L’arte della divulgazione
L’arte della divulgazione sta subendo diversi cambiamenti: il termine divulgazione deriva dal latino divulgatio-nis e consiste nella teoria di espandere notizie, false o veritiere.
Quelle presunte tendenziose sono punite per legge.
La diffusione di teorie o notizie riguarda vari ambiti dello scibile umano, che comprende i seguenti campi: scientifico, filosofico, politico, economico e culturale.
Leggere
La lettura di libri, riviste, giornali e di post che la nuova tecnologia ci offre, risulta il modo più dinamico per diffondere cultura, pensieri e opinioni.
Lo scrittore americano Stephen L. Carter ha sottolineato l’importanza di leggere libri lunghi e complessi per una forma mentis più elastica alla novità e alla menzogna.
Riconoscere quest’ultima, infatti, non è mai semplice, specialmente se il nostro pensiero si restringe enormemente.
Lo stesso Carter sottolinea l’importanza della lettura responsabile dei cittadini per una democrazia ed un voto equi.
Complessi difficili
Leggere mattoni di libri e teorie difficili ci aiuta perciò a non cadere nei tranelli e nelle trappole di coloro che vogliono manipolare il nostro pensiero.
Borges afferma “che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto”.
Ed è proprio da lui che dobbiamo prendere esempio.
Placido ricorda che per fare giusta divulgazione occorre che “l’acqua del mare (del singolo argomento), che si presenta in un testo corretto e accessibile sia pulita”.
La divulgazione non è approssimazione, ma completezza.
Non è possibile scrivere alla “garibaldina” o comunicare in modo superficiale.
Divulgazione e piacere
La divulgazione consona e idonea, per qualsiasi fruitore, rappresenta un’arte poiché non tutti coloro che scrivono o divulgano la cultura sono neutrali.
Molte volte il nostro pensiero è contaminato dal mondo esterno.
La divulgazione perfetta non esiste, ma deve trasmettere la voglia di sapere e conoscere.
A cosa serve la divulgazione
La divulgazione, quindi, serve ad estendere i lati conoscitivi del sapere, allargare la base partecipativa dei cittadini, includerli nell’ambiente della discussione e del dialogo.
Divulgazione di altri tempi
Dante continua ad essere fonte di scienza e di sapere per il mondo contemporaneo che sta subendo notevoli cambiamenti, anche in ambito tecnologico.
Il mito dantesco non si è mai fermato, il genio descrive dettagliatamente gli aspetti del genere umano, sia i pregi che i difetti.
Perciò, leggendo la Divina Commedia, possiamo ritrovarci anche nel campo divulgativo.
Dante giudica le menzogne affermando che “è da uomo malvagio l’ingannare con le menzogne”.
Come funzionano le fake news
In campo prettamente teorico, le fake news si basano su concetti molto semplici, esse infatti attirano il lettore proprio per la loro semplicità di composizione.
Il lettore, quindi, molte volte non indaga la fonte ma si sofferma solamente all’apparenza, crea un proprio pensiero e poi lo divulga proprio come lo apprende.
Le aziende stesse, per una questione di marketing, tendono a sponsorizzare il loro prodotto tramite pubblicità molto semplici, da cui si evince subito il concetto.
Per fare ciò è necessario conoscere il consumatore, per “ingannarlo” meglio.
Alla ricerca della verità
Non tutti però si fanno ingannare dall’apparenza.
Per scardinare pensieri, opinioni divulgative, occorre perciò convincere prima noi stessi.
Per fare ciò è necessario informarsi, concentrarsi sull’obiettivo e soprattutto non soffermarsi sulle apparenze.
Ai tempi dei nostri nonni
Quando non esisteva la tecnologia e la possibilità di comunicazione era molto ridotta, coloro che ascoltavano tendevano a riportare parzialmente la verità.
Ad esempio, nell’antichità ricordiamo Omero che, con le sue opere eterne, ha trasmesso racconti che ancora affascinano grandi e, soprattutto, piccini.
Non si conoscono bene le origini di Omero, ma quel che si ricorda è che alla sua epoca la divulgazione era prettamente orale e per questo molte informazioni venivano dimenticate, poiché la memoria inganna.
Si cercava di apprendere a memoria testi interi, ma è solo con l’avvento della scrittura che si ricordano e si riportano più fatti.
In conclusione
L’arte della divulgazione è un processo che ha sempre accompagnato l’uomo e sempre lo accompagnerà. Non esiste sapere senza divulgazione.
Alla base di tutto vi è la curiosità del singolo individuo, che deve essere coltivata quotidianamente.
La proibizione della divulgazione rappresenta un processo oscuro, in cui non si permette ad un individuo di esprimere ciò che vuole nei dovuti termini.
Alle generazioni che verranno è necessario, perciò, insegnare ad essere ribelli e ad affrontare coloro che vogliono fermare il potere della conoscenza.
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