Uno come Putin

Guida semiseria per aspiranti dittatori parte 10

Ma ciao piccolo eczema del sistema democratico, se sei ancora qui dopo aver letto i 9 articoli precedenti probabilmente, più che di volontà, si tratta di Sindrome di Stoccolma.

In ogni caso non sono qui per sputare dei giudizi o suggerirti un TSO, ma per sfamare la tua follia antidemocratica e darti la tua pillola settimanale di dittatura.

Oggi, trombino le squillo squillino le trombe, ti parlerò degli aspetti pratici della figura del Leader nei diversi aspetti della sua vita pubblica: come vestire, che portamento assumere, che idee cardine adottare, ecc.

Uno come Putin

Perché chiamare l’articolo Uno come Putin se egli non è un dittatore?

Partendo dal punto che se pensi che Putin sia un leader democratico sei da internare a Vorkuta, quest’uomo di potere è l’esempio più calzante delle qualità che un buon dittatore dovrebbe avere, anche in accordo con Machiavelli.

Se ancora non hai visto il video “takogo kak Putin” (qualcuno come Putin), clicca qui immediatasubitnow per rimediare, poiché è fondamentale alla comprensione di quanto voglio mostrarti oggi, visto che un’immagine vale più di mille parole e non ci sono più le mezze stagioni.

Ora, probabilmente, ti starai chiedendo a cosa serva un excursus del genere, e per quale motivo tu debba giocare a fare l’attore per diventare un dittatore serio e professionale.

Ti faccio una domanda. Te lo immagini uno come Di Maio alla guida di un Paese? A meno che tu non sia completamente matto la tua risposta sarà no (nel caso fosse affermativa vale lo stesso trattamento riservato a chi crede che Putin sia un leader democratico).

Immaginiamo di dover inserire noi una didascalia nelle seguenti fotografie.

La prima sembra dire: “Ma quella è figa vera! sembra così diversa da quella in full HD”

 

 

 

L’immagine numero due sembra comunicare qualcosa del tipo: “In Albania ho fatto proprio delle belle vacanze, se non fosse per il prezzo dell’albergo, mi sento derubato. Credo proprio che settimana prossima la invado”

 

C’è un motivo razionale per cui se Di Maio facesse presente la volontà di invadere un Paese gli si riderebbe in faccia in inglese e se lo affermasse Putin si cercherebbe di convincerlo a non farlo: il portamento.

Putin emana un’aura da pericoloso leader politico che a Gigino manca totalmente. La morale è, se vuoi diventare un dittatore di successo, devi assomigliare il più possibile a Putin.

Quali valori bisogna allora scardinare e quali adottare per rendere possibile questa somiglianza? Vediamoli uno per uno.

Pacifismo

Hai presente quei drogati coi capelli lunghi, famosi negli anni sessanta, che predicavano di mettere i fiori nei cannoni e di vivere nell’amore fraterno?

Ecco, sterminali.

Il pacifismo è una credenza completamente inutile se vuoi costruire un regime come si deve.

Per quanto la pace sia preziosa,
Noi non supplicheremo mai in alcun modo per averla.
La pace, la pace,
Si trova sulle nostre baionette.

Questa è una strofa di una canzone patriottica coreana, ovviamente del nord, che si chiama 우리의 총창우에 평화가 있다

La Corea del Nord è riuscita a mantenere una dittatura molto simile a quella descritta da Orwell in 1984 per tre generazioni e, a Dio piacendo, riuscirà ancora per molti anni, ergo questo modus operandi sembra avere un risvolto positivo nella pratica.

Ma perché il pacifismo è una credenza, oltre che inutile, dannosa? L’industria della guerra e degli armamenti non conosce crisi e, cosa più importante, è direttamente controllata dagli Stati, per i quali rappresenta una enorme fonte di reddito.

Tu, come capo del tuo Paese, devi trovare risorse e rinunciare a questa fetta di mercato ha un effetto sul bilancio pubblico più nefasto che affidare la gestione di un asilo a una gang di preti.

Ti immagini di ricevere delle minacce da parte di uno Stato e di rispondergli “Pace e amore, siamo tutti fratelli”? È ridicolo, dai.

Qualunque dittatore serio e professionale, invece, metterebbe sotto arresto tutto il personale diplomatico del Paese incriminato e ne farebbe fucilare due o tre alla settimana, fino a che quel malcapitato Stato che ha osato mettersi di traverso non ritratti o dica cosa vergognose tipo “siamo stati fraintesi” oppure “il Paese X non rispetta i più basici diritti umani“.

Calma

La calma è la virtù dei forti e tu, come dittatore, non puoi commettere un peccato peggiore che mostrarti debole.

Se prendi come esempio tutti i più grandi dittatori (a parte Hitler che era un Bossi con un’idea di Padania più grande) Saddam Hussein, Muhammar Gheddafi, Francisco Franco, Juan Domingo Peron, solo per citarne alcuni, avevano tutti una cosa in comune: la calma nell’esporre il proprio pensiero, anche durante i discorsi politici.

Non fraintendiamoci, non intendo la calma che hai quando dici “non è possibile che sia io il padre perché sono venuto nel goldone“, no no, intendo la calma che un generale delle SS ha nel dire “alle docce!“, quel tipo di calma è quella che serve ad un dittatore di successo.

Perché è una virtù così importante? L’importanza di questa caratteristica è fondamentale perché infonde un senso di sicurezza nella tua popolazione. Dopotutto se la testa di un organismo non è tranquilla, dimostrando di essere in grado di affrontare qualunque situazione, come può essere la base rassicurata che possa andare tutto bene e non agitarsi per sostituire il leader?

Mediazione

Questa è una caratteristica che ha due livelli differenti.

Da un lato devi proiettare un’immagine di inflessibilità e di non disponibilità a concludere qualsiasi tipo di mediazione, soprattutto con quello che hai additato come il “nemico”.

È importantissimo tenere a mente questo aspetto, poiché la gente tenderà ad accusarti di essere un traditore e rischierai una sommossa popolare se non tieni fede alla tua propaganda, e reprimere una sollevazione nel sangue è, oltre che increscioso, economicamente dispendioso.

Di contro, politicamente, a volte devi stringere delle alleanze anche scomode. L’importante è mantenere sempre quella facciata che Hitler chiamava “kompromisslos“, ovvero completa assenza di compromesso.

Aspetto Impeccabile e postura eretta

Perché tutti i grandi dittatori del passato erano vestiti, nelle loro apparizioni pubbliche, di tutto punto e sono ritratti sempre con una postura perfettamente dritta e con il petto in fuori?

Non è un caso, rientra tutto nel linguaggio paraverbale. Indossare un’uniforme o un completo elegante, abbinato a una postura corretta, comunica un senso di autorità e di potere che è imprescindibile nell’esercizio della leadership.

Ma di questo ci occuperemo più specificamente nel prossimo articolo.

 

Alessandro Procacci

 


Fonti:

Copertina

Immagini:

Foto 1

Foto 2

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