Servizio civile: sfruttamento o ponte di lancio?

La storia del servizio civile risale al 1972, nasceva infatti come diritto all’obiezione di coscienza a quello militare. 

Oggi come si è evoluto?

Un po’ di storia

Nasce dunque come alternativa alla leva e perciò obbligatorio.

Successivamente, nel 2001, con la legge 64 del 6 marzo 2001, venne istituito il servizio civile nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne.

Nel 2017, invece, con il decreto legislativo n. 40,  da nazionale diventa universale. L’obiettivo è stato quello di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che desiderassero intraprenderla.

Giornata nazionale

In seguito, l’11 dicembre venne approvata, tramite la Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri, la “Giornata nazionale del Servizio civile universale”, fissata per il 15 dicembre di ogni anno.

Questa data rappresenta e intende conferire importanza, rispetto, impegno e dedizione di tutti i giovani che partecipano all’attuazione del servizio civile universale.

Agenda 2030

Dal 2017, ogni progetto fa parte di un più ampio programma di intervento che risponde a uno o più obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Crisi italiana

A seguito della crisi italiana, comparsa dal 2008 e tutt’oggi molto attuale, sono nate delle soluzioni che potremmo definire riteneretampone” al precariato e all’inattività lavorativa, ossia il lavoro non retribuito o sotto retribuito.

Secondo la sociologia del lavoro, viviamo in una società in cui tecnicamente siamo liberi delle nostre scelte, riguardo il lavoro e la nostra vita.

In sostanza però, siamo obbligati a cercare un lavoro per sopravvivere.

Ultimamente, l’ordinamento italiano ha pensato di estendere il servizio civile universale, i tirocini curriculari degli atenei e un lavoro extra-curriculare. 

Vengono presentati a tutti gli effetti come volontariato a orari settimanali ma così facendo si modifica la natura stessa di questo progetto.

Ultimamente, in moltissimi paesini italiani, anche quelli meno popolosi, i comuni hanno pubblicato bandi di servizio civile in campi molto vasti.

Il problema sorge poichè i bandi specifici locali non vengono curati dal Dipartimento del Servizio civile di Roma.

Molte volte quindi, sono organizzati male: le risorse, i mezzi e le persone sono spesso esigui per la realizzazione di progetti futuri che sulla carta contengono parole in realtà frivole e illusorie.

Assunzioni

I giovani, che svolgono le attività presso la croce rossa, le biblioteche e altri luoghi, non vedono un futuro prossimo in queste posizioni, infatti le percentuali di assunzione sono molto basse.

Le Università italiane contribuiscono a questo circolo vizioso e i tirocini obbligatori non offrono sbocchi anch’essi, sono affrontati con ansie, frustrazioni e sfruttamento, non solo a livello economico, poichè non retribuiti, la maggior parte, ma anche a livello sociale e mentale.

Parlamento europeo

Solo quest’anno, al Parlamento europeo, è stata discussa e presentata una soluzione che “condanna la pratica dei tirocini non retribuiti come una forma di violazione dei loro diritti e sfruttamento dei giovani”.

Il Parlamento ha invitato la Commissione europea all’adozione di una disciplina comune negli stati membri per garantire un’equa distribuzione.

La messa al bando, proposta dai Socialisti e Democratici, è stata respinta per il voto contrario della destra e dei liberali.

La difficoltà maggiore risiede però nel determinare cosa siano i tirocini, all’interno dei vari paesi.

In Italia, da un paio di anni, sono previsti da un paio di anni, anche per gli studenti delle scuole superiori, periodi di lavoro in azienda, come l’alternanza scuola-lavoro.

Si sono rivelate pratiche poco chiare, a volte alcuni studenti hanno anche perso la vita all’interno delle aziende che seguivano i ragazzi, soprattutto per quanto concerne gli studenti delle scuole professionali.

Questi atti sono molto gravi, mostrano l’importanza e l’attenzione che lo stato impiega sul tema sicurezza, ossia inesistente.

Passaparola

Per ritornare al mondo del servizio civile, oggi, più che mai, il passaparola tra i ragazzi favorisce l’ingresso in questo mondo.

Tra le cose positive, se affrontato con serietà in un ambito ben gestito e governato, può insegnare molto a proposito dell’assistenza socio-educativa, nell’agricoltura sociale etc…

I millennials, sono meno ideologici dei loro nonni e genitori, in molti vedono la retribuzione come un valore aggiunto eppure, con la pandemia, i giovani hanno assunto la consapevolezza che lo sfruttamento, a lungo andare stanca, non soddisfa e spegne la loro disponibilità d’animo. Questa idea è molto chiara e in molti si ribellano di fronte all’inottemperanza della serietà delle istituzioni.

Ciò che deve cambiare, è la prospettiva con cui le autorità affrontano questi temi, per permettere ai giovani di formarsi e non spegnersi, poichè hanno molte idee, servono i mezzi giusti per farle emergere.


Fonti

scelgoilserviziocivile.gov.it

politichegiovanili.gov.it

sconfinamenti.info

Credits

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