Molti giovani italiani preferiscono proseguire gli studi all’estero, sperando di poter trovare un futuro migliore: quali sono le qualità e i punti critici delle Università italiane?
Pandemia e Università
Gli effetti devastanti della pandemia sul sistema scolastico riguardano anche gli atenei italiani.
Molti studenti, infatti, hanno preferito rimandare o abbandonare gli studi a causa della crisi economica e sociale venutasi a creare.
Altri, soprattutto gli studenti che abitano al sud Italia, invece hanno deciso di frequentare l’Università nella propria città d’origine, in previsione di altre chiusure regionali. Altri ancora si sono iscritti nelle Università più attrezzate nella didattica digitale.
Tra immatricolazioni e timori per l’università
Il Presidente attuale del Censis (Istituto di Ricerca Socioeconomico Italiano) con sede a Roma ha infatti affermato che per l’anno accademico 2021-2022 “si prevede un calo delle immatricolazioni”. I dati sono prevedibili infatti: nel 2019-20 si è calcolato uno 0,7% in meno delle immatricolazioni che interrompe l’andamento positivo degli ultimi cinque anni.
Rispetto alla crisi del 2008, questa sta mettendo in ginocchio una grande fetta della popolazione, i ragazzi preferiscono aspettare tempi migliori per iscriversi all’Università.
La spesa pubblica investita in Università e istruzione è dell’1%, e al di sotto dell’Italia troviamo solo Bulgaria, Grecia e Romania.
Graduatoria
La graduatoria considera la qualità delle Università italiane basandosi su sei voci: servizi come mense e alloggi, borse di studio, aule dedicate allo studio, biblioteche, servizi digitali e possibilità di trovare lavoro.
Gli atenei che hanno mantenuto la posizione in graduatoria sono: Bologna, Perugia, Trento, Camerino, Politecnico di Milano e Bocconi.
Il parere degli studenti internazionali
Gli studenti internazionali che provengono dall’Europa e dall’estero, tuttavia, esprimono commenti positivi sulla loro esperienza universitaria in Italia.
La ricerca in merito è stata condotta dalla più grande piattaforma sulle esperienze internazionali nel mondo. Ben 352 studenti hanno espresso un’opinione estremamente positiva sulla loro esperienza italiana.
La maggior parte dei giovani ha affermato di aver avuto un’ottima esperienza, i commenti riguardavano in particolare: l’esperienza culturale italiana, l’aria culturale ed internazionale che si respira, gli eventi organizzati in città e dalle università stesse.
Molti sono rimasti soddisfatti dal fatto che le università italiane presentino corsi in inglese, seminari e conferenze. Inoltre si apprezza la professionalità dei professori e la loro disponibilità.
Gli aspetti negativi dell’università da migliorare
Alcuni studenti internazionali e italiani affermano che le strutture universitarie sono spesso insufficienti per ospitare un grande numero di persone. Infatti, protestano poiché in alcune aule i posti a sedere sono precari e di esiguo numero.
Le strutture stesse dove svolgere gli esami sono spesso confusionarie e disorganizzate.
Lavoro e università
Il lavoro post laurea è sempre stato un punto dolente, soprattutto in Italia. Le lauree più richieste sono quelle in campo scientifico e prime tra tutti quelle in ambito sanitario, che comprendono le figure dei medici, degli infermieri, i fisioterapisti e i tecnici di laboratorio. A medicina e professioni sanitarie, segue la laurea in Ingegneria.
Spesso la laurea triennale non basta per accedere al mondo del lavoro, molti studenti continuano la strada con la magistrale e master. Il tasso di occupazione più basso si registra nel gruppo geo-biologico (Scienze e tecnologie della navigazione, Scienze e tecnologie fisiche, Scienze matematiche) con una percentuale del 23,6%.
Seguono le lauree in ambito letterario (21,5%) e architettura (20,3%).
Secondo la “Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” due ambiti in particolare caratterizzeranno le nuove occupazioni: la Digital Transformation o trasformazione digitale e l’ecosostenibilità.
Guida per gli studenti lavoratori
Molti studenti lavorano e studiano allo stesso tempo, per una questione fondamentalmente economica e finanziaria.
Per riuscire ad organizzare studio e lavoro, soprattutto per coloro che sono iscritti full time (cioè tempo pieno) o anche part time (tempo parziale), occorre innanzitutto saper scandire il tempo e organizzare il planning settimanale.
Bisogna cercare infatti di non ridursi all’ultimo momento, sapere gestire lo stress e non trascurarsi. Questo vale per tutte le categorie, lavoratori e no.
La formula del successo, infatti, è costituita da semplici formule, come quelle elencate sopra.
Fuga di cervelli
Nonostante tutti gli aspetti positivi riguardo il livello delle Università italiane, sono molti gli studenti che emigrano subito dopo la laurea, perché?
Con la pandemia la situazione non è di certo migliorata, l’emergenza migratoria non riguarda solo chi arriva, ma anche e soprattutto chi se ne va.
Il crescente espatrio dei giovani dall’Italia è causato dagli scarsi investimenti per la ricerca in Italia, dalle scarse prospettive di lavoro e stabilità economica.
Con il Decreto Rilancio sono stati stanziati 1,4 miliardi per l’Università, il problema però principale, al momento, è riuscire a trattenere coloro che erano andati via e sono tornati a causa delle restrizioni. Riuscirà il governo compiere questo obiettivo che potrebbe aprire un nuovo futuro?
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