Questo articolo non serve a nulla, non gliene frega niente a nessuno del benaltrismo. Sono ben altre le cose su cui avrei dovuto scrivere. Il mondo è pieno di catastrofi, tragedie ed emergenze che c’è l’imbarazzo della scelta e io cosa faccio? Scrivo un articolo sul benaltrismo, che a stento so cos’è.
È evidente che io sia stato finanziato dalla lobby del benaltrismo per parlare di questo e non di altre cose molto più importanti che loro non vogliono che si sappiano. Perchè vogliono che ci distraiamo, che vi distraiate. E in tutto il ben altro di cui si potrebbe parlare, e non si parla, vi sono segreti e verità che sconvolgerebbero e produrrebbero il ribaltamento dell’ordine sociale. Forse quindi è giusto che io stia lavorando per la lobby benaltrista ora, è per il vostro bene, l’altro bene.
Benaltristi col cuore degli altri
Ora non se ne parla più perché problemi a cui si attaccano i benaltristi sono ben altri, ma qualche mese fa il paese era impazzito per l’approvazione del DDL Zan. Orde inferocite di benaltristi infiammavano piazze fisiche e digitali per manifestare i proprio disappunto. C’erano ben altri problemi in Italia in quel momento! Per esempio l’immigrazione: mentre i paladini del DDL Zan occupavano il parlamento per proporre una legge che non serviva a nessuno (tranne a chi viene da secoli discriminato, escluso e subisce soprusi, ma chissenefrega), lo stivale Italico veniva invaso da centinaia di migliaia di africani, alcuni dei quali addirittura neri! Poco importa se adesso stiamo accogliendo milioni di Ucraini senza battere ciglio. Quelli scappano da una guerra vera, le guerre vere sono ben altro rispetto a quelle che si combattono in Africa!
Le turbe dei benaltristi
Certo, si potrebbe avere la tentazione di pensare che i problemi che i benaltristi trattano come meno importanti di altri sono questioni che non li riguardano direttamente e quindi non possono capirli. Ma questa è un’analisi superficiale e complottara, i problemi dei benaltristi sono ben altri! Per esempio il non appassionarsi mai davvero a una causa. Il benaltrista vive di amori fugaci, flirt cognitivi con cause che lo accendono per il tempo di un battito d’ali di un colibrì iperattivo. Ha passioni che dipendono solo dalla gelosia, è come colui o colei che si sceglie il partner di turno solo per fare ingelosire l’ex durante la serata. Ex che puntualmente ignora completamente la situazione. É dura la vita del benaltrista. Potrebbe essere un problema su cui intervenire socialmente, ma ce ne sono ben altri.
Benaltrismo e ideologia
Il benaltrista dunque non è ideologico, colui che ragiona per ideologia porta avanti dei meccanismi simili ma non del tutto identici. Il fedele ideologico difende la propria causa a prescindere come il tifoso di una squadra di calcio. Qualsiasi altra istanza che possa impedire il cammino verso la meta ideale, o sottrarre energie viene combattuta o tralasciata, per conseguire il proprio fine. Il benaltrista invece non ha nessuna bandiera colorata della quale innamorarsi, ha solo tante cause che per vari motivi gli stanno antipatici. E, siccome non ha argomenti logici per controbatterle, data che la sua contrarietà è fondamentalmente basata sul nulla, prende la prima causa che passa da usare come “ben altro” per sminuire quella di cui si sta parlando.
Ed è quindi tutta una sfilata di terremotati, di pensionati italiani che non arrivano alla fine del mese, persone con disabilità varie, la sempre intramontabile e immarcescibile famiglia (quale poi non si è ancora capito) che vengono sventolati di volta in volta come i problemi più urgenti da risolvere mentre ci stiamo negligentemente concentrando su cose che non interessano a nessuno (cioè a loro).
La cura al benaltrismo
Di certo le ideologie e le bandiere non sono un fatto positivo per il pensiero critico e la democrazia. Appassionarsi veramente a un ideale, a una causa, portandola avanti e rispettando tutte le altre può essere, però, un antidoto efficace. Quando il benaltrista si ritroverà in un mondo pieno di persone sinceramente appassionate e costruttive non potrà più sfogare la propria invidia livorosa e dovrà retrocedere. Forse allora capirà che una cosa non esclude l’altra e che in una democrazia tante cause si possono portare avanti contemporaneamente e influenzarsi positivamente. Ma forse sono solo un inguaribile ottimista. E i problemi veri sono Ben Affleck.