Countdown
Manca sempre meno alla votazione che porterà all’insediamento del nuovo Presidente della Repubblica italiana, il tredicesimo del nostro Paese dal 1948. Come afferma l’articolo ottantacinque della nostra Costituzione, il Parlamento sarà convocato in seduta comune per votare la nuova carica.
La scadenza del mandato di Mattarella è il tre febbraio e per quella data sapremo di certo chi sarà il suo sostituto. A meno che non vi sia un clamoroso Mattarella-bis, nonostante lo stesso Presidente abbia più volte fatto capire che non sia sua intenzione ricoprire un altro mandato.
Per ora le varie coalizioni hanno proposto in maniera più o meno pubblica quali sono le idee per il successore dell’attuale Presidente. Tanti, però, sono ancora i dubbi al riguardo e alcune scelte potrebbero dividere ancora una volta la politica italiana e l’opinione pubblica.
Candidati
Per la corsa al Quirinale sono diversi i nomi che in queste settimane si stanno sentendo. Tra i più accreditati, secondo quanto riportato dai media e anche dalle affermazioni dei vari segretari di partito, troviamo:
Mario Draghi, sicuramente un’opzione da considerare. La sua candidatura è allo stesso tempo facile da pensare ma più complicata da realizzare visto l’impegno che sta ricoprendo attualmente, seppur possa essere figura in grado di mettere d’accordo un’ampia parte dei partiti che siedono in Parlamento. Soprattutto quelli del centro-destra. Una sua elezione però porterebbe probabilmente all’elezione di un nuovo governo, questione che mette un freno alla sua candidatura, appunto.
Di seguito, con una grande spinta da parte dello stesso centro destra troviamo la figura di Silvio Berlusconi. Forse, attualmente, la persona che più sembra vicina ad essere effettivamente eletta. Egli rappresenterebbe, secondo Giorgia Meloni, la perfetta figura del “patriota” italiano che potrebbe guidare il Paese verso un futuro roseo e sicuro.
Dal fronte di centro-sinistra invece, il nome più quotato è quello di Paolo Gentiloni, attuale Commissario europeo degli affari economici. Allo stesso modo, un altro nome in voga per il Quirinale è quello di Pierluigi Bersani: 70 anni, segretario del partito Articolo Uno ed ex del PD, nonché più volte ministro.
Parecchie chances vengono date anche a Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera; uno tra i politici con più esperienza del Paese.
Spiccano, nel nutrito gruppo di figure maschili, anche e fortunatamente, candidate donne. Ricordiamo che fino ad ora non c’è mai stata una donna Presidente della Repubblica e una sua probabile elezione potrebbe rappresentare un momento storico per l’Italia.
Le candidate più papabili ad ora sono Marta Cartabia, attuale Ministro della Giustizia e Maria Elisabetta Casellati, che ricopre la carica di Presidente del Senato. In corsa sembrerebbero esserci anche altre due figure, le cui elezioni sembrerebbero risultare più difficili delle prime perché più “divisive” da un punto di vista politico: Emma Bonino (senatrice e rappresentante del partito +Europa) e Rosy Bindi.
Compiti
L’elezione del nuovo Presidente della Repubblica è ovviamente un avvenimento importante e fondamentale nella vita politica e sociale del nostro Paese. Ma quali sono i compiti che ricopre?
Il Presidente è il garante dell’unità nazionale, e perciò una figura che deve rappresentare nel migliore dei modi l’Italia e i valori sociali, civili e politici del popolo italiano. Da qui il fatto che alla carica di Capo di Stato è riconosciuta una fondamentale importanza simbolica.
Tra le funzioni più pratiche che spettano all’eletto ci sono la possibilità di sciogliere le camere nei casi previsti dalla legge. Altra mansione importante è quella di nominare il Presidente del Consiglio e i relativi ministri. Inoltre, ha il compito di nominare i senatori a vita (uomini o donne italiani che hanno ottenuto meriti nel campo sociale, civile, artistico ecc.). Può, se lo ritiene necessario, procedere al rinvio delle leggi al Parlamento attraverso un messaggio motivato, in modo tale che le camere possano ridiscutere della legge che volevano far entrare in vigore.
Questi sono parte dei compiti che spettano al Capo dello Stato. Ce ne sono altri, tutti importanti sicuramente, ma che passano in secondo piano rispetto a quelli sopra – per esempio la nomina di un terzo dei membri della Corte costituzionale o la possibilità di concedere la grazia.
Fino all’ultimo
Come è possibile intuire, e come molto spesso accade, probabilmente anche in questa circostanza fino all’ultimo turno di votazione gli italiani non sapranno chi sarà il loro nuovo rappresentante al Quirinale. Per ora regna l’incertezza, nonostante i nomi principali siano usciti allo scoperto. Manca però una linea comune tra i vari partiti e le varie coalizioni.
L’obiettivo, affinché l’elezione del Presidente risulti ottimale, è quello di trovare una figura che possa raccogliere il più ampio consenso possibile tra le forze politiche. Ed è per questo motivo che attualmente proprio la figura di Mario Draghi sembra quella più funzionale, anche se come precedentemente affermato potrebbe creare alcuni problemi.
Il “sogno”, se così possiamo dire, sarebbe quello di proseguire avvalendosi della linea attuale, ovvero Draghi capo del Governo e Mattarella ancora Presidente della Repubblica. È questa per ora l’opzione che, insieme a quella precedente, sembrerebbe rispecchiare la volontà comune della maggioranza dei partiti. In tale modo non si andrebbe a modificare il Governo che, seppur di tipo tecnico, gode di una forte maggioranza e consenso.
Fra poche settimane vedremo quale intuizione avrà la meglio sulle altre. Vedremo se ci sarà effettivamente uno stravolgimento istituzionale oppure si opterà per una continuazione della linea attuale.
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