Il privilegio della ricchezza

Nel XXI secolo, l’economia dell’Italia e in generale dell’Europa, risente molto della crisi economica. Sui social media, in televisione, la crisi economica è quasi sempre il soggetto principale, eppure non ci rendiamo conto che la crisi economica ricade sulle persone: sono le persone che soffrono e risentono maggiormente di quello che avviene, ma non tutte. Una fetta della popolazione ha il privilegio della ricchezza.

Chi sono i benestanti

I benestanti del Belpaese, ossia l’Italia, sono circa 1,5 milioni di persone e detengono un patrimonio complessivo finanziario di 1.150 miliardi di euro.

È questo il quadro del Censis a proposito della classe dei benestanti.

I ricchi sono inoltre convinti in maggioranza che il sistema di welfare esistente prima o poi decadrà e quindi avremo più istituti e cliniche private.

Pandemia

Inoltre, con la pandemia, il divario tra ricchi e la classe media si è  moltiplicato.

Molti mercati, aziende, sono state costrette a chiudere a causa della pandemia, della crisi economica sempre più emergente.

Sono aumentati quindi i nuovi poveri, coloro che hanno tante spese e fanno fatica ad arrivare a fine mese.

Infatti se da una parte c’è una percentuale bassa di coloro che possono permettersi di avere più sfizi, dall’altra invece ci sono bambini, soprattutto nelle periferie del sud, che non hanno un’adeguata istruzione.

Soffrono molto spesso di emarginazione, intere famiglie ad esempio non possiedono computer.

Privilegi

I privilegi di chi è abbiente sono tantissimi, molto spesso non ci si rende conto delle proprie fortune.

D’altronde, concentrati nel proprio egoismo, le persone più ricche riescono a fare viaggi, allenare corpo e mente in palestre ben fornite.

Con la povertà, la percentuale della popolazione obesa o con problemi di disabilità, è aumentata del 10 o 30%.

Questo fenomeno è ben evidente non solo in Italia ma anche in Europa.

I prezzi dei prodotti nei supermercati, all’interno delle grosse catene alimentari ma anche nei singoli mercati, influiscono su questo problema.

I consumatori meno abbienti sono più portati ad acquistare prodotti che costano meno, cibi ipercalorici e poco nutrienti, tra cui legumi.

Povertà culturale

Alla base di tutti i problemi, il più grande è rappresentato dalla povertà culturale.

Per questo motivo, il divario è creato proprio dai genitori, che incentivano o meno l’istruzione scolastica dei figli.

Questi ultimi, frequentano la scuola dell’obbligo e poi non proseguono gli studi, molto spesso aiutano la famiglia a lavoro, nei piccoli negozi che sono nati nelle nostre città.

A seguito delle grandi marche, la produttività di queste piccole aziende è stata più che dimezzata.

Coloro che possono permettersi un’istruzione migliore, frequentano scuole private, corsi di inglese e di altro genere.

Iniziano a viaggiare fin da piccoli e esplorano realtà diverse che saranno la base per un futuro migliore.

Prostituzione e difetti

Nelle famiglie abbienti però, quando i figli sono troppo viziati, entrano a far parte di giri di prostituzione e droga.

Questo è uno degli elementi che accomuna i due ceti sociali, da una parte ci sono persone che sperperano il proprio denaro, tramite questi mezzi. Dall’altra parte, i poveri che non riescono ad arrivare a fine mese, soprattutto nelle grandi città e nelle periferie cittadine, per un sostentamento migliore, entrano in giri molto complessi da cui poi risulta difficile uscirne.

I nuovi poveri

La classe media dunque sembra essersi volatilizzata, ogni giorno i nuovi poveri, che una volta facevano parte delle classi altolocate, aumentano quotidianamente.

Il passaggio di ceto può essere drammatico per coloro che il giorno prima non pensavano minimamente alle spese mentre il giorno devono arrangiarsi per arrivare a fine mese.

Molte volte la povertà di pensiero, economica e culturale porta all’esasperazione, ad atti estremi, eppure non ce ne rendiamo conto finché non viviamo quel momento così delicato per l’essere umano.

La povertà porta ad angoscia e paura, è vero che i soldi non fanno la felicità, ma ricordiamoci che possono anche salvare dal fondo del baratro.

Inquinamento e ricchezza

L’inquinamento, la siccità e il surriscaldamento climatico, sono prodotti maggiormente dalla percentuale più ricca della popolazione.

Infatti, i viaggi tramite aerei privati o anche macchine di un certo calibro, l’alimentazione a base di proteine animali, inquinano e fomentano la siccità della terra, quella che stiamo vivendo negli ultimi anni.

È utile perciò cercare di aiutare il più possibile, tramite volontariato o tramite politiche in grado di redistribuire il reddito. Ricordando che la ricchezza più importante rimane quella d’animo.


Fonti:

nowmagazine.it

ispionline.it

Credits:

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