Le case popolari a Milano

Le case popolari a Milano sono una piaga particolarmente lacerante. Con l’aumento della crisi economica legata anche alla pandemia, intere famiglie e persone cercano a oggi una sistemazione nelle case popolari. Invano.

Meno case popolari e più richieste

La distanza e la differenza tra l’offerta e la domanda aumenta in direzione dell’ultima.

A seguito dell’aumento eccessivo dei prezzi degli affitti (parliamo di un minimo 400 euro per unità abitative o stanze, in base alle città), sia per studenti che per intere famiglie molto numerose, è sempre più difficile trovare una sistemazione.

Inoltre, secondo la valutazione del Comitato paritetico di controllo e valutazione del Pirellone sull’attuazione della legge regionale per i servizi abitativi, è aumentata in poco tempo la morosità sul numero di alloggi in affitto.

Inoltre, sono diminuiti gli affitti destinati a servizi abitativi pubblici e calmierati.

2020

Lungo il corso del 2020, e in particolare durante il secondo semestre, si è accentuata la scarsità di alloggi pubblici offerti nel circondario metropolitano di Milano.

Infatti, durante questi mesi, solo otto ambiti hanno pubblicato avvisi validi per l’affitto di case popolari: sono stati messi a disposizione un totale di 706 alloggi, di cui l’80% a Milano città. Nel 2019 erano 1896.

Osserviamo, dunque, come numero attuale di alloggi soddisfi solamente circa il 6% delle domande.

Disponibilità

Milano, nel 2020, ha reso disponibili solo 506 alloggi e ne ha assegnati 367, ossia il 65%.

In realtà le domande in graduatoria erano 22.345, circa 5000 in più rispetto al 2019. La disponibilità però non sembra essere aumentata.

Inoltre, si aggiunge anche un altro elemento significativo, ossia l’intervento messo a disposizione dal Comitato, la cosiddetta “Misura Unica“, che assegna contributi fino a un importo massimo di 1500 euro ai nuclei familiari che a causa della pandemia hanno subito un calo di reddito.

Dunque, il Comitato ha rivelato che gli investimenti stanziati risultino essere utilizzati solo per il 76%, un segnale che mostra la diversa capacità di spesa degli enti.

Il problema, quindi, è il fatto che le risorse siano disponibili ma non sempre utilizzate al 100%, questo è dovuto anche alla macchina burocratica che governa il nostro paese: molto lenta e confusionaria.

Tra i primi passi da fare, per migliorare i servizi e tutelare i meno abbienti, occorre dunque semplificare le procedure burocratiche.

Vita e malavita

Con l’aumento della povertà, si sta diffondendo a macchia di leopardo anche la malavita.

Mentre prima erano solo alcuni i quartieri di Milano in cui era meglio non passeggiare o in cui era comunque necessario porre maggiore attenzione, oggi l’intera città soffre la presenza di violenze, rapine, atti criminali.

Questi fatti avvengono a ogni ora del giorno e della notte. Non solo nei quartieri più popolari, centro di spaccio e droga, ma ovunque. Anche nei quartieri più benestanti di Milano, ci sono molte violenze: agli occhi dei passanti, all’interno delle metro, nessun luogo sembra essere sicuro.

Il fenomeno che associa la violenza ai quartieri popolari e periferici è, dunque, molto arretrato come pensiero.

Quello che sta succedendo è il segnale di una crisi strutturale della società e solamente l’educazione e le scuole possono salvare dalla malavita l’espansione di questa povertà intellettuale.

Periferia e occupazione

La diffusione delle case popolari, a Milano, è soprattutto intorno ai quartieri di Gorla, San Siro, Baggio, Giambellino.

Il problema di questa concentrazione è che molte case popolari o addirittura quartieri popolari, molte volte vengono occupate illegalmente.

Si deve aggiungere, inoltre, il fatto che molte riversano in uno stato di degrado, provocato dall’incuria da parte degli stessi abitanti. 

I palazzi di questi quartieri sono spesso malandati, ricoperti di muffa, infiltrazioni sia interne che esterne. Un’immagine che ne dipinge il degrado e la problematicità.

Nel quartiere popolare di Gorla, per contrastare il problema dell’occupazione e dell’abusivismo, il Comune ha dato avvio alla qualifica di nuove strutture, alla riqualifica delle stesse e a nuovi spazi pubblici. Sono stati investiti 1,2 milioni di euro per la riqualificazione della zona.

L’opera di recupero e ripristino, dunque, è molto importante: l’abitazione dell’uomo rappresenta la possibilità di sperare in un futuro migliore, l’ambiente in cui si vive è parte integrante e fondamentale della vita di una persona.

Bambini e case popolari

Coloro che soffrono maggiormente il disagio abitativo sono i bambini e i ragazzi, il futuro di domani.

Infatti, una volta usciti da scuola, le nuove generazioni si trovano davanti a degrado e inciviltà, che hanno fatto da contorno alla loro vita sin dall’infanzia.  Non sempre concludono gli studi, e spesso entrano in circoli di spaccio, droga e criminalità da cui è difficile uscire fuori.

Non solo criminalità

I quartieri popolari sono abitati da persone molto povere che spesso si mantengono attraverso lo spaccio o azioni criminose, ma vi sono anche persone che lavorano ogni giorno con sacrificio.

Per il bene di entrambi è dunque necessario ricordarsi che una città civile è colei che ospita tutte le categorie umane in modo dignitoso, e provvede alla loro tutela a 360 gradi. 

 


 

Fonti:

milanotoday.it

mitomorrow.it

Credits:

Copertina

 

 

 

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