Twitter: tra free-speech e censura

Per molti considerato l’altra faccia della medaglia del social network per eccellenza, ovvero di Facebook, Twitter è un servizio di micro-blogging, una piattaforma la cui comunicazione e interazione tra gli utenti passa attraverso tweet, messaggi, foto e video che possono essere pubblicati tramite computer, smartphone e tablet.

Il servizio, come la maggior parte dei social network, è completamente gratuito e ciò che lo ha reso nel corso degli anni molto utilizzato e amato tra i suoi utenti è la possibilità di inviare aggiornamenti in tempo reale tramite frasi non troppo articolate, dirette e immediate, oppure evidenziando spunti e riflessioni da approfondire creando dei veri e propri dibattiti. Altra caratteristica tipica di Twitter riguarda la possibilità di seguire le ultime tendenze presenti in tutto il mondo, che vengono presentate e raggruppate dinamicamente tramite gli hashtag.

Twitter può essere definito, in un certo senso, una nemesi di Facebook, e quindi di Mark Zuckerberg e soci, in quanto può collocarsi a tutti gli effetti a metà tra un social network classico e un servizio di micro-blogging, non ci sono richieste di amicizie da accettare o contraccambiare e tutti i post che vengono pubblicati sono liberamente consultabili e di conseguenza accessibili a chiunque.

Storia

Twitter nasce ufficialmente nel 2006 e l’ideatore, nonché co-fondatore, è Jack Dorsey, che già dai primi anni Duemila cominciò a sviluppare il desiderio di voler creare una piattaforma che permettesse lo scambio di messaggi, ovvero di SMS, attraverso il web. Il prototipo dell’idea di Dorsey venne presentata a Odeo, una società californiana che stava per lanciare una piattaforma per la creazione e la gestione di podcast, e a capo di questa società c’erano i fondatori Biz Stone, Evan Williams e Noah Glass. L’idea, seppur interessante, face fatica a decollare inizialmente e il progetto di partenza iniziò a subire delle modifiche che lo resero più simile al modello dei social network che all’epoca stavano iniziando a spopolare come Facebook e Myspace.

La scelta del nome invece fu di Noah Glass, che prese come riferimento il verbo inglese “to tweet” tradotto letteralmente come “cinguettare”, come modo e modello perfetto per fare emergere quella che doveva essere la principale caratteristica della piattaforma: ovvero la condivisione di messaggi brevi di massimo 140 caratteri (a oggi i caratteri sono stati estesi a 280).

Diffusione e successo

L’esplosione di Twitter iniziò nell’aprile del 2007 e il punto di partenza fu la conferenza South by Southwest Interactive: in cui, durante l’evento Twitter triplicò i suoi numeri. Il colpo di genio che ne sancì la consacrazione in questo determinato evento fu di posizionare due maxischermi da 60 pollici nei corridoi che davano l’accesso al festival, che proiettavano continuamente dei messaggi (che prenderanno successivamente il nome di tweet) degli utenti sulla piattaforma, così da creare un alone di curiosità nel pubblico presente che iniziò a partecipare attivamente a questo flusso incessante di tweet.
Questo colpo di marketing fu un successo per la diffusione di Twitter, non solo negli USA ma in tutto il mondo, e si aggiudicò il premio Web Award del festival. Twitter da lì a poco iniziò inevitabilmente a registrare una crescita sempre più netta: nel 2007 il numero di tweet per ogni semestre ammontava a 400.000, nel 2008 sono saliti a oltre 100 milioni, e nel 2010 Twitter contava 50 milioni di tweet al giorno.

Ciò che ha permesso a Twitter di distinguersi rispetto ai suoi competitor, è la possibilità di offrire aggiornamenti lampo in merito a quelli che possono essere i propri pensieri o alle proprie attività. Viene utilizzato molto da personalità influenti quali possono essere, influencer, politici, attori ecc per aggiornare il proprio audience, così come anche da aziende e colossi del marketing.

Nel 2022 Twitter contava oltre 326 milioni di utenti attivi.

Verso un nuovo Twitter

Il 25 aprile 2022 rappresenta un giorno storico per Twitter, proprio in questo determinato giorno il consiglio di amministrazione ha approvato l’acquisizione, per un totale di 44 miliardi di dollari, da parte del CEO di SpaceX e Tesla, Elon Musk, Successivamente in quel di luglio Musk aveva dichiarato che voleva rescindere l’accordo, sostenendo che la società non gli aveva fornito le dovute informazioni su tutti gli account falsi presenti nella piattaforma. Il 27 ottobre Elon Musk è tornato sui suoi passi, completando l’operazione di acquisto di Twitter per la modica cifra di 44 miliardi di dollari.

La prima decisione presa dal nuovo SEO, in quanto nuovo proprietario della compagnia, è stata quella di licenziare quattro top manager, tra cui il CEO Parag Agrawal. Altra grande decisione presa da Musk è stata sospendere dalla piattaforma svariati account di giornalisti che avevano espresso giudizi contrastanti e che non mostravano simpatia alla sua nuova gestione di Twitter. Quello che può considerarsi da sempre il punto forte di Twitter, ovvero il free-speech, la cosiddetta libertà di espressione nei tweet e degli utenti, con l’arrivo di Musk è diventato molto confusionario negli ultimi mesi.

Se uno dei punti chiave della sua nuova gestione era proprio quello di consolidare Twitter come una piattaforma del tutto libera da censure e manipolazioni politiche, volta in un certo senso all’anarchia digitale più totale, questa “promessa” sta dimostrando di avere lacune e contrasti interni. Partendo dalla fallimentare “spunta blu”, ovvero la nuova policy che prevede un abbonamento da 7,99 dollari il cui intento sarebbe quello di confermare l’autenticità dei profili e di contenere la censura di tutti i profili privi di spunta, che altro non ha fatto che scatenare l’ira di molto utenti che a loro volta si sono fatti beffe di Musk con intenti parodistici e satirici; alla sospensione, con successiva riammissione, di tutti quegli account ritenuti ideologicamente in contrasto con le nuove norme della gestione Musk.

Qual è il futuro di Twitter?

Twitter, insomma, sta diventato sempre di più uno spazio digitale in cui: da una parte vige la retorica che spinge gli utenti a voler (e dover) esprimere liberamente i propri pensieri e le proprie opinioni in una piattaforma che dovrebbe ritenersi neutrale, ma dall’altra l’aumento della censura, che diventa sempre più rigida per mettere a tacere qualsiasi voce indipendente o semplicemente contrastante con il volere degli organi ufficiali, sta portando molto utenti ad abbandonare l’interesse verso la piattaforma e questo inevitabilmente rende Twitter un social network la cui ambiguità di fondo ruota proprio attorno alla figura di Elon Musk.

 

Fonti:

altrenotizie.org

lindipendente.online

tech.everyeye.it

 

CREDITS:

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