Disabilità fisica e città: due realtà a confronto

La disabilità fisica viene percepita come una realtà complessa da gestire, soprattutto nelle nostre città italiane in cui la struttura degli spazi pubblici non è adeguata a ospitare persone che hanno complessità fisiche.

Definizioni

Il termine disabile è utilizzato all’interno del linguaggio burocratico, sociologico e anche medico. É riferito a soggetti che abbiano qualche minorazione fisica o anche psichica di grado relativamente non grave, sinonimo di handicappato.

Accessibilità e civiltà

L’accessibilità è un concetto molto complesso, poiché influenza e condiziona l’insediamento e l’utilizzazione delle risorse naturali.

Perché il nome accessibilità è sinonimo di civiltà?

É opportuno associare queste terminologie poichè fanno parte del nostro quotidiano, anche se non ce ne rendiamo conto, influenzano automaticamente il nostro modo di pensare e di agire.

Un elevato grado di accessibilità è in genere un fattore positivo per lo sviluppo, mentre una ridotta accessibilità comporta isolamento e discriminazione.

La città più accessibile

Il premio per la sesta edizione dell’Access City Award, ossia la città più accessibile d’Europa, è stato consegnato alla città meneghina, ossia Milano. Non tutti sembrano concordare però questa scelta.

Il premio viene assegnato alle città dalla Commissione Europea e dallo European Disability Forum sulla base delle politiche e delle pratiche messe in atto per ridurre le barriere (cantieri, marciapiedi) per le persone con disabilità motorie e sensoriali.

Dal 2010 dunque si valutano le diverse città sulla base di criteri stabiliti nell’ambito dell’accessibilità urbana, della fruibilità degli spazi pubblici, dei trasporti e delle relative infrastrutture.

Milano è stata premiata poichè nel 2015 ha adottato molte misure infrastrutturali in seguito all’EXPO.

Questa è stata una manifestazione che ha visto mettere in campo differenti iniziative per includere chiunque volesse visitare l’esposizione e la città.

Legge italiana

Secondo la legge italiana, l’accessibilità viene definita come la possibilità per le persone che hanno una ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di usufruire degli spazi in piena sicurezza e autonomia.

Include, inoltre, la possibilità di poter accedere e modificare a seconda delle esigenze uno spazio costruito con costi e sforzi limitati.

Le città vivibili e accessibili per tutti, sono dotate di marciapiedi non troppo alti e abbastanza larghi, serviti da ampie rampe non troppo pendenti.

Nel 2016, l‘Associazione Italiana Mutilati e Invalidi del Lavoro, ha pubblicato la sua classifica annuale delle città italiane più accessibili.

Milano ha raggiunto il sedicesimo posto nella classifica italiana mentre a livello europeo è prima, le altre città risultano essere Parma, Trieste, Bologna, Piacenza, Gorizia, Modena.

Agrigento invece risulta essere tra gli ultimi posti.

Arte e civiltà

L’arte, patrimonio indissolubile del nostro paese, non è accessibile a molte persone, poiché le infrastrutture molto spesso non sono adeguate nell’accoglienza di turisti con necessità specifiche.

Un’eccezione importante però, è rappresentato dal centro storico e archeologico di Pompei, il più grande itinerario archeologico per disabili in Italia.

Il comune di Zona Predona invece, in provincia di Bologna, ha lanciato l’iniziativa “Donare civiltà“, una campagna mediatica per l’accessibilità di strade e marciapiedi.

E in Europa

Nel 2013 Berlino ha vinto la competizione, nell’anno precedente Salisburgo e nella prima edizione Avila, in Spagna.

Le città europee, come Roma, Atene, sono caratterizzate da una storia pluricentenaria e millenaria, costruite su colli e collegate da strade difficili a volte da percorrere.

É difficile infatti pensare a Venezia, nata sulla laguna e costruita su canali, come una città ospitale e facilmente vivibile per tutti.

L’Europa intera dunque deve lottare e pensare a un futuro più green, sostenibile e accogliente, non solo per i più agiati, ma anche per coloro che vedono il mondo da un’altra altezza, non meno degna di essere vissuta.

Futuro e fondi

Il futuro del nostro pianeta dipende da noi stessi e dalle nostre azioni, dalle alternative che possiamo dare agli altri.

Coloro che scappano dalle guerre, spesso perdono non solo le loro famiglie e le loro case ma anche parti del loro corpo e della loro anima.

Inclusione significa quindi accogliere coloro che cercano un futuro migliore in Europa.

Risulta necessario essere pronti, l’accoglienza parte proprio dalle nostre città, dalle strade su cui camminiamo e svolgiamo quotidianamente le nostre attività, bisogna essere vigili, altrimenti rischiamo di rimanere offuscati anche noi dalla guerra, quella dell’esclusione e delle armi.


Fonti

treccani.it

treccani.it

sunrisemedical.it 

Credits

copertina

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