La diversità religiosa: situazione italiana e sette

La laicità dello Stato e la diversità religiosa

La Costituzione italiana prevede la laicità dello Stato. L’Italia garantisce la tutela della persona, che deve essere indipendente dal credo religioso. La diversità religiosa viene preservata. È esplicitamente vietato discriminare qualcuno in base alla sua confessione religiosa. La religione non può in alcun modo imporsi come mezzo al fine dello Stato.  

religione

Nonostante ciò, il territorio italiano ospita lo Stato del Vaticano. È il più piccolo Stato sovrano del mondo. È stato istituito nel 1929, a seguito dei Patti Lateranensi, e da quel momento è stato stabilito nettamente il confine tra religione e Stato. In Vaticano c’è la Santa Sede e il domicilio del Papa. Si tratta di una meta sacra per qualsiasi persona che pratica come confessione religiosa il Cattolicesimo.  

La diversità religiosa in percentuali 

Proprio questa vicinanza geografica al luogo simbolo del Cattolicesimo è stata fondamentale nella storia italiana. Dati alla mano, possiamo notare come il 74,6 per cento della popolazione residente in Italia si dichiari cattolica. Si tratta di una maggioranza schiacciante, che ci fa rendere conto di quanto la religione cattolica abbia avuto un ruolo importantissimo nella società italiana.

Il monopolio di questa confessione, però, è in calo negli ultimi anni. Il 15,3 per cento della popolazione si dichiara ateo o agnostico. Questo dato è notevolmente in aumento rispetto al passato. Ciò ci fa riflettere su quanto il credo religioso, soprattutto tra le nuove generazioni, stia perdendo l’importanza che aveva nei secoli scorsi.  

Oltre alla crescita di chi si dichiara ateo, c’è da segnalare la pluralità religiosa, dovuta alla presenza massiccia di persone di altre nazionalità all’interno del Paese. Il 32,9 per cento degli stranieri in Italia professa l’Islam, mentre il 10,1 per cento di essi appartiene ad altre confessioni, tra cui Buddhismo, Induismo ed Ebraismo 

La diversità religiosa e le discriminazioni

La varietà e il pluralismo religioso presenti sul territorio italiano hanno spesso portato a fenomeni discriminatori, nei confronti di chi professa un culto diverso. Se nella storia dell’umanità possiamo contare innumerevoli discriminazioni culturali e religiose, dobbiamo ammettere comunque che questo tipo di fenomeno si è affievolito, ma non è certo scomparso del tutto.  

islam

In particolare, questo tipo di fenomeni nasce dall’ignoranza e dal pregiudizio verso realtà che sono diverse da quelle che si conoscono tradizionalmente. A soffrire maggiormente a causa di questi preconcetti sono sicuramente le minoranze religiose. Sono gruppi di persone che non appartengono alle grandi confessioni monoteiste e che trovano difficoltà nel praticare il proprio credo.  

Secondo una ricerca condotta e resa nota nel 2019, tra le venti minoranze religiose più conosciute in Italia, ben diciassette di esse lamentano di aver subito episodi di discriminazione.  

Quali sono le minoranze religiose in Italia?  

Andando nello specifico delle minoranze religiose, possiamo indicare quali sono le maggiormente conosciute e praticate nel nostro Paese. Se non consideriamo le tre grandi religioni monoteiste, quindi il Cristianesimo, l’Islam e l’Ebraismo, ci sono gruppi religiosi numerosi e variegati. Tra di essi abbiamo: il Buddhismo, l’Induismo, il Neopaganesimo, i movimenti New Age 

Le sette in Italia  

Oltre alle religioni di fatto, sono diffuse globalmente e nazionalmente anche le sette. Si tratta di gruppi di persone con un’organizzazione abbastanza serrata, accomunate da alcune convinzioni che si discostano dal pensiero comune. Il termine setta, nel mondo contemporaneo soprattutto, ha assunto un significato dispregiativo.  

Numerosi sono gli aneddoti che parlano di manipolazione psicologica all’interno di questo tipo di organizzazioni. Ciò ha portato il pensiero comune a guardare con diffidenza qualsiasi setta o presunta tale. Tra i più famosi gruppi organizzati ce ne sono tre abbastanza evocativi.  

Testimoni di Geova 

Non si tratta di una vera e propria setta, ma più di un movimento. Chi ne fa parte sostiene di praticare una versione primitiva del Cristianesimo. Uno dei loro tratti distintivi è sicuramente la predicazione. Sono famosi per la loro abitudine di recarsi nelle abitazioni della gente comune, con intenti di predicazione. 

Scientology  

Se si parla di sette, balza subito alla mente di chiunque il nome Scientology. Si tratta di un’organizzazione nata negli USA. Tra le tantissime controversie che hanno travolto negli anni questo movimento, c’è sicuramente il grande costo economico che viene richiesto per far parte della congregazione.  

Sono tante le persone che hanno sperimentato Scientology e che raccontano di come ci fosse l’obbligo a troncare i rapporti con chiunque non facesse parte del movimento. A rendere famoso il movimento a livello internazionale ha contribuito sicuramente la quantità di persone celebri che hanno aderito a esso. Tra questi si ricordano Tom Cruise e John Travolta.  

Federazione di Damanhur  

Infine, se vogliamo catalogare tra le sette un’organizzazione tutta italiana, possiamo citare la Federazione di Damanhur. Si tratta di una comunità stabile, che vive in Piemonte. Molti sottolineano come all’interno di questa comunità ci siano le caratteristiche tipiche di una setta. Damanhur si caratterizza per il fatto che agli adepti viene imposto un nuovo nome all’interno della comunità.  

Le persone che lavorano all’interno di questa comunità vengono retribuite con una moneta che non ha valenza nel resto del territorio italiano. Questi elementi si sommano ad altre accuse lanciate da chi ha fatto parte in passato di Damanhur, dando un’immagine controversa della federazione.  

 

Fonti:

Laleggepertutti.it

It.wikipedia.org

Italiaindati.com

It.wikipedia.org

Lastampa.it

It.wikipedia.org


Credits:

Copertina

Immagine 1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *