Italia, inizio estate 2022, il caldo aumenta. La primavera manco abbiamo fatto tempo ad assaporarla che già siamo entrati in un cerchio infuocato e privo di frescura. A giugno già si sono raggiunti picchi di ben oltre i 30 gradi centigradi nelle maggior località italiane. Balneari e non. Di fatto i telegiornali hanno già ribadito come ogni estate di non uscire nelle ore più calde, di idratarsi molto e rimanere a casa. La pioggia ormai facciamo fatica a ricordarcela e quando arriva i danni che provoca sono sempre maggiori. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo clima incontrollabile? A cosa stiamo andando incontro?
Ovviamente, questi sbalzi di temperatura e questo meteo pazzo in generale non portano nulla di confortante. La questione del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti, anche dei più scettici. Probabilmente siamo già a una sorta di punto di non ritorno, o comunque ci troviamo sopra una linea sottile alla quale manca davvero poco per spezzarsi.
Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire eccome. Ormai abbiamo imparato a memoria quali sono le conseguenze maggiori di questo fenomeno: innalzamento dei mari e delle temperature, con la conseguente scomparsa di terraferma e zone abitate; scioglimento dei ghiacciai, incendi e altro. Dobbiamo abbandonare ogni speranza di recuperare il tempo perso oppure possiamo ancora sperare di rientrare in determinati parametri che ci permetterebbero di vivere con un clima più “normale”?
Situazione attuale
L’ultimo incontro sul clima a livello internazionale tenutosi a Glasgow (cop26) lo scorso ottobre, sembrava per alcuni l’ultima istanza per poter provare a fare qualcosa di buono e green per il nostro pianeta. Ennesima occasione sciupata?
Le stime che i maggiori esperti e scienziati offrono non sono per nulla rassicuranti. Per esempio, entro il 2030 si stima un aumento di temperatura di 1,5 gradi e addirittura di 2,7 entro la fine del secolo. Il caldo continuerà ad aumentare. Poca roba potrebbero dire molti, ma anche se i numeri sono “piccoli” gli effetti che produrranno saranno devastanti e irreparabili. Stessa cosa per l’inquinamento, che cresce in maniera costante annualmente.
Come riportano i quotidiani italiani, e come ce ne siamo accorti sulla nostra pelle, questa è già la terza ondata di caldo africano che tocca il nostro paese. Due a maggio e uno (per ora) a giugno. E secondo le previsioni degli esperti questa estate sarà davvero torrida e da record.
Cosa serve per migliorare la situazione?
Cosa bisogna fare materialmente per combattere questa situazione e per salvare il pianeta e noi stessi? Ovviamente, sappiamo a memoria anche le azioni più generali che potremmo adottare: utilizzare meno i veicoli a motore, puntare sul rinnovabile, diminuire gli sprechi di energia e tanto altro ancora.
Le azioni che però servono in questo momento devono essere qualcosa di molto più efficace rispetto a quello che si è fatto finora. Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, ha affermato in una intervista passata che: “abbiamo una decina di anni per avere una finestra di prevenzione. Vuol dire che fino al 2030 ci possiamo provare e si può provare ma ci vuole uno sforzo enorme. Ci vuole uno sforzo dell’Europa e dell’America degli anni 40 contro il nazifascismo. Ci vorrebbe una carica, una tensione sociale di quel livello li”.
Il succo del discorso è sempre lo stesso e ormai sta diventando retorica. Istituzioni più i singoli cittadini hanno il compito e il dovere di trovare soluzioni sostenibili e immediate per non distruggere il pianeta. Quello che effettivamente spaventa sono due fattori: il primo è il tempo. Spaventa perché, da quanto riportano i dati, non abbiamo molto tempo per rimediare ai nostri errori e il limite massimo di sopportazione del pianeta inizia a essere agli sgoccioli. Il secondo fattore è quello ovviamente delle conseguenze. Da quelle “sopportabili” come ritrovarsi un grado più d’estate a quelle catastrofiche come accennavamo nei paragrafi iniziali.
È davvero da anni che le parole sono tante ma i fatti mancano. Ogni anno si posticipano scadenze e se ne inseriscono di nuove, eppure a oggi il cambiamento c’è stato solamente in negativo, con un aumento di inquinamento e di disastri naturali che forse si potevano evitare. Cosa blocca davvero i governi di tutto il mondo a mettere in campo misure utile ed efficaci per sopravvivere negli anni futuri? Mistero della politica…
Stringiamo i denti
Insomma, anche quest’estate cerchiamo di resistere al caldo sempre più scottante e inquietante refrigerandoci a più non posso. Nella speranza che effettivamente e finalmente qualcosa di concreto venga fatto e in maniera efficace e sostenibile.
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