Tampon Tax: cosa si intende e perché è sbagliata

Prima della Tampon Tax: cosa si intende per IVA 

La questione che ruota attorno alla Tampon Tax si basa sul concetto di IVA. L’imposta sul valore aggiunto viene applicata sui prodotti e sui servizi. Il consumatore finale di tale bene è tenuto a pagare la quota dell’imposta, che sarà poi versata nuovamente allo Stato dal venditore. Tra i prodotti che sono soggetti ad IVA, se ne possono contare di diverse categorie. La quota massima equivale al 22 per cento. Ci sono però beni interessati da un ribasso della percentuale, a causa del loro carattere essenziale.  

Tampon Tax e beni essenziali

tampon

Seguendo questa regola, le merci alimentari, le utenze domestiche ed altri servizi necessari per la vita quotidiana ricevono una riduzione della percentuale dell’IVA, arrivando al minimo del 4 per cento. In questa lista di beni considerati essenziali, logicamente dovrebbero comparire anche gli assorbenti e i tamponi, utilizzati mensilmente da qualsiasi donna per la sua igiene e per le proprie necessità fisiologiche. Tuttavia, gli assorbenti mancano clamorosamente in questo innumerevole elenco. 

Stop Tampon Tax

L’Italia non ha ancora approvato la riduzione della percentuale sull’IVA degli assorbenti, nonostante si siano susseguite molte polemiche a riguardo. Tra di esse, una associazione in particolare si è incaricata di organizzare una petizione, che nel dicembre del 2020 ha raggiunto oltre 450.000 firme. L’associazione in questione è Onde rosa e la petizione è intitolata: “Stop Tampon Tax ed è stata lanciata nel corso del 2018.

Onde rosa ha a cuore diverse problematiche di cui sono interessate le donne nell’era contemporanea. Si tratta di un gruppo di giovani donne, interessate in prima persona ai temi che prendono in considerazione  

Il discorso sulla Tampon Tax è molto sentito da una miriade di persone, che trovano inaccettabile che gli assorbenti vengano considerati come un bene di lusso, mentre dovrebbero ricevere una tassazione minore proprio perché sono indispensabili nella vita quotidiana. Ciò senza considerare il fatto che l’Italia è uno degli ultimi paesi che non ha ancora trovato una risoluzione a questo sovrapprezzo.  

La riduzione sugli assorbenti biodegradabili

All’inizio del 2020, una risoluzione sembrava essere stata ottenuta. Sono state infatti ridotte le tasse sui prodotti per l’igiene intima che hanno la caratteristica di essere biodegradabili, quindi eco-friendly.

Un passo in avanti sicuramente, se non fosse che i prodotti di questa tipologia rappresentano solo una piccolissima percentuale dell’insieme. Sugli scaffali di qualsiasi supermercato, gli assorbenti biodegradabili sono una quota ridotta dell’offerta, e in molti casi sono completamente assenti.  

Le alternative agli assorbenti classici

Sul mercato sono apparse, in maniera esponenziale, diverse alternative al tampone classico in ovatta. Questi ultimi sono usa e getta e hanno quindi un grande impatto a livello ambientale. Ed è a ciò che si appella chi sostiene la Tampon Tax.

I sostenitori di questa tassazione affermano che si possano cercare altre varianti per l’igiene intima femminile, dando maggiore spazio alla problematica ambientale. Tra le varianti proposte ci sono le coppette mestruali e gli assorbenti lavabiliquelli interni oltre che ovviamente i tamponi biodegradabili.  

Pro e contro

Nonostante si tratti di alternative indubbiamente valide e comode nel loro utilizzo, si presentano alcune problematiche a riguardo.

Il risparmio sul lungo periodo di una coppetta mestruale, ad esempio, è indiscusso. Però cè anche da considerare che gli assorbenti in ovatta siano facilmente reperibili in qualsiasi negozio specializzato, farmacia o supermercato, mentre la coppetta non lo è e non tutti i modelli si adattano a tutti i corpi.

Facendo i conti per la prima volta con le mestruazioni, una ragazza adolescente trova maggiormente semplice ed immediato comprare un pacco di assorbenti in ovatta. Questi ultimi risultano anche relativamente economici se si considerano le diverse aziende che li producono e i relativi prezzi competitivi. 

Senza contare il fatto che diverse donne, specialmente se giovani, potrebbero rivelarsi timorose nel primo utilizzo di dispositivi quali la coppetta e il tampone interno. Ciò ci porta a comprendere come sia fondamentale anche una maggiore diffusione di informazioni sulla tipologia di prodotti in questione e sul loro utilizzo.  

La questione risparmio

Tassare un bene facilmente reperibile e dall’utilizzo immediato come gli assorbenti dovrebbe essere giudicato come indubbiamente sbagliato. Si è calcolato, infatti, che una ragazza o donna italiana potrebbe arrivare a risparmiare fino a 50 euro all’anno, qualora fosse approvata la tassazione del bene al 4 per cento. Un risparmio che nel lungo periodo renderebbe agevole la vita quotidiana.  

Nel resto del mondo

Se in Italia la battaglia a riguardo è ancora aperta, nel resto del mondo la situazione è variegata. Se ci focalizziamo sull’Europa, abbiamo un primato: la Scozia è il primo territorio al mondo in cui gli assorbenti sono stati resi gratuiti e reperibili da chiunque ne abbia necessità, dal 2019. L’Irlanda, invece, è l’unico paese con nessun tipo di tasse sui prodotti dell’igiene femminile. 

Una notizia di inizio 2021 rende pubblica la decisione del Regno Unito, ormai fuori dall’Unione Europea, di abolire immediatamente la Tampon Tax. Decisioni che dovrebbero essere di esempio a diversi paesi di tutto il mondo, che considerano questa tipologia di beni ancora come di lusso.  

L’iniziativa della Coop

Tornando sul suolo italiano, la giornata internazionale della donna 2021 ha portato con sé una sorpresa per chi frequenta i supermercati targati Coop. Infatti, per la settimana che comprende questa ricorrenza, tutti i prezzi degli assorbenti disponibili in questi punti di vendita sono stati calcolati con il ribasso dell’IVA al 4 per cento. Un’iniziativa lodevole, d’impatto e collegata in prima linea alla campagna “Stop Tampon Tax: il ciclo non è un lusso”.

 


Fonti:

dirittierisposte.it

rainews.it

facebook.com/associazione.onderosa

pazienti.it

dinamopress.it

ansa.it

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