Due attentati, una sola riapertura. Qualche settimana fa a La Pecora Elettrica era già tutto organizzato per la nuova inaugurazione del 7 novembre. Una riapertura al pubblico gioiosa nonostante fosse a causa di un primo incendio doloso. Il sei novembre però, con una semplice foto di vetri rotti, viene annunciato sui social il secondo disastro. Un altro incendio, un’altra chiusura forzata e questa volta non a lieto fine. Di un paio di giorni fa è infatti la notizia che La Pecora Elettrica non riaprirà:
Tuttavia, è con grande dispiacere che vi dobbiamo rendere partecipi della nostra decisione di non riaprire. Non viviamo questa scelta come una sconfitta: il lavoro svolto, di cui siamo molto orgogliosi, in due anni e mezzo di apertura, ha messo in moto energie nuove e nuove progettualità che non andranno disperse.
Così scrivono in un post i due proprietari Alessandra e Danilo.
Molte sono le persone che in questi giorni si sono dichiarate disponibili ad aiutare i proprietari e che si mosse per attivare un crowdfunding, che ad oggi ha raccolto più di 18.000 euro. Questi soldi però ora sappiamo che purtroppo non serviranno ad una riapertura ma a pagare i debiti:
Prima di intraprendere nuovi percorsi dobbiamo chiudere questa fase di transizione più velocemente possibile. Per farlo abbiamo bisogno di soldi. Per questo stiamo lavorando con le istituzioni locali per capire come sostenere le spese necessarie ad una chiusura non prevista (rientro dei debiti con la banca, tfr, inps, consulenze, burocrazia, ecc.).
Come normale in questi casi, i tempi per sbloccare fondi istituzionali sono lunghi, sempre ammesso che ci si riesca, e per questo abbiamo deciso di fare affidamento, dopo una lunga e non facile riflessione,almeno in parte sui soldi che in tantissimi hanno donato grazie alla campagna online lanciata da una nostra sostenitrice.
Una scelta sicuramente sofferta ma non per forza condivisibile, infatti per chi volesse ritirare i soldi donati può farlo a un link specifico:
Visto che le donazioni non andranno a finanziare la riapertura de La Pecora Elettrica ma serviranno invece a sostenere noi proprietari in questa fase delicata, i sostenitori avranno la possibilità di annullare la propria offerta. Basta seguire questo link: http://bit.ly/ritira_la_donazione
Sembra comunque che in molti comprendano la decisione e i messaggi di solidarietà sono moltissimi:
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Che peccato. Che rabbia. La Pecora Elettrica è ovunque ma lì resterà un buco. Però vi capisco e vi ammiro. E non ritirerò un bel niente.
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Mi levo il cappello di fronte alla vostra trasparenza, e quale rimborso! Ho appena raddoppiato la cifra: mi ero tenuto basso aspettando una racconta fondi ufficiale. Vi meritate tutto e di più.
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Rispetto e comprendo la decisione con tanto dispiacere. La Pecora è ovunque ma noi siamo un po’ più soli. In bocca al lupo per il futuro
Nonostante la lettura di questi commenti possa riempire di emozione e di speranza, un fortissimo sapore amaro continua a persistere. Come è stato possibile che un punto di cultura, di scambio, di bellezza possa essere stato raso al suolo non una volta sola ma due volte? Appare ormai chiaro che le istituzioni non sono in grado di contrastare la violenza e il degrado del mercato della droga. Cosa possiamo fare allora noi? Sicuramente è inutile portare avanti una guerra contro il consumo di droga, ma si potrebbe perlomeno fare in modo di boicottare questo tipo di mercato illegale e fondato sulla violenza. Che dire poi della legalizzazione? Sono domande che bisogna porsi, poiché se questi sono i risultati, un quartiere che non ha più il controllo sulle proprie strade, allora il problema c’è ed è urgente.
Speriamo intanto che per quanto riguarda La Pecora Elettrica non sia detta l’ultima parola.
La pecora elettrica è ovunque
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