Vaccini: sono discriminatori oppure no? Le classi sociali e l’accesso alle cure

Dopo una trepidante attesa, finalmente i vaccini sono arrivati. Il 27 dicembre è partita in Italia e in tutta Europa la campagna vaccinale contro il Covid-19. La priorità è stata accordata innanzitutto agli operatori sanitari e sociosanitari, eroi indiscussi di questa pandemia. E allo stesso tempo anche al personale e agli anziani delle RSA. La vaccinazione continuerà a essere gratuita e garantita a tutti. La campagna vaccinale è divisa in quattro fasi (che sono state modificate a inizio febbraio). I vaccini attualmente disponibili sul nostro territorio sono quelli prodotti da Pfizer, Moderna e quello di Astrazeneca. L’obiettivo è quello di riuscire a vaccinare circa 50 milioni di italiani (e dunque, indicativamente il 70% della popolazione).

FASE 1

La prima fase, come anticipato, è dedicata al personale sanitario, ai residenti e agli addetti delle RSA. Dopo di loro, si è scelto di passare a un’altra categoria fragile e ad alto rischio, ovvero gli over 80. In merito a questo, ogni Regione si sta adoperando in modo diverso per organizzare la somministrazione del vaccino a questa fascia della popolazione.

Non tutte le Regioni, però, sono pronte: infatti, alcune di queste hanno già subito dei ritardi, mentre altre (purtroppo poche) per fortuna partono in questi giorni. Non essendo obbligatorio, le persone devono spontaneamente prenotare il vaccino e accomodarsi in fila, online e fisicamente, aspettando il proprio turno.

FASE 2

La seconda fase programmata dal Governo riguarda le persone fortemente vulnerabili, indipendentemente dall’età, che presentano patologie gravi e non trascurabili. Oltre a loro, sarà la volta degli anziani tra i settanta e gli ottant’anni e anche di coloro tra i cinquantacinque e i settanta che presentano dei rischi specifici. In totale, rientrano in questa fascia circa 20 milioni di individui.

FASE 3

Ora è il turno di altre categorie e soggetti. Dai penitenziari alle forze dell’ordine. Dal personale scolastico ai luoghi di comunità. Oltre a tutte le persone che operano in altri servizi essenziali (come i trasporti o le poste). In questo caso, con la recente approvazione del vaccino Astrazeneca, dovrebbero partire in breve tempo anche queste vaccinazioni.

FASE 4

L’ultima fase, in teoria quella in cui si dovrebbero vaccinare circa 20.500.000 persone, è dedicata a tutta la popolazione restante. Dagli over 16 e a tutti coloro che non rientrano nelle categorie citate nelle fasi precedenti.

Conclusioni

Il piano del Governo ha destato alcune critiche e allo stesso tempo presenta delle problematiche. In primis, il reperimento del vaccino ha subito dei ritardi logistici e purtroppo, essendo le dosi limitate, non sono arrivate tutte nello stesso tempo. Oltre a questo, si sono verificati dei rallentamenti nella consegna delle dosi da parte delle aziende stesse. Nonostante ciò, attualmente, più di 2 milioni di italiani hanno ricevuto il vaccino.

Si è dibattuto su quali categorie mettere in primo piano e quali devono attendere ancora qualche settimana. Alcuni esponenti pubblici e persone di rilievo hanno per esempio fatto pressione sul dover dare la priorità ai detenuti delle carceri italiane, anche alla luce di quello che è successo durante le rivolte in alcuni penitenziari. Altri, invece, chiedevano di far rientrare il personale scolastico nel primo gruppo dei vaccinati.

La decisione del Governo è stata quella di dare massima priorità a coloro che sono più esposti al virus e ai soggetti che verrebbero maggiormente colpiti se infettati. Tale decisione è ovviamente influenzata da vari fattori, tra i quali la reperibilità del vaccino, le cui dosi, come già riportato, non sono illimitate. Essendo il personale sanitario in prima linea a combattere contro quest’emergenza, era scontato che fosse la prima categoria a dare il via alle vaccinazioni.

Per quanto riguarda l’accesso alla vaccinazione stessa, si è verificato un leggero sbandamento all’inizio, visto che non era molto chiaro in che modo i cittadini avrebbero potuto essere contattati. Ora, invece, tramite appositi siti realizzati dalle Regioni, la questione burocratica sembra sia abbastanza semplice e veloce.

Ed è soprattutto della velocità che si ha bisogno in questo momento: rapidità nel vaccinare il maggior numero di persone possibili tenendo conto che sarà necessaria anche una dose di richiamo.

È compito di questo nuovo Governo adoperarsi per far sì che ciò accada e che, gradualmente, la situazione italiana migliori e ritorni alla normalità.

Fonti

Il sole 24 ore


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