Il progetto
Dal 18 settembre al 31 ottobre torna il festival “Le mille e una piazza” con un teatro per tutti nelle piazze della città di Milano. Presentato alla conferenza stampa il programma di “Racconti d’autunno”, organizzato da Atelier Teatro, porterà in scena per la città cinque riletture di grandi storie e personaggi della letteratura, da Dante a Shakespeare. Tante sono e saranno le collaborazioni presenti sul palco e dietro le quinte.
Si tratta della sezione autunnale del festival le “Le mille e una piazza”, il festival di teatro popolare, giunto alla sua seconda edizione, che porta un palco di commedia dell’arte nelle piazze e nei parchi delle periferie di Milano, con spettacoli gratuiti. Gli spettacoli sono ovviamente aperti a tutti.
Il progetto è realizzato nell’ambito de Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, un progetto che incoraggia gli abitanti dei quartieri fragili a riattivare e dare nuovi significati agli spazi disponibili attraverso la promozione di attività culturali. Si avvale anche del contributo dei Municipi 2, 4, 5, 7, 8, 9 del Comune di Milano e della collaborazione delle associazioni di territorio Made in Corvetto e Cistà, e del tavolo municipale per la Nonviolenza del Municipio 3.
Conferenza stampa
Durante la conferenza stampa l’Assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno si è concentrato su quello che è l’obiettivo e lo scopo della manifestazione: “Questa iniziativa ha il grande merito di restituire una piena funzione pubblica agli spazi di faglia della città permettendo a chi li vive di prendere possesso dello spazio pubblico e farlo diventare spazio di comunità”.
Sempre all’interno della conferenza, lo stesso assessore e gli altri partecipanti si sono concentrati sul fatto che il vero valore di questo progetto è di rendere accessibile lo spettacolo a tutti, soprattutto per chi vive nelle periferie dove la parola “sociale” prende ancora più valore.
Il festival diventa in questo modo occasione per continuare a tenere aperto un dialogo tra artisti, pubblico e istituzioni in un momento così difficile.
Supporto
Coerentemente con la linea del nostro giornale troviamo molto interessante e profonda tale iniziativa. Il progetto si basa sostanzialmente, come anticipato, sulla condivisione di spazi pubblici ai margini della città, dove non sempre è facile portare arte, cultura e idee. Questo progetto deve essere l’inizio di una lunga serie di attività simili o comunque culturali, le quali possano aiutare a rendere i luoghi di periferia più vivi e attivi.
È utile dare spazio e voce non solo alla cultura in sé, ma anche alle comunità periferiche che alle volte, direttamente o indirettamente, sono dimenticate da istituzioni distratte e poco coinvolgenti. Mantenere attivi gli spazi pubblici dedicati alla comunità e quindi all’incontro e alla condivisione delle persone che ne fanno parte, aiuta sicuramente a tenere viva la fiamma della condivisione e del senso di appartenenza tra le persone.
Questo progetto è l’esempio che la forte e costante collaborazione tra istituzioni e associazioni è sempre fattibile e che è uno degli elementi con i quali i cittadini, soprattutto quelli residenti nelle grandi città, possono avvicinarsi alle istituzioni stesse e non sentirsi abbandonati da esse. Il recupero delle zone limitrofe delle città è fondamentale per non alimentare le già presenti differenze sociali che purtroppo tendono ad allagarsi proprio in base anche al posizionamento degli stessi individui.
Attraverso la cultura si può e si devono collegare le persone, le comunità e le istituzioni insieme tra di loro. Solo con una stabile ed efficiente interazione tra queste parti si possono recuperare e sviluppare comunità, grandi o piccole che siano. Le periferie, nel 2021, non possono più permettersi di essere una categoria di serie B come l’opinione pubblica in generale pensa.
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