Gilet arancioni a confronto con quelli gialli

Lo scorso 30 maggio le piazze di tutta Italia si sono riempite di persone, tutte riunite con il fine di protestare. I cosiddetti gilet arancioni si sono riuniti anche in piazza Duomo a Milano e le immagini di questo raduno sono circolate su tutte le principali fonti di comunicazione.   

LE POLEMICHE SUI GILET ARANCIONI

A destare qualche polemica è sicuramente il fatto che questo Movimento ha scelto di riunirsi per manifestare proprio a cavallo della grave situazione che ci troviamo a dover affrontare a causa del Covid-19. Mentre le misure restrittive ci invitano a mantenere una distanza di sicurezza gli uni dagli altri, i gilet arancioni si sono mostrati come se non ci fosse nessun tipo di pandemia in corso. 

Questo comportamento bisogna collegarlo anche ad una delle più diffuse convinzioni di questo gruppo di manifestanti, i quali credono che il Corona Virus non esista, o comunque non sia così letale da causare la morte. Ecco quindi che appaiono i commenti di chi appoggia le idee dei manifestanti, ma che non ha potuto partecipare alle proteste. Questi ultimi si sono lamentati del fatto che molti Gilet Arancioni si siano mostrati con le mascherine. Ciò invaliderebbe il senso della protesta stessa e sarebbe inaccettabile 

Bisognerebbe comunque ricordare che le mascherine sono al momento obbligatorie su territorio nazionale, e a dimostrazione di ciò, le persone coinvolte nelle proteste del 30 maggio saranno denunciate per non aver rispettato le disposizioni ufficiali.  

TWITTER CONTRO GILET ARANCIONI

Inutile dire che sui social le critiche a quanto è accaduto sono arrivate immediatamente.

Ad esempio c’è chi ha scritto

33 mila morti, ma Pappalardo e i Gilet Arancioni fanno un raduno senza mascherine e senza distanziamento. Oltre che un atto criminale, è un insulto alle famiglie delle vittime e ai medici e agli infermieri che stanno ancora combattendo negli ospedali per tutti noi.

LE REAZIONI 

I commenti a riguardo non si sono fatti aspettare. Ad esempio, il governatore del Veneto Luca Zaia ha affermato: Negano il coronavirus? Oltre ogni limite, come dire che i campi di concentramento non esistono.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, invece ha chiarito con decisione: Ho chiesto al Prefetto di denunciare gli organizzatori della manifestazione dei cosiddetti “gilet arancioni“.

LE CAUSE DI PROTESTA 

Oltre a negare la pandemia globale, i gilet arancioni sono scesi in piazza anche per altri motivi. Ad unirli solo una grande insoddisfazione nei riguardi del governo in carico e delle scelte prese.  

Il gruppo ha accusato l’attuale Presidente del consiglio Conte di star limitando le libertà degli italiani. Inoltre, molti cartelli recitavano a caratteri cubitali “NO VAX”, ed effettivamente ad essere criticati sono anche i vaccini, considerati pericolosi e inutili. Altri invece hanno tirato in mezzo anche la fantasiosa teoria secondo la quale dietro il Corona Virus ci sia Bill Gates. Infine, uno degli altri bersagli contro cui i manifestanti si sono accaniti non poteva che essere l’Europa, questi ultimi infatti auspicherebbero il ritorno ad una moneta nazionale, con conseguente abbandono dell’euro.  

LA FIGURA DI ANTONIO PAPPALARDO 

A guidare questa grande flotta di proteste è Antonio Pappalardo. Si tratta di un generale dei Carabinieri, ormai in pensione. Ha cercato innumerevoli volte di intraprendere una carriera politica, non riscontrando i risultati sperati. Si può dire che sia più famoso per le controversie che lo accompagnano da anni, tra cui questa è solo l’ultima di una lunga serie. Nel 1992 venne accusato di diffamazione nei confronti del comandante generale dei Carabinieri di allora. Solo nel 2017, invece, egli ha accusato il presidente Mattarella di essere un usurpatore, poiché riteneva illegittimo lo stesso Parlamento.  

I GILET GIALLI 

Il movimento dei gilet arancioni ha, almeno per quanto riguarda il nome, un collegamento diretto con quello dei gilet gialliQuesti ultimi sono un movimento nato, anch’esso di recente, in Francia. I motivi scatenanti della nascita delle proteste sono gli aumenti di prezzo per quanto riguarda le accise per la benzina, oltre ad altri fattori sempre legati alla vita degli automobilisti. Il gruppo nato in Francia, comunque, presenta un numero più variegato e vasto di ideali e ha smosso in maniera importante l’opinione pubblica, che si è schierata dalla parte delle proteste.  

Ed effettivamente, con il passare del tempo, i gilet gialli sono passati ad occuparsi di tanti e validi motivi, come la lotta alla povertà, la difesa delle piccole imprese, tasse più equilibrate, aumento dei contratti indeterminati … 

Basta leggere alcuni punti proposti dai rappresentanti francesi per comprendere come le idee per cui lottano i gilet arancioni in Italia non siano nemmeno lontanamente paragonabili alle loro, anche per quanto riguarda la loro importanza. Basterebbe solamente realizzare che in Italia il prezzo della benzina sia ancora più alto che in Francia, per non parlare degli altri problemi economici e sociali in cui riversa la nostra nazione, per spingere il movimento di Pappalardo a rivedere il proprio scendere in piazza. 


FONTI 

Money.it

Libero 

Milano Today

Money.it 

CREDITS:

Copertina 

 

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