Luce alle stelle: cosa si cela dietro?

Il rincaro sulla luce dal primo ottobre

Il primo ottobre segna una data importante. Infatti, dal giorno indicato, la luce in bolletta salirà al +29,8 per cento, mentre il gas al +14,14 per cento.  

Non solo, anche i carburanti sono interessati dal medesimo fenomeno. Questo aumento progressivo e considerevole dei costi potrebbe portare gravi danni all’economia. I rappresentanti di Confesercenti ci dicono:

Di sicuro il rincaro si tradurrà anche in un incremento delle spese per i trasporti e conseguentemente aumenterà il costo della merce. I prezzi alti penalizzeranno le famiglie, e per le imprese c’è il rischio del blocco dei consumi. Insopportabili saranno, per le imprese, gli aumenti fino a quattromila euro”. 

E sono proprio le imprese, specialmente se di piccole dimensioni, a dover pagarne di più le conseguenze. Un bar o un ristorante, ad esempio, dovrà fare molti sacrifici per rientrare nelle spese della luce. Lo Stato ha già provveduto tramite alcuni aiuti, soprattutto mirati alle famiglie in difficoltà economiche gravi. Inoltre, si è ridotta al 5 per cento l’Iva sul gas.  

Dalla luce al rincaro dei prezzi nel mondo  

Certamente non solo l’Italia, ma tutto il mondo è interessato dal rincaro dei prezzi dell’energia elettrica. La produzione industriale sta risultando, anche per le aziende più grandi, difficoltosa. Tanto che la Cina ha dichiarato di voler porre un limite al consumo elettrico nelle industrie.  

La situazione è quindi molto drammatica e sta aggiungendo ulteriori difficoltà ad un’economia internazionale già molto segnata dalla pandemia, che ha scosso tutto il globo in diversi modi.  

Ma per quale motivo si è arrivati a ciò? Le motivazioni riguardo questo rincaro dei prezzi sono legate a dei concetti chiave: la transizione ecologica ed il prezzo delle materie prime. 

L’aumento del prezzo delle materie prime 

Sono schizzati alle stelle i prezzi di petrolio e di carbone, come anche quelli del gas naturale, che ha implementato i suoi utilizzi grazie alle sue proprietà meno inquinanti. Il suo utilizzo porta verso una più efficace transizione ecologica.   

Il gas naturale ha visto il suo costo triplicato nel corso di pochi mesi. Ciò potrebbe portare ad una crisi energetica in Europa, anche in previsione della stagione invernale. Questo aumento dei costi del gas è legato, in modo primario, alla riduzione delle scorte provenienti dalla Russia.  

Tra le tante materie prime, un occhio di riguardo è dedicato all’alluminio, che ha raggiunto il suo prezzo maggiore dagli ultimi dieci anni. Ciò a causa, tra gli altri fattori, del recente colpo di stato in Guinea, da dove deriva la materia prima del metallo in questione, la bauxite. 

La transizione ecologica  

I rincari sulle bollette si inseriscono in un dibattito più ampio riguardo il cambiamento climatico. Ci troviamo, infatti, in una situazione a livello internazionale, in cui non possiamo permetterci di continuare a consumare come abbiamo fatto fino ad ora.  

È necessario, da parte di tutti, concentrarsi su quelle che sono le energie rinnovabili, proprio per salvaguardare il pianeta ed in primis la nostra vita sulla Terra.  

E questi aumenti del prezzo delle materie prime sono legati proprio alle nuove energie rinnovabili. Tramite i rincari si porterebbero i consumatori verso scelte più consapevoli, diminuendo l’inquinamento.  

Ma quanto conta la transizione ecologica sui rincari?  

Nonostante i rincari siano attribuibili anche alla transizione ecologica, quest’ultima non è da vedere come la causa assoluta.  

Il presidente della Camera, in occasione di un’Assemblea europea ha dichiarato:  

“Dinanzi ai rincari delle bollette energetiche, c’è chi punta il dito contro la transizione ecologica. Non possiamo far passare questo messaggio. Certo, è chiaro che la transizione ecologica avrà costi di adattamento per il sistema produttivo. Ma sono costi modesti rispetto ai benefici a medio e lungo termine per la collettività e per lo stesso sistema produttivo. Dobbiamo spiegare di più ai cittadini le molteplici implicazioni di un ambiente sicuro e sano e di un approccio integrale, invitandoli a modificare in modo responsabile i propri stili di vita, i comportamenti quotidiani”.

Le sanzioni europee per la tutela dell’ambiente 

Ricordare agli italiani l’importanza di un nuovo approccio positivo verso la salvaguardia dell’ambiente è giusto. Anche perché l’Italia è uno dei paesi che, nel corso degli anni, ha ricevuto le maggiori sanzioni a livello ambientale.  

Un paese viene interessato da un’infrazione nel momento in cui non rispetta le direttive europee. L’Italia ha ricevuto sanzioni, prevalentemente, per quanto riguarda le condizioni dell’aria, delle acque e dell’energia. Solo nel 2020, le infrazioni sono state ben sei.

Queste sanzioni contribuiscono ulteriormente all’aumento dei prezzi in bolletta. Secondo Codacons, i cittadini sono chiamati a pagare una cifra pari a 165 mila euro al giorno, proprio a causa di queste infrazioni. Ciò ha portato il Codacons a presentare una richiesta: sono i responsabili fisici, e non tutta la somma dei cittadini, che devono pagare di propria tasca il costo delle proprie inadempienze. 

 


Fonti:  

arezzonotizie.it

forbes.it 

corriere.it

openpolis.it

codacons.it

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