Nel corso degli anni moltissime sono le persone scomparse in Italia. Tuttavia, le storie che riguardano questi esseri umani sono diverse.
Dati statistici
In Italia, c’è un esercito di scomparsi, ossia di persone scomparse nel nulla, di cui non si hanno più tracce, se non i ricordi e la memoria dei familiari.
L’anno scorso, ogni giorno sono state presentate mediamente 37 denunce di scomparsa. Poco più della metà delle 13.527 persone sparite in 12 mesi (per la precisione 7.473, pari al 55,2% del totale) sono state ritrovate non tutte ancora in vita.
Della restante metà, all’incirca 6.054, che corrispondono al 44,7%, non si ha alcuna notizia, nemmeno dai giornali esteri.
Dunque, in quasi mezzo secolo è come se alcune città come Trapani, Olbia o Matera fossero state completamente spazzate via nel nulla più totale.
Nel 2020 però le denunce di scomparsa sono diminuite dell’11% rispetto al 2019. Questo dato è dovuto anche alla pandemia, che ha visto molte persone confinate nelle proprie abitazioni.
Le motivazioni delle scomparse
Purtroppo, non conosciamo tutti le singole motivazioni che portano le persone ad allontanamenti più o meno spontanei.
È possibile stilare una categorizzazione:
Ci sono gli allontanamenti volontari che includono quei cittadini che desiderano modificare la loro vita, chiudere con il passato o con le vecchie relazioni o coloro che sono affetti da malattie cerebrali, come le demenze senili.
Inoltre, ci sono le vittime di crimini, un fenomeno molto più esteso che include i femminicidi o gli adescamenti in chat. Questi ultimi includono una fascia ampia di giovani adolescenti ignari del pericolo a cui vanno incontro.
Poi ci sono gli autori di reati internazionali, come coloro che aderiscono ai gruppi terroristici e fuggono all’estero.
La casistica dei minori ingloba anche i bambini sottratti o da uno dei due coniugi o da un parente stretto. Un caso particolare e recente è quello del bambino Eitan, l’unico sopravvissuto alla tragedia che ha colpito intere famiglie sulla funivia del Mottarone.
Secondo le ricostruzioni dell’accaduto, il bambino minorenne sarebbe stato portato in Israele dal nonno che ora risponde del crimine di sequestro di persona. La zia del bambino ha inoltre citato la Convenzione dell’AIA, di cui fa parte anche lo Stato di Israele. Spetta quindi al giudice italiano, secondo la Convenzione che tutela i diritti dei minorenni, a esprimersi e decidere la sentenza finale.
Dunque, oltre ai minorenni scomparsi risultano anche quelli che arrivano in Italia, scappando da paesi in cui vige la guerra.
Come è successo a Milano ultimamente, questi giovani vulnerabili vengono attratti da bande criminali che ruotano attorno allo spaccio.
Regioni e dati
Tra le regioni più colpite da questo fenomeno, risulta esserci la Lombardia al primo posto, a seguire la Sicilia e al terzo posto il Lazio.
Casi complicati
Alcune persone sono state trovate senza vita, tra queste vi è la piccola Yara Gambirasio. Ad oggi per il suo assassinio è in carcere Massimo Bossetti.
Un altro caso tragico che ha colpito la Sicilia è quello della piccola Denise Pipitone. La bambina sarebbe stata presumibilmente rapita nei primi anni 2000. L’ignoranza, la cattiveria, l’omertà di alcune persone – tra cui anche coloro che lavorano in questura e nelle forza dell’ordine – ha depistato le indagini, e oggi dopo quasi 20 anni dalla sua scomparsa, rimangono i ricordi di una madre trafitta dal dolore e dalla speranza che la sua bambina possa ritornare a casa.
Il caso di Emanuela Orlandi
Circa 36 anni fa, Emanuela Orlandi che all’epoca ne aveva 15, è scomparsa nel nulla. Il giorno esatto della scomparsa è il 22 giugno 1983.
L’ex lupo grigio, ossia colui che ha effettuato l’attentato al Papa Giovanni Paolo II, ha affermato che “ la ragazza è stata vittima di intrighi internazionali per motivi religiosi politici ed il Vaticano non c’entra nulla“.
La verità al momento non la conosce nessuno, le indagini sono interrotte e durante gli anni sono riprese ma non hanno riportato ad alcun ritrovamento.
Epoca fascista ed oscurantismo
Il Fascismo ha portato oscurantismo culturale e storico. Molti sono stati gli intellettuali che sono dovuti fuggire al regime fascista, alle norme introdotte.
Un esempio è quello di Primo Levi e quello di Cesare Lombroso, quest’ultimo omonimo del nonno, il celebre antropologo criminale.
Levi ha cambiato anche cognome dopo essere emigrato negli Stati Uniti, poiché anche in questo continente c’erano delle restrizioni e soprattutto molti pregiudizi nei confronti degli italiani.
Quello che ha fatto il Fascismo alle persone può essere paragonato a tutti gli eventi attuali di scomparsa.
Coloro che infliggono prepotenza, violenza sull’altro sono fascisti nelle misura in cui questo termine possa essere definito.
Fonti:
Credits: