Salute pubblica o guadagno? L’ombra dei colossi farmaceutici

Abbiamo vissuto anni in cui il liberismo economico ha prodotto progresso e contemporaneamente forti incongruenze. Nel periodo attuale queste ultime sono emerse con ancora maggior vigore.

In relazione alla lotta contro la pandemia, non si può non considerare come le grandi compagnie farmaceutiche abbiano operato seguendo la logica del massimo profitto: salute pubblica o guadagno? L’ombra dei colossi farmaceutici è anche un problema europeo.

Unione Europea e multinazionali farmaceutiche

La Commissione Europa ha avviato consultazioni pubbliche per redigere una nuova Pharmaceutical Strategy for Europe che tenga in maggiore considerazione la salute pubblica, un progetto ambizioso dato che l’Europa si è trovata completamente impreparata a resistere contro una pandemia di tale portata.

Il compito non è dei più semplici: la Commissione Europea si troverà infatti ad affrontare i lobbisti del farmaco. Il Corporate Europe Observatory (ONG che si occupa di sorvegliare le lobby che agiscono all’interno dell’Unione Europea) ha infatti evidenziato come le maggiori industrie farmaceutiche stiano anteponendo il proprio interesse economico a quello sanitario.

Nel 2019 è infatti stato scoperto l’interesse dell’industria farmaceutica nell’alimentare un sistema che punti a far arricchire i propri azionisti: questo non fa altro che sostenere la ricerca e lo sviluppo di farmaci economicamente remunerativi. Di conseguenza si trascurano aree di ricerca finanziariamente poco attrattive, come per esempio la preparazione di un piano contro una eventuale pandemia.

Gli interessi economici

Nel 2009 nell’Unione Europea, dopo l’epidemia di H1N1 (influenza suina), è emersa la difficoltà di alcuni Paesi membri di accedere ai vaccini e ai farmaci atti a contrastare la malattia. Si è giunti così all’istituzione di un accordo di appalto integrato, in grado di favorire equità e facilità di accesso ai farmaci: in questo modo si è garantito che i Paesi europei, collaborando tra  di loro, impedissero alle aziende farmaceutiche di aumentare i prezzi. È evidente come tale accordo non sia piaciuto alle case farmaceutiche.

Il «Financial Times» ha poi rivelato pressioni da parte delle lobby del farmaco nei confronti dell’Unione Europea, per ricevere protezione contro azioni legali in caso di problemi con i vaccini contro il Covid-19. L’UE, infatti, ha firmato accordi con alcune delle maggiori industrie farmaceutiche per la fornitura di un vaccino: una mossa del genere, oltre che a creare un potenziale grave precedente, andrebbe anche inevitabilmente a minare la fiducia delle persone nei vaccini. Considerata anche la nascita di numerosi movimenti no-vax, in Europa la situazione risulta critica: i governi europei devono pensare alla salute pubblica e alla trasparenza del loro operato nei confronti dei propri cittadini.

Un nuovo modello di ricerca

Il problema non è soltanto economico, il modello di ricerca delle grandi case farmaceutiche è un fallimento. Fare ricerca scientifica seguendo come obiettivo il guadagno finisce con il produrre certamente dei progressi, ma solamente per ciò che per loro produrrebbe il massimo profitto.

Concentrarsi sulle malattie infettive non è per niente remunerativo, non presentando né garantendo un mercato interessante e commisurato ai rischi della ricerca in quanto limitato nel tempo e, se si considerano le epidemie causate da virus come l’Ebola in Africa, circoscritte localmente.

La soluzione a questa incongruenza diventa una questione sociale e politica. Il forum Disuguaglianze e Diversità ha ipotizzato la creazione di un hub fisico e virtuale, finanziato da risorse pubbliche e volto alla risoluzione di problematiche indicate dalla comunità scientifica e dai sistemi pubblici di sanità.

Si ha ormai esperienza, direttamente o meno, di quanto una pandemia possa influire sugli aspetti economici e sociali della comunità: avere una struttura e un sistema preparato e pronto a evenienze del genere risparmierebbe non solo un costo economico-sociale, ma anche l’incredibile costo umano che l’Europa ha pagato in questo periodo.

Conclusione

In questo periodo, in cui i contagi in Europa continuano a crescere, mentre la campagna vaccinale contro il Covid-19 ha finalmente avuto inizio, sarebbe opportuno domandarsi come si vorrebbe ricostruire il mondo, analizzando e cercando di correggere tutte quelle incongruenze e quelle storture che la pandemia ha messo in evidenza.

 

Fonti:

Copertina

Fonti:

forumdisuguaglianzediversita.org

ec.europa.eu

corporateeurope.org

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