Child marriage

Un fenomeno da non sottovalutare

Avete mai sentito parlare di “child marriage“? Probabilmente si, ma vi sembrerà un fenomeno lontano nel tempo e nello spazio. Anche e soprattutto perché, nei paesi sviluppati come il nostro, non è contemplata l’idea di dare in sposa una bambina.

Tuttavia, bisogna sottolineare come il fenomeno del child marriage sia dilagante in molti paesi. Si tratta di una questione da non sottovalutare, che strappa molti bambini dalla loro infanzia. Purtroppo, infatti, il luogo in cui si nasce diviene fatale quando si delinea il proprio futuro.

child marriage

Il valore del matrimonio nell’occidente

Prima di addentrarci nel fenomeno appena nominato, è importante fare una panoramica della concezione, italiana e occidentale, del matrimonio. Nella nostra società, infatti, ci sono eterni dibattiti riguardo il valore dell’unione matrimoniale. Spesso ci si interroga sull’effettiva necessità di legittimare, davanti allo stato o alla chiesa, il valore di un’unione sentimentale.

Nella visione religiosa cristiana il matrimonio è visto come un passaggio obbligatorio, che porta una coppia alla creazione di una famiglia. Con il passare del tempo, tuttavia, molte coppie hanno scelto di convivere e avere figli, senza prima sposarsi. Inoltre, nella maggior parte dei paesi sviluppati è in vigore il diritto al divorzio, pur accompagnato da diverse posizioni contrarie.

Un’altra questione che ha visto diversi dibattiti è quella delle unioni civili, che permettono il riconoscimento, da parte dello stato, di un’unione tra persone dello stesso sesso. La maggior parte dei paesi, fortunatamente, si sta attivando affinché i diritti delle persone omosessuali vengano riconosciuti.

Il carattere controverso del matrimonio

Ci sono alcune forme di matrimonio che, con il passare del tempo, sono fortunatamente cadute in disuso, per il loro carattere controverso. Stiamo parlando, ad esempio, del matrimonio riparatore, che costringeva fino a pochi decenni fa le donne a dover sposare il carnefice di uno stupro subito.

Inoltre è possibile parlare della pratica, purtroppo ancora diffusa in alcuni territori, del matrimonio forzato. In questo caso, le persone coinvolte nella pratica non hanno dato il loro libero consenso. Vengono cosi costrette a sposare qualcuno, anche se in realtà non vorrebbero.

Ed è proprio nell’ambito del matrimonio forzato che si può iniziare a parlare del child marriage, una delle forme di matrimonio maggiormente atroci e terribili.

Cosa si intende per child marriage

Come anticipato, il child marriage riguarda tutte quelle unioni, legali o meno, che vanno a coinvolgere un soggetto minorenne. Costringere un bambino a sposarsi è visto, in alcuni paesi, come l’unico modo per salvare la sua intera famiglia da una condizione economica disastrosa.

Nella maggior parte dei casi sono interessate da questo fenomeno le bambine, che sposandosi non devono gravare ancora sulle spalle di una famiglia numerosa. Questi ragionamenti sono presenti nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, che trovano questa soluzione l’unica possibile e immaginabile. In questo contesto è presente anche un ragionamento sessista, che si inserisce all’interno del concetto di patriarcato. In esso, la donna non ha diritto di scelta.

Il child marriage è un’autentica violazione dei diritti fondamentali. Spesso i minorenni non sono visti come soggetti individuali e gli adulti tendono a ignorare le loro richieste e i loro desideri. Quando un bambino, ancora nella sua fase di crescita, viene costretto a sposarsi, ciò va a rappresentare una tra le violazioni maggiormente gravi.

Il matrimonio, in alcune culture, viene visto come l’unico strumento efficace di garantire un futuro. Questo ragionamento si basa soprattutto sulla percezione che viene attribuita alle donne, viste come realizzate solo nell’ottica del loro ruolo di mogli e di madri.

Dove avviene maggiormente il fenomeno del child marriage?

Secondo le statistiche riportate da World Vision, risalenti al 2017, i paesi in cui è diffuso maggiormente il fenomeno del child marriage sono: Nigeria, Repubblica Centrafricana, Chad, Bangladesh, Mali, Sud Sudan, Burkina Faso, Guinea, Mozambico, India.

In questi paesi una grande quantità, che supera spesso e volentieri la metà, delle giovani con meno di 18 anni sono già sposate. Si tratta di statistiche tremende, che ci fanno comprendere come questo fenomeno sia incastonato nelle realtà nazionali.

Il fenomeno dei matrimoni tra minorenni si lega in modo indissolubile a problematiche varie, quali la povertà, i conflitti politici, il contesto rurale e senza prospettive. In questo ambito, si presenta la sfortuna di nascere in un posto in cui le prospettive lavorative sono pochissime. La scuola e l’istruzione vengono visti come opportunità elitarie. Non tutti possono permettersi di mandare i propri figli a scuola. I giovani sono quindi costretti a lavorare sin da piccoli e, nel caso delle femmine, esse sono date in spose a chi ha la possibilità di mantenerle.

L’impatto della pandemia sul child marriage

Secondo i dati dell’Unicef, la pandemia globale ha portato un rischio maggiore di andare incontro al child marriage. Infatti, è già stimato che le spose bambine possano arrivare a 100 milioni nei prossimi anni. Il Covid ha incrementato questa previsione, aggiungendo 10 milioni di bambine alle statistiche.

Tutto ciò è causato, primariamente, dalle restrizioni portate in tutto il mondo dalla diffusione del virus La chiusura delle scuole, per alcuni bambini, è stata fatale. Infatti, gli è stata tolta la possibilità di istruirsi e di emanciparsi dalla famiglia di origine. D’altro canto, le famiglie hanno dovuto fare i conti con la perdita di un lavoro già di per sé precario. Il child marriage, in questo panorama, diviene purtroppo una delle poche soluzioni.

Contrastare il child marriage entro il 2030

Looking ahead towards 2030” è il progetto di Unicef, nato per contrastare il child marriage. Si tratta di un progetto ambizioso ma certamente lodevole. Attivisti di tutto il mondo si impegnano a fermare questo fenomeno, in un solo decennio, arrivando a un progresso 17 volte più veloce di quello in atto oggi.

Secondo le statistiche dell’Unicef, è importante agire con fermezza nei territori dell’Africa del centro e dell’ovest. Inoltre, l’azione è necessaria anche in America Latina e nel territorio dei Caraibi. Qualsiasi forma di attivismo è ben accetta, specialmente nell’ottica delle 650 milioni di ragazze che, nella contemporaneità, sono state forzate a sposarsi da bambine.

 


Fonti: 

unicef.org

wikipedia.org

worldvision.org

data.unicef.org

Credits: 

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