Frontex: tra crudeltà e disumanità

Cos’è Frontex

Frontex nasce nel 2004 e ha sede centrale a Varsavia; solo nel 2016 prende tale nome: Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Secondo la descrizione dell’UE, questa agenzia ha il compito di aiutare i paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen a gestire le loro frontiere esterne, e contribuisce ad armonizzare i controlli alle frontiere in tutta l’UE. Un compito che sembrerebbe appunto di solo di controllo, e non invece di respingimento e accanimento come si è verificato in diverse occasioni.

L’agenzia è dotata di migliaia di operatori, tra funzionari e veri e propri militari. L’attuale direttore, Fabrice Leggeri (francese), è al centro di diverse polemiche che analizzeremo in seguito.

Accuse

Frontex è una tra le agenzie collegate all’UE, se non la principale, più odiata dai relativi cittadini. Lo testimonia per esempio la stessa campagna Abolish Frontex, che cerca di porre fine a questa istituzione. Frontex è stata accusata di varie e numerose violazioni di diritti umani fondamentali. È accusata inoltre di respingimenti illegali, abusi di potere e attuazione di politiche denigratorie e criminali.

Diversi sono gli scandali che toccano la suddetta agenzia. Per esempio, quelli relativi alle spese folli come agenzia e dei suoi relativi funzionari, dove figurerebbero cene da centinaia di migliaia di euro a spese europee.

Al centro delle polemiche anche un episodio rilevante, dove si afferma che: “una nave Frontex battente bandiera della Romania, la MAI 1103, avrebbe bloccato in maniera diretta un gommone con a bordo dei profughi. In un video si vedono le autorità presenti sulla MAI 1103 parlare con le persone sul gommone, e poi la nave passare a fianco dell’imbarcazione ad alta velocità, in modo da allontanarla. L’agenzia potrebbe aver violato il principio di non respingimento, un diritto riconosciuto da molti regolamenti internazionali (…); un’intera barca che oltrepassa il confine delle acque territoriali di un Paese non può essere allontanata perché a bordo potrebbero esserci persone titolate a esercitare il diritto d’asilo, cioè provenienti da Stati in cui la loro vita e la loro libertà sono a rischio”.

La stessa agenzia è accusata, e di questo dovrà addirittura renderne conto davanti alla Corte di Giustizia Europea, di una serie di violazioni a danni di immigrati che si trovavano nelle acque greche e turche. I capi di accusa sono diversi: si passa respingimento indiscriminato ad addirittura furto e detenzione non autorizzata. Denunce presentate da due richiedenti asilo mentre si trovavano sull’isola di Lesbo.

Molte polemiche nei confronti di Frontex sono dirette alle ingenti somme di denaro che arrivano direttamente dal bilancio UE. Infatti, nel 2019 ha ricevuto una somma che si aggira ai 330 milioni di euro e che potrebbe raggiungere addirittura il miliardo nell’arco dei prossimi anni.

I fatti di Torino

È vero, forse non molte persone sono a conoscenza dell’esistenza di questa agenzia, ma ciò non significa che essa non operi anche (in maniera diretta) nel nostro territorio. Ed è proprio notizia di queste settimane la polemica che è nata al Politecnico di Torino, dovuta alla stretta collaborazione tra quest’ultimo e l’Agenzia europea descritta sopra. Le due istituzioni hanno sostanzialmente siglato un contratto attraverso il quale l’Ateneo si impegnerà nel creare mappe e cartine che Frontex utilizzerà nel controllo di confini e frontiere.

L’accordo ha alzato polemiche non di poco conto tra gli studenti e alcuni professori dell’università. Soprattutto il docente Lancione, il quale fin da subito ha preso le distanze con il progetto. La sua motivazione è che in questo modo si fornirebbe a Frontex una serie di dati scientifici che gli permetterebbero di sviluppare nuove azioni volte al respingimento dei migranti che arrivano ai confini e alle coste europee. I dati che scaturirebbero da queste cartine create ad hoc, aiuterebbero Frontex ad attuare interventi contro i migranti.

Nonostante questo monito del professore, appoggiato anche da diversi studenti, il Senato accademico ha dato il via libera alla collaborazione tra i due enti.

Nessuna soluzione

Con Frontex l’Unione Europea sicuramente non sistema quelle che sono le sue falle in merito alle questioni dell’immigrazione e dell’accoglienza. Questo strumento potremmo definirlo come una macchia nera del sistema europeo. Rafforzare militarmente i confini e spendere miliardi in operazioni militari di falso-soccorso non sono certo soluzioni al problema di cui l’Europa deve assolutamente farsi carico.

L’Agenzia in sé è un controsenso. Se lo scopo principale dichiarato sembrava utile ed efficiente, non si può dire in questo momento la stessa cosa sul suo operato. Accuse come quelle elencate precedentemente sembrerebbero solo la punta di un iceberg più profondo e incivile.

Controllare è una cosa, impedire o addirittura respingere uomini, donne e bambini fuori dai confini è sicuramente un atto vile e contrario ai principi europei, internazionali e soprattutto umani.

 


Fonti:

lastampa.it

wired.it

osservatoriodiritti.it

internazionale.it

abolishfrontex.org

frontexeuropa.eu

Credits:

Copertina

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *