Appropriazione culturale: cos’è, perchè è sbagliata, casi celebri

Sempre più spesso sentiamo parlare di appropriazione culturale. Ma cosa si intende di preciso?

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L’importanza dell’inclusività  

Bisognerebbe cercare di essere maggiormente inclusivi verso la diversità, verso ciò che consideriamo lontano da noi.  

Il tema dell’inclusività è ormai al centro del dibattito pubblico quotidiano. Come è giusto che sia, qualsiasi tipo di discriminazione deve essere considerata inaccettabile. Ci troviamo a vivere in un mondo in trasformazione, con nuove generazioni sempre meno disposte ad accettare mentalità retrograde e discriminanti.  

La diversità è ricchezza e le minoranze sociali, culturali, etniche dovrebbero essere valorizzate, nella loro bellezza intrinseca.  

L’appropriazione culturale  

Questo concetto di inclusività però deve fare i conti con un fenomeno, sempre maggiormente diffuso, che è rappresentato dall’appropriazione culturale. Si tratta di una manifestazione abbastanza sbagliata, che ha al suo interno molte sfumature controverse.  

Tale fenomeno prende vita, in sostanza, nel momento in cui un individuo, oppure un gruppo appartenenti ad una cultura maggioritaria, fa proprie delle peculiarità di una cultura considerata minoritaria 

Esempi di appropriazione culturale  

Per spiegare al meglio cosa si intende per appropriazione culturale, il modo migliore di procedere è sicuramente quello di elencare alcuni esempi pratici, citando anche casi in cui sono stati coinvolti personaggi con una certa notorietà.  

Il caso di Oceania e della Disney 

Oceania” è una pellicola di animazione, risalente al 2016. Ha ricevuto alcune candidature agli Oscar e racconta la storia di una principessa dei Maori, in Polinesia. La giovane protagonista dovrà intraprendere un viaggio per la salvezza della sua terra d’origine.  

La pellicola ha avuto diverso successo, ma ha ricevuto anche delle critiche. La Disney è celebre anche per la grande mole di gadget legati ai suoi film che produce.

In occasione dell’uscita di “Oceania” è stato commercializzato un costume per bambini, simile a quello di uno dei personaggi principali del cartone, Maui.  

Questo personaggio è ricoperto di tatuaggi, ha una collana tipica e un gonnellino di foglie. Questo costume ha scatenato le polemiche di alcuni esponenti degli indigeni Maori, che hanno accusato la Disney di lucrare su una cultura tipica, senza nessun tipo di guadagno per i Maori.  

Personaggi famosi accusati di appropriazione culturale  

Il mondo della musica, specialmente se ci riferiamo alla cultura pop, è basata su una forte componente estetica. Molte popstar sono celebri per look, video musicali, performance particolari e sperimentali.  

Ed è qui che entrano in gioco, anche questa volta, le polemiche riguardo l’appropriazione culturale. Molte voci conosciute sono state prese di mira dalle critiche, proprio a riguardo di ciò.  

Nei mesi scorsi, per citare solo un esempio, Justin Bieber è stato ricoperto di critiche, dopo aver scelto di indossare i dread. Questo stile di pettinatura viene collegato alla comunità nera, in particolare afroamericana se consideriamo il contesto degli USA.  

La situazione negli Stati Uniti 

La lotta all’appropriazione culturale in America è molto sentita. In questo territorio, infatti, la comunità afroamericana si sente discriminata quotidianamente dalla comunità bianca.  

Qualsiasi personaggio famoso bianco venga sorpreso ad indossare qualcosa che ricordi la cultura black, viene ricoperto dalle critiche. C’è comunque chi, invece, sostiene il contrario. Scegliere uno stile di pettinatura dovrebbe essere un diritto di chiunque, indipendentemente dai collegamenti culturali.  

Nonostante i pareri contrastanti, bisogna comunque sottolineare come la comunità afroamericana si trovi oggettivamente in una situazione in cui sente il bisogno di rivendicare la propria cultura di appartenenza.  

Tramite la colonizzazione, gli europei si sono impossessati del territorio americano. Si è quindi messo in moto un fenomeno di dominazione. Gli europei hanno fatto piazza pulita della ricchezza culturale dei nativi americani, imponendo il proprio potere, anche intellettuale.  

In questo caso, è molto comprensibile che negli Stati Uniti questa problematica sia sentita come importante e prioritaria.  

Rihanna sotto accusa per una copertina  

Nel 2019, un altro esempio di critiche riguardo l’appropriazione culturale è stato rappresentato dal caso della cantante Rihanna. La celebre popstar, in questo caso, aveva realizzato un servizio fotografico per una nota rivista, nella sua edizione per la Cina.  

Questo servizio fotografico si apre con una foto di Rihanna, in cui indossa abiti ed accessori tipicamente cinesi. Anche il trucco e i capelli ricordano molto lo stile tradizionale cinese.  

È inutile dire che la comunità del web non ha perso tempo, insistendo sulla natura offensiva del servizio. Viene sottolineato come sia una mancanza di rispetto il fatto che una donna appartenente a tutt’altra cultura e origine si vesta con abiti dalla carica significativa così alta.  

Perché l’appropriazione culturale è sbagliata 

I casi famosi, apparsi sui giornali di tutto il mondo, in cui determinati personaggi sono stati accusati di appropriazione culturale, si sprecano. Basta una foto, un dettaglio dell’abbigliamento, un accessorio e le polemiche divampano.  

Come già detto, è plausibile che in stati come gli USA, con una storia di un certo tipo alle spalle, la sensibilità riguardo certi argomenti sia elevata.  

L’appropriazione culturale è pesantemente sbagliata. Specialmente se proviene da individui che non conoscono assolutamente nulla della cultura di cui prendono in prestito peculiarità. Nel momento in cui ci si appropria di un elemento tradizionale, bisogna conoscerne la storia e rendersi conto del valore simbolico che esso può avere. Bisogna comunque stare attenti prima di dare colpe, indagando sulla fondatezza delle proprie accuse.

Trovare un equilibrio

L’inclusività e la diffusione di culture minoritarie è una strada saggia da scegliere, specialmente se parliamo dei media e di persone che hanno grande visibilità.  

C’è comunque la necessità di trovare un equilibrio tra le parti. I media dovrebbero dedicare molto spazio a chi ha tutte le carte in regola per rappresentare la propria cultura, in tutta la sua essenza e tradizione. Magari sarebbe il caso, ad esempio, di dedicare copertine di riviste di moda ad esponenti della cultura di riferimento. Se proprio si vuole una popstar in copertina, bisognerebbe rappresentare la propria cultura di origine. 

 

Fonti:  

popcorntv.it

sputniknews.com

luxgallery.it


Credits:

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