La polemica sul no all’aborto: dalle parole di Signorini
Durante una delle recenti puntate del Grande Fratello, reality televisivo in onda su Canale 5, è scoppiata una polemica sul no all’aborto. Si tratta dell’ennesima bufera riguardo un tema scottante nella contemporaneità.
Prima di addentrarci in questo argomento spinoso, vale la pena illustrare la vicenda, andata in onda sugli schermi nazionali solo poco tempo fa. Quest’anno il programma è condotto da Alfonso Signorini. Durante le diverse puntate sono organizzati diversi scherzi o momenti dedicati ai diversi partecipanti al reality.
Nel caso specifico, si è parlato del cane di uno dei concorrenti e del presunto arrivo di una cucciolata. Durante la discussione, il concorrente in questione ha affermato di non avere nessun problema nell’eventualità di un aborto.
La polemica è scaturita però dalle successive dichiarazioni del conduttore, che si è lasciato sfuggire: “Noi siamo contrari all’aborto in ogni sua forma”. Una posizione chiara e decisa, che però ha scatenato una grande discussione sui social.
La legge italiana sull’aborto
La legge italiana, infatti, prevede il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, entro i primi tre mesi di gestazione. Questa legge è entrata in vigore ormai nel 1978. Fa strano, quindi, trovarsi di fronte ad un conduttore che afferma pubblicamente la sua forte posizione contro questo diritto.
C’è chi, difendendo la posizione di Signorini, può appellarsi alla libertà di pensiero. Altri invece sottolineano come il conduttore in questione abbia usato un “noi” di troppo. Ed è proprio questo noi ad essere entrato nell’occhio del ciclone. Infatti, viene ribadito come affermare le proprie posizioni in merito sia legittimo, senza però ricorrere alla generalizzazione riguardo un tema così discusso.
Subito dopo la bufera sui social, è arrivato un comunicato da parte della società che produce lo show televisivo. In questo comunicato, la produzione prende le distanze dalle affermazioni di Signorini, sottolineando come il diritto all’aborto sia sancito dalla legge.
Cosa ne pensano gli italiani riguardo all’aborto?
Questo ultimo episodio ci ha ricordato quanto sia attuale questo argomento nel nostro Paese, così come nel mondo. Dichiarare la propria posizione in merito, anche in diretta televisiva, è un diritto fondamentale. Ma ciò implica anche il doversi scontrare con pareri discordanti, che da anni infiammano l’opinione pubblica.
Nel nostro paese c’è un grande numero di obiettori a riguardo, che sottolineano la loro posizione costantemente. Secondo le loro considerazioni, l’aborto è un atto criminale e dovrebbe essere punibile dalla legge, oltre che dalla giustizia divina.
Le associazioni, sia pro-aborto che contro di esso, sono tante e sparse su tutto il territorio nazionale. Cerchiamo di prenderne ad esempio alcune.
Le associazioni pro-life
Il gruppo di persone che si schierano contro l’aborto, nel nostro paese, è molto numeroso. Tra le associazioni maggiormente famose e radicate, troviamo Movimento per la vita. Questo gruppo di associati difende il diritto alla vita di qualsiasi essere umano, dal suo concepimento alla sua morte naturale.
Va da sé che, già da questa affermazione di base, il movimento sia fortemente contro qualsiasi interruzione volontaria di gravidanza, oltre che contro l’eutanasia. Si tratta di un’associazione aperta a qualsiasi confessione religiosa, pur essendo di chiara ispirazione cristiana.
Il Movimento per la vita organizza e gestisce i Centri di aiuto alla vita, in cui si assistono donne in gravidanza. Sul sito ufficiale viene specificatamente chiarito che, secondo la loro posizione, “nessuna mamma ha mai rimpianto la scelta di far nascere il bambino che aspettava”.
Le Case di accoglienza, invece, sono ideate allo scopo di offrire accoglienza a donne che si trovano a dover affrontare la propria gravidanza in situazioni difficili. Al momento esistono più di 60 strutture di questo tipo.
Il Movimento per la vita raccoglie i fondi necessari per la propria attività grazie a donazioni volontarie. Infatti, esiste un numero verde ed una campagna 5×1000 realizzata per questo scopo.
Libera di abortire
Dall’altro lato della medaglia troviamo i movimenti pro-aborto. Si tratta di un gruppo di associazioni, anche queste numerose e sparse su tutto il territorio nazionale. Esse appoggiano il diritto di ogni persona di avere libero accesso all’aborto.
Le varie associazioni si sono organizzate ed unite all’interno della campagna #LiberaDiAbortire. Questa organizzazione si propone di ampliare ulteriormente, tramite una proposta di legge, il diritto all’aborto. Esso, infatti, pur essendo previsto dalla legislazione italiana, risulta ancora difficoltoso e lungo da attuare.
Viene sottolineato come esistano ancora medici obiettori, che potrebbero influire nella personale decisione di una donna di portare al termine la propria gestazione. #LiberaDiAbortire evidenzia come sia necessaria una campagna di informazione sessuale all’interno delle scuole. Inoltre, i medici devono essere costantemente aggiornati riguardo questo tema, affinché siano pronti ad assistere al meglio le proprie pazienti.
Ricevere delle adeguate informazioni riguardo un tema così delicato, conoscere i propri diritti ed avere un sano rapporto con la sessualità già dall’adolescenza sono sicuramente i primi metodi di prevenzione e di sensibilizzazione.
Perché l’aborto è un argomento così spinoso in Italia?
Andando ad analizzare le motivazioni delle organizzazioni pro-life e di quelle pro-aborto capiamo come esse siano molto forti, sia da una parte che dall’altra.
Quando si tirano in ballo temi importanti, che riguardano in primis i diritti fondamentali, la discussione si accende di conseguenza. Risulta quindi molto importante trovare il modo di dialogare e di rispettarsi a vicenda.
Il diritto all’aborto è una verità sancita dalla legge italiana. Non deve quindi essere contestata, essendo il risultato di una scelta democratica. Resta comunque la facoltà fondamentale alla libertà di pensiero. Ognuno può esprimere la sua personale opinione ed agire come meglio crede. I due diritti non devono però scontrarsi. È quindi fondamentale che la propria libertà di pensiero non vada a ledere, o peggio negare, i diritti di un altro individuo.
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