Nü shu: la lingua non compresa dagli uomini

La provincia cinese dello Hunan, più precisamente la Contea di Jiangyong e il Nu Shu danno nuovamente prova del potere e della forza che possono avere le donne.  

Cosa si intende per Nü shu

Ci troviamo nella Cina del secolo XVII, dove la figura della donna era ancora più sottomessa e denigrata rispetto alla situazione odierna. Ed è proprio questo il contesto che ci porta a parlare del  Shu, un’antica usanza che ha dell’incredibile. La corretta traduzione è “scrittura delle donne”. Ed è una definizione perfetta. Infatti si tratta di un vero e proprio sistema, ideato in modo tale da essere compreso e diffuso solo tra donne.  

Nü shu: il sistema segreto

Più che una vera e propria lingua, si tratta di una rivisitazione completa del dialetto che si utilizzava in quella zona all’epoca. Cambiando i caratteri fondamentali per la comprensione, gli uomini non potevano comprendere. Essi infatti non erano a conoscenza di questo ingegnoso sistema, ideato proprio dal genere che essi ritenevano “inferiore”.  

Il contesto

Le donne non vivevano una situazione idilliaca. Infatti venivano cresciute con l’idea di dover sempre e solo obbedire, prima al padre e poi al marito. Quest’ultimo ovviamente non veniva scelto da loro, ma si trattava sempre e irrimediabilmente di un matrimonio combinato. Nell’immaginario collettivo, (anche attualele donne asiatiche sono tenute a rientrare in una serie di “standard”, specialmente dal punto di vista estetico. Infatti dovrebbero continuare ad apparire giovani ed aggraziate, oltre ad avere le sembianze di eterne bambine. 

LA FASCIATURA DEI PIEDI 

Una delle usanze più macabre e terribili di quell’epoca era sicuramente la fasciatura dei piedi. Le bambine si trovavano costrette a portare continuamente ai piedi queste fasciature. In questo modo il piede non poteva crescere, rimanendo di dimensioni contenute. Inutile specificare che si trattava di una tecnica nociva per la saluteI motivi che spingevano i genitori a questa scelta crudele vanno a sfociare inesorabilmente sulla reputazione delle ragazze, e sulla possibilità di essere buone mogli. Un altro segno del fatto che gli uomini concepivano le donne solo ed esclusivamente come mogli e madri. Quest’usanza venne abbandonata in modo definitivo solo a partire da metà Novecento. 

Una valvola di sfogo

Il sistema del linguaggio segreto si presentava come uno dei pochi sfoghi di queste donne e ragazze. Questa lingua venne utilizzata in testi di svariato genere, oltre che nei ricami. Infatti le donne, specialmente se di estrazione sociale abbastanza alta, erano solite cucire e ricamare senza destare nessun tipo di sospetto o attenzione da parte degli uomini. E questo permetteva loro di poter lasciare una testimonianza della loro vita ad altre donne come loro, oppure semplicemente a chi avrebbe voluto interessarsene.  

Il Nü shu nel corso del tempo

Questo tipo di linguaggio venne mantenuto per molti secoli, tramite il passaparola e l’insegnamento diretto.  

Tra il 1966 e il 1976, durante gli anni della Rivoluzione culturale cinese, il Nu shu venne considerato un pericoloso linguaggio criptato, analizzato da molti esperti accademici, che non riuscirono a decifrarlo.

Sembra assurdo pensare che un sistema di questoideato da donne segregate, sia circolato in modo così misterioso e affascinante per secoli e secoli.  

Nell’arte contemporanea

Anita Wong è un’artista dei giorni nostri, che ha realizzato dei quadri proprio utilizzando questa tipologia di caratteri.

Durante un’intervista, ha dichiarato: Mia nonna e la sua generazione sono state costrette a fasciarsi i piedi, in modo tale da potersi sposare. Era un’usanza molto comune e rappresentava il proprio status. Non avevano bisogno dei loro piedi per lavorare. Ma, in realtà, era un pratica molto dolorosa. Le bambine coinvolte in essa erano estremamente giovani. Inoltre le ragazze non potevano lavorare oppure andare fuori. Non avevano libertà. Le donne non poterono andare a scuola per molti secoli, e quindi svilupparono il Nü shu per comunicare tra loro. In questo modo, prima di sposarsi e dopo averlo fatto, poterono scriversi nella loro lingua segreta.  

Poi continua: Questi scritti sono veramente poetici. Parlano di quanto hanno sofferto e quando li leggi, è veramente emozionante. Quindi ho deciso di apprenderne di più. Sono un’artista cinese e americana, e ho tutta la libertà del mondo. Quando guardo alla generazione di mia nonna, non tanto tempo fa, capisco come le donne non avevano niente. Ma ora che ho questa libertà di esprimermi, cosa posso dire? Ho poi realizzato che questo mi avrebbe toccato dal punto di vista personale. Mi sono sentita connessa con queste donne. Questo progetto significa così tanto per me anche perché non molte persone conoscono il Nü shu. Ad occhio nudo sono pitture invisibili. Nel momento in cui lo spettatore illumina il quadro, le scritte appaiono. Si tratta di una metafora sullo scoprire le lettere segrete di queste donne.

 


FONTI: 

Cina Oggi

Vanilla Magazine 

Inchiostro Virtuale

China Underground

 

IMMAGINI:

Copertina 

Immagine 1 

Immagine 2

 

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