Fotografia politica dell’Italia oggi

Sono mesi caldi in Italia e non solo per colpa delle alte temperature climatiche. Qualche settimana fa abbiamo assistito all’ennesima caduta di un governo italiano, la 68esima per la precisione. A settembre le urne torneranno ad aprirsi per le elezioni politiche che porteranno all’insediamento di un nuovo governo. Quindi, tra il caldo eccessivo di questi mesi e il calore emotivo che le campagne politiche porteranno nelle piazze e nelle case degli italiani ci aspettano un paio di mesi davvero infuocati.

Situazione politica attuale

Sono ore, queste, delicate per i partiti italiani. Sia per quelli più grandi che per quelli più piccoli. Addirittura, potrebbero già essere giorni decisivi per entrambi visto che il tempo stringe e il 25 settembre è dietro l’angolo. Promesse, patti, telefonate, proposte, piani, e tanto altro ancora sono al centro delle news quotidiane. È tempo di campagna elettorale, siete pronti per il bombardamento mediatico al riguardo?

Ovviamente è normale e lecito aspettarsi di tutto da queste elezioni imminenti. In questi giorni, come si può notare dai fatti che ci riportano i media italiani, è il momento della creazione delle squadre che andranno ad affiancarsi o meno alle urne.

Centrodestra

Da una parte abbiamo un centrodestra che ormai da anni, nonostante diverse sfaccettature e qualche scaramuccia, sembra definitivamente concentrato a compattarsi per le prossime elezioni. Centrodestra che quest’anno vede una Giorgia Meloni con dei sondaggi a lei estremamente favorevoli come non mai e che comprensibilmente cerca di far valere per essere designata come la possibile leader all’interno del gruppo.

Sondaggi quotidiani vedono Fratelli d’Italia come il partito che probabilmente riceverebbe a oggi il maggior numero di voti alle elezioni (23,3%). Quota che ovviamente non permetterebbe alla sua leader di correre da sola ma che fa capire la fetta molto importante a livello numerico del suo partito all’interno della coalizione.

Coalizione stessa che, sempre tenendo d’occhio i sondaggi attuali, sarebbe in vantaggio rispetto alla coalizione di centrosinistra con più di 10 punti percentuali. 45,8% i primi contro il 33% dei secondi. 45% circa che sarebbe composto ovviamente anche dalle percentuali che apporterebbero anche gli altri due partiti della coalizione, ovvero la Lega e Forza Italia. Rispettivamente accaparrandosi il 14,5% e il 7% circa dei voti.

Centrosinistra

Dall’altra parte abbiamo lo schieramento di centrosinistra che si sta formando proprio in queste giornate. C’erano dubbi sulla sua creazione, soprattutto in merito al fatto se il PD avesse le forze necessarie per correre da solo e se sarebbe stata possibile un’intesa con il M5s.

Niente di tutto ciò. Nel senso che, dopo giorni di discussione, è stato raggiunto poche ore fa un accordo tra PD, Azione e +Europa. Gli ultimi due partiti avevano già fatto un patto di coesione tra di loro qualche mese fa. Detto questo, tale coalizione non è ancora completamente definita, ovvero non è detto che altri partiti di minor portata elettorale (vedi Italia Viva) possano far parte o meno di questo gruppo.

Come detto precedentemente, il centrosinistra attualmente ha uno svantaggio del 10% circa rispetto ai suoi diretti avversari. Svantaggio che a oggi lo porterebbe ad avere un numero di seggi in Parlamento minore rispetto alla coalizione sfidante.

Di certo, almeno stravolgimenti clamorosi, e nella politica succedono molto spesso, l’attuale M5s guidato da Conte non sembra avere la minima intenzione di schierarsi insieme ai 3 partiti elencati prima. Anzi, ore dopo ore è molto probabile una sua corsa per conto proprio nelle prossime elezioni. Che ne sarà di questo nuovo M5s, svuotato di uno dei suoi principali leader (Di Maio) e con una fiducia in calo? Lo vedremo nelle prossime settimane.

Simulazioni delle future elezioni

Nelle ore si susseguono quelli che potrebbero essere gli schieramenti, e di conseguenza la suddivisione dei seggi all’interno del Parlamento italiano da fine settembre. Osservando i dati sono è facile intuire come la maggior parte di questi sia in netto favore del centrodestra che supererebbe senza problemi i 200 seggi nella Camera dei Deputati e i 100 nel Senato. Ricordiamoci che il numero dei parlamentari è diminuito, visto lo scorso referendum, da 630 a 400 per i deputati e da 315 a 200 per senatori.

Cosa succederà dopo le elezioni?

Se oggi il pensiero principale è chi vincerà le elezioni, automaticamente l’altro pensiero che tutti ci facciamo è che cosa succederà dopo il voto. Come si è ben capito la sfida al voto è tra le due coalizioni che abbiamo indicato sopra. Detto ciò, se dovesse essere il centrodestra a guidare il governo che tipo di politiche adotterebbe e che Italia dovremmo aspettarci? Stessa domanda nel caso la vincente dovesse essere la coalizione di centrosinistra.

Aldilà della retorica destra/sinistra, sono altri i punti su cui si discute e si discuterà in questa campagna elettorale. Ora, la campagna elettorale come ben sappiamo prevede sia proposte che i partiti sono certi di realizzare sia le solite promesse decennali che fanno gola ai votanti ma che difficilmente verranno mantenute. Proprio per questo alcune questioni che i leader politici stanno iniziando a promuovere risultano essere monotone, banali. Vedi la solita minestra del “taglieremo le tasse!”, “meno tasse per giovani e imprese” e via dicendo.

Per darvi un’idea abbastanza generale di quelli che sono i temi all’interno delle varie coalizioni, il centrodestra mette sul piatto i seguenti argomenti: pace fiscale, flat tax, eliminazione del reddito di cittadinanza, proposte di autonomismo. Programma che verrà sicuramente precisato e ufficializzato nei prossimi giorni.

Sull’altra sponda politica, vista la notizia fresca della nascita dell’attuale coalizione, anche qui si avrà un programma più specifico e dettagliato nelle prossime ore. Detto questo, alcuni dei temi condivisi dai leader di sinistra sono per esempio: proseguimento dell’agenda Draghi, aumento dell’integrazione europea, energie rinnovabili, pensioni, ius scholae e altro.

Ci vediamo a settembre

Come per i ragazzi rimandati agli esami di riparazione a settembre, lo stesso potrebbe accadere per la politica italiana il 25 del prossimo mese. Dopo l’ennesima caduta di governo rapida, inaspettata e per ora inutile, non possiamo fare altro che farci forza da soli e pensare che, anche se sembra difficile, le prossime votazioni potrebbero essere un punto di ripartenza grazie al quale il nostro Paese potrebbe rinascere. Un sogno dite? Si, anche io faccio fatica a crederci…

Non ci resta che attendere gli sviluppi della campagna elettorale e successivamente esercitare il nostro diritto di voto il 25 settembre per sapere quale sarà il futuro politico italiano.


Fonti:

ilsole24ore.com

ilpost.it

pagellapolitica.it

ipsos.com

 

Credits:

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