In Canada gli indigeni venivano mandati nelle “residential schools“, spesso contro la loro volontà. Questo al fine di assimilarli alla cultura dominante, allontanandoli dalle loro tradizioni. Recentemente, poi, sono stati scoperti resti di ossa, appartenenti a vittime di queste scuole, in cui avvenivano maltrattamenti di vario tipo. Ne avevate mai sentito parlare?
Cosa sono le residential schools
Ci troviamo nel Canada della seconda metà dell’800. A partire dal 1876, precisamente, vennero istituiti diversi collegi, chiamati appunto “residential schools”, per assimilare gli indigeni alla cultura coloniale e dominante. Si cercò di eliminare qualsiasi contatto degli studenti con le proprie origini, spesso strappando minori dai nuclei famigliari di appartenenza.
Oltre all’assimilazione forzata, chi gestiva questi collegi si macchiava spesso di violenza e altri reati. Gli studenti venivano maltrattati, dovendo subire abusi di ogni tipo. Nei casi maggiormente tragici si arrivò anche, tragicamente, alla morte di alcuni di loro. Il fenomeno delle residential schools continuò a perpetuarsi per oltre 120 anni e solo di recente sono state smantellate le ultime strutture esistenti.
La maggior parte di questi collegi veniva gestita da diverse organizzazioni religiose, in collaborazione con il governo canadese. I bambini venivano rimossi forzatamente dal proprio nucleo famigliare, all’improvviso. Non potevano usare la loro lingua madre, e neppure professare la loro religione. Molti di loro vennero abusati sessualmente, e altri morirono, a causa di malattie e denutrizione.
La causa delle residential schools: l’Indian Act del 1876
Per comprendere il quadro storico in cui nacquero le residential schools, è necessario parlare dell’Indian Act (in italiano Legge sugli Indiani), istituito proprio nel 1876. I collegi sono una diretta conseguenza di questa legge, che stabiliva regole severe riguardo ai diritti degli indigeni.
In particolare, questa legge stabiliva che gli “indiani” fossero le persone di sangue indigena, come anche i propri coniugi e figli. Gli indigeni non venivano riconosciuti a pieno titolo come cittadini canadesi. Il governo canadese aveva piena autorità sugli indiani e sulle loro terre.
Tornando indietro di qualche anno, possiamo ricordare anche la “Legge sulla graduale civilizzazione” del 1857, che stabiliva un’altra regola rigida per quanto riguarda gli indigeni. Infatti, qualsiasi indigeno maschio, di 21 anni, con una buona conoscenza dell’inglese o del francese, veniva considerato un suddito britannico. Rinunciava però, obbligatoriamente, al suo status di indigeno. Questa legge considerava la condizione indigena come inferiore, da eliminare presto. L’ambizione era quella di diventare britannici, poiché solo in questo modo si poteva essere completamente accettati socialmente. Questo è il motivo, tra l’altro, della nascita delle residential schools, che cercavano di imporre la visione coloniale. Si evitava, in questo modo, la proliferazione della cultura indigena, considerata pericolosa. Questo ragionamento non si discosta molto, purtroppo, da quello antisemita.
Truth and Reconciliation Commission
La “Truth and Reconciliation Commission” è una commissione, istituita nel 2008, al fine di indagare su questa pagina di storia, arrivando ad una verità e cercando ulteriori indizi. La commissione ha lavorato tramite la raccolta di testimonianze, pur dovendo sottolineare come non esistano (ovviamente) testimoni diretti, ma solo parenti delle vittime, che cercano di ricostruire ciò che è accaduto ai propri cari.
Il lavoro della Truth and Reconciliation Commission è stato pubblicato in un vasto archivio, in cui sono presenti anche le diverse relazioni prodotte da questa commissione. Tutti i materiali sono pubblici e facilmente consultabili, proprio perché è importante che l’opinione pubblica sia al corrente di ciò che la storia ha riservato alle popolazioni indigene.
La commissione organizza anche convegni e incontri in cui cerca di sensibilizzare la popolazione canadese riguardo a questo spaccato storico. Nel 2008 il primo ministro canadese si è scusato pubblicamente con gli indigeni e con le loro famiglie. Magra consolazione, però, se pensiamo alla sofferenza e alle tragedie perpetuate nel tempo.
Il ritrovamento delle ossa
Nel mese di maggio 2021 sono stati ritrovati 215 corpi, sotto alla struttura di una residential school. Questo fatto di cronaca ha agitato l’opinione pubblica canadese e globale, riportando l’attenzione su questa pagina tragica della storia e facendo emergere nuovi dettagli. Secondo le stime, dall’istituzione dei collegi fino al 1998 sono stati allontanati dalle proprie famiglie ben 150.000 bambini indigeni.
La storia degli indigeni e di ciò che hanno dovuto subire in Canada, fino a poco tempo fa, tocca ancora molto l’opinione pubblica canadese. Si tratta di un capitolo doloroso da ricordare. Ragione per cui, per molto tempo, si è preferito nascondere i documenti e le prove, facendo finta che questa parte della storia non sia mai esistita. Eppure, ancora una volta si devono fare i conti con il passato.
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