamente durante i loro mandati e oggi le nuove generazioni di donne e bambini, influenzati dall’Occidente, aspirano ad una vita diversa da quella che vorrebbero i Talebani.
Il simbolo di questa battaglia per la libertà è stato però spazzato via in pochi giorni, segno che qualcosa è cambiato, non di certo il pensiero dei nuovi governatori.
Biden, ha spostato i propri interessi a favore della Russia e della Cina.
Pensieri ed opinioni
Come ha affermato il generale dott. Cuzzelli, generale di Brigata e comandante di un’unità multinazionale della NATO dedicata alla formazione e all’assistenza in operazioni delle forze di sicurezza locali, “Gli Stati Uniti sono intervenuti all’inizio per colpire Al-Qaeda, ma lo sforzo principale di nation building avrebbe dovuto farlo l’ONU.”
I ruoli della NATO, dell’ONU e degli Stati Uniti, formalmente sono chiari, sulla carta.
La prima è un’organizzazione internazionale nasce come alleanza militare, l’ONU avrebbe gli strumenti per costruire una nazione dilaniata interiormente ed infine gli Stati Uniti che rappresentano l’Occidente, con le idee poco chiare.
Il ruolo dell’Italia
L’Italia, a differenza di altre nazioni europee, come ad esempio la Francia, è rimasta fino all’ultimo in Afghanistan, impegnando uomini e salvando i civili durante le operazioni che sono avvenute da metà agosto e si sono concluse al 31 del medesimo mese.
L’esercito italiano si è impegnato moltissimo, anche quando Trump affermava che le forze internazionali avrebbero dovuto fare di più, i nostri militari e comandanti hanno lottato duramente per gli obiettivi comuni.
Accoglienza e futuro
Dunque, nel nostro paese, sono giunti moltissimi civili fuggiti da Kabul. Inoltre, le città italiane stanno allestendo strutture di emergenza per le persone.
L’associazione milanese Pangea, insieme a molte altre, che si occupa dei diritti delle donne e che è attiva in Afghanistan da oltre un decennio, sta facendo di tutto per salvare molte donne rimaste bloccate a Kabul. Le forze politiche italiane, d’altro canto, hanno opinioni diverse riguardo l’accoglienza dei rifugiati, e da una parte influisce anche la diplomazia americana.
Purtroppo, i talebani hanno ripreso in mano la situazione ma il paese è cambiato.
In un paese dilaniato da menti poco diplomatiche, è necessario che le nuove generazioni possano alimentare ideologie diverse e noi europei abbiamo il dovere di fare in modo che ciò avvenga. Ricordiamoci che mentalità ostili e poco diplomatiche possono nascere in qualsiasi parte del mondo, non solo in Afghanistan.
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