Covid: tiriamo le somme

Tocchiamo ferro e speriamo che l’emergenza Covid sia davvero finita, o che comunque rimanga sotto controllo e non faccia ulteriori scherzi. Nel frattempo, in questo momento in cui tutto sembra tornato nella norma, una domanda ci sorge spontanea: cosa ci è rimasto da tutto quello che è accaduto?

Lezione non appresa

L’emergenza ha toccato in questi anni tutti i settori e gli ambiti delle nostre vite. Dalla sfera pubblica a quella privata senza fare distinzioni. Sembra ieri quando i motti per sconfiggere questo nemico invisibile erano “Ce la faremo” o “andrà tutto bene”. Si, come no, gli umani sono famosi per non imparare mai le lezioni che la vita gli presenta. Più che andrà tutto bene, visti i primi mesi super sedentari e segnati dal ritmo mangiare-bere-dormire, il rischio era quello di passare a “andrà tutto stretto”.

Ma il sentimento principale in quel clima di paura e sofferenza era soprattutto la convinzione che l’umanità ne sarebbe uscita cambiando in positivo. “Questa brutta storia ci renderà migliori”, si diceva. Mi dispiace per coloro che la pensavano veramente così. Sognare è bello, ma bisogna sempre restare con i piedi ben agganciati a terra. Ma dai, l’uomo, l’autodistruttore per eccellenza, la bestia più arrogante e cattiva di questo pianeta poteva davvero trasformarsi in una sorta di gattino tenero che va d’accordo con tutti? Assolutamente no.

Complotti

Nemmeno la morte o la sofferenza che si toccava con mano ha cambiato la natura meschina e selvaggia di tutti i noi. La fraternità è durata ben poco. Una cosa è certa: alle persone piacciono le storie complicate, gli intrighi e tutto ciò che dimostra che la realtà non è altro che un complotto micidiale. Da questo punto di vista, negli anni, rimarranno le leggende narrate dai vari gruppi che iniziano per NO-, dove si racconteranno le strane manovre dei potenti e dei padroni del mondo secondo le quali tutto quello che è successo fa parte di un progetto per controllarci dal primo all’ultimo. Più o meno la trama è questa.

No limits

Ma tranquilli, ci è rimasto dell’altro oltre alle storie. In questo periodo abbiamo riscoperto che la furbizia non ha limiti. Prendiamo i vaccini per restare in tema. Da chi “saltava la fila” per accaparrarsi prima di altri la dose, a chi invece faceva finta di somministrarle perché contrario. Oppure pensiamo a chi traeva vantaggi economici a danno degli altri. Ce n’è per tutti i gusti.

Politicamente abbiamo assistito parecchie volte al peggio del peggio. Scene di ordinaria follia ci hanno accompagnato in questi mesi. I cinema erano chiusi ma bastava accendere un qualsiasi canale di informazione, mettersi comodi sul divano con un bel pacco di pop-corn e il film drammatico-comico era servito.

Anzi, più che assistere a interventi politici, sembrava di essere allo stadio e ascoltare le varie tifoserie offendersi fino alla fine. Altra lezione imparata: può succedere qualsiasi cosa, ma l’importante è non essere mai politicamente d’accordo. O almeno questo è quello che trapelava dai nostri (cosiddetti) rappresentanti.

Di sicuro il Covid ci è servito, e alle volte ci serve tutt’ora, per declassare inviti, annullare appuntamenti o non uscire di casa. Non hai voglia di andare a cena con la suocera? Tranquillo, basta una risposta finta del tipo: “Mi dispiace ma un mio collega ha fatto un tampone e sta aspettando l’esito, non vorrei risultare positivo e infettarvi tutti…”. Oppure vuoi prenderti un giorno di ferie? Semplice, basta una scusa simile a: “Scusa capo, ma ieri ho fatto il vaccino e oggi non sono proprio in forma, non riesco a venire in ufficio” e poi corri di corsa al campetto da tennis a fare due tiri. Da questo punto di vista siamo stati molto cinici e abbiamo approfittato del momento. Good job, volponi!

Non ci si accontenta mai

Come detto, la pandemia sembra effettivamente un evento passato, ormai superato, o che comunque non desta più situazioni allarmanti o apocalittiche. Questo, probabilmente, ha fatto si che i colletti bianchi mondiali si potessero concentrare su qualcosa di utile e assolutamente essenziale per l’umanità: la guerra.

Ma sì, perché bisogna avere momenti di pace e tranquillità, stiamo uscendo da una pandemia durata anni, abbiamo delle economie che sono state a un passo dalla bancarotta e centinaia di morti quotidiani… Pensavamo di potercela cavare ritornando alla nostra vita tranquilla? Certo che no. Come detto, l’uomo non impara mai la lezione; deve essere proprio un nostro difetto di fabbrica.


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