Europa freedom zone

L’11 marzo 2021, il Parlamento europeo ha dichiarato l’Europa zona di libertà per tutte le persone LGBTQI. 

Le persone Lgbtqi+, ovunque nell’Unione europea, dovrebbero godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere, e di esprimere genere e caratteristiche sessuali senza paura di intolleranza, discriminazione o persecuzione. 

Come al solito sembra tutto molto bello, ma ormai lo sappiamo no? 

Se sembra bello, probabilmente dietro si nasconde qualcosa, come quel vicino di casa che sembra normale, che lava sempre la macchina la domenica, ma in realtà quando è da solo in caso si masturba sui documentari sulle lucertole. 

Orbàn 

Non potevamo non parlare di lui, il nostro amico ungherese con il nome da ansiolitico, che sta puntando il pen…ehm ehm…il dito contro la comunità Lgbtqi+ tanto da fermare una campagna anti-omofoba andata in onda. 

Orbàn non è nuovo a queste cose: nel 2012 ha dichiarato che solo le coppie di sesso opposto potessero sposarsi e più recentemente, nel 2020, ha tolto la possibilità alle persone transgender di cambiare il loro genere giuridico. 

Orbàn ha lasciato il partito popolare europeo al grido di voler costruire una destra democratica europea che offra una casa ai cittadini europei che non vogliono migranti, che non vogliono il multiculturalismo, che non sono caduti nella follia Lgbtqi+. Fonti indiscrete hanno anche udito: “mi farò un’Unione Europea tutta mia, con Black Jack e squillo di lusso, ma senza Black e con solo Jack, a patto però che sia cristiano ed eterosessuale”. 

Diamo un’occhiata in casa nostra 

Indovina indovinello, chi ha votato contro una proposta giusta che non fa altro che dare una sicurezza e pari diritti, senza toglierne a nessuno? 

Esatto, Fratelli d’Italia e la Lega. 

Prevedibile e triste, come i pranzi di Natale in quelle famiglie che si riuniscono una volta l’anno perché fondamentalmente si stanno tutti sul cazzo. 

C’è da dire che neanche il popolo a volte non è da meno, ma cosa pretendi, con una politica che sembra sostenere che limitare i diritti degli altri sia in qualche modo giustificabile. 

Aggressioni 

È diventata virale l’aggressione alla stazione della metropolitana di Valle Aurelia a Roma. 

Dove l’aggressore ha attraversato i binari per andare a picchiare due ragazzi che si baciavano. 

Sarebbe una magra consolazione poter dire come questo sia un caso isolato, che sia opera di un singolo, ma sappiamo tutti che non è così. 

Aggressioni piccole o grandi sono all’ordine del giorno, che sia un frocio urlato per strada o una mano in faccia. 

Perché, giustamente, insegnare che qualunque persona tu abbia davanti non deve rendere conto a te per chi si porta a letto è troppo complesso. 

Ripetiamolo tutti insieme: “Con chi faccio sesso non è affare tuo”. Volevo metterci una rima, ma non l’ho trovata, quindi potete concluderla come pensate sia meglio. 

Aspettate, ho trovato: “…se non ti sta bene puoi andare a fare in culo”. Va bene, non fa rima neanche così, però l’importante è il significato. 

Ma cosa ci aspettiamo 

Cosa ci aspettiamo da un popolo che riceve dalla politica continui messaggi sommessamente (a volte neanche troppo) omofobi, che, è vero, condanna gli atti violenti nel momento in cui avvengono, ma il giorno dopo ricomincia con il mantra ma i bambini? L’educazione? A casa loro possono fare quello che vogliono, ma fuori no, eccetera. 

Una politica che cambia bandiera, con la stessa facilità con cui di solito si cambia idea su quale film si debba guardare la sera. 

Dove l’omofobia e il razzismo vengono tollerati, basta che non vengano espressi con la violenza fisica. 

La sola idea di istruire un popolo all’amore, al rispetto, sapendo che la società perfetta non esiste, ma cercando di migliorare quella odierna dando il buon esempio. 

Senza sbandierare slogan, capendo che il mondo si evolve e sarebbe bene farlo evolvere in meglio e non in peggio. 

Però il meglio non porta voti. 

Quindi Europa freedom zone 

L’Europa è stata nominata freedom zone e questa è un grande passo avanti per la nostra società che, si spera, un giorno non dovrà più nominare zone, perché il rispetto sarà un valore comune. 

Siccome questo però accadrà, purtroppo, tra molto tempo, facciamo abituare tutti all’idea di libertà e baciamoci dove ci pare. 

Intendo come luogo fisico nel mondo, non come zona del corpo che il denudarsi in pubblico è reato, mi raccomando. 

Fonti: 

Europarl.europa.eu 

Europa.today.it 

It.wikipedia.org 


Credits:

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