Parliamo dei problemi italiani

Avete riso leggendo il titolo vero? Oppure vi siete messi le mani nei capelli? O meglio ancora, vi siete fatti la battutina ironica del tipo: “Problemi? Noi? In Italia? Ma su che pianeta vive questo?”. Tranquilli, io ho fatto tutte e tre le cose insieme.

È vero, in effetti il titolo può destare allo stesso tempo paura e senso di confusione, lo ammetto. Ma comunque, siete pronti ad attraversare questa giungla? Serve almeno una settimana di ferie quindi andate dal vostro capo a chiederle che poi iniziamo. Ah, mi state dicendo che il vostro capo non vi dà le ferie perché bisogna lavorare e perché anche se sono da contratto non è detto che avete il diritto di farle? Bene. Praticamente senza volerlo abbiamo trovato già un problema. Allora, abbiamo l’imbarazzo della scelta, da dove iniziamo?

Lavoro

Vediamo, potremmo continuare sul tema del lavoro, che già è abbastanza impegnativo. Per esempio, abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro nel 2020, non male per un’economia che vive sempre sul filo del rasoio. E quelli che lavorano non se la passano proprio benissimo, quasi il 10% dei lavoratori dipendenti ha una retribuzione più bassa rispetto alla media europea. Oh, però non osate lamentarvi, avete il lavoro e questo è già un miracolo, quindi silenzio e pedalare. Anzi, silenzio e fatturare.

E soprattutto, voi giovani: adesso che iniziano a presentarsi dei posti di lavoro liberi, non volete firmare il contratto perché vi si paga poco. Suvvia come state diventando schizzinosi. Rifiutare 600 euro al mese per 10/11 ore al giorno, non vi sembra di esagerare? Va be’, non vi si danno i giorni di malattia, le ferie e dovete essere disponibili almeno sei giorni a settimana, ma ne avrete di tempo più avanti per godervi la vita. Sempre se fra qualche anno la pensione esisterà ancora in questo Paese.

A proposito di lavoro, visto che ci siamo, mettiamo un dito nella piaga. Anzi in questo caso una mano intera. Pochi giorni fa l’Istat se ne esce in un suo report con la frase “La povertà assoluta torna a crescere e tocca il valore più elevato dal 2005”. Grazie caro, è sempre bello avere dati incoraggianti da te, sembra che lo fai apposta. Ma lo sappiamo, è il tuo lavoro, e sei forse una delle poche istituzioni che dice come stanno realmente le cose.

Politica

Poi perché non passare a un argomento tanto amato dagli italiani: i politici. Fermi lì, non sguainate spade o pistole, sarò breve e indolore, lo so che non ne potete più. Però dai son carini, un giorno si amano l’altro si odiano. Sono così innovativi e culturalmente moderni che fanno invidia a tutto il mondo. Sono tutti così preparati, istruiti e portano avanti il valore della meritocrazia. E poi non hanno mai nulla a che fare con conflitti di interesse eccetera. No ok, devo svegliarmi da questo sogno, sarebbe bello se effettivamente fosse così.

Nord-Sud

Cari miei, come dimenticare l’eterno e insormontabile problema della disparità Nord e Sud. È dal 1861 che ci portiamo avanti questa questione. Credo sia un record, praticamente è 160 anni che rimandiamo, sbagliamo e non affrontiamo di petto la situazione. Viviamo in un Paese spaccato in due, cresciuto a metà. E il problema è che è necessario che cresca anche l’altra metà, altrimenti non si va da nessuna parte.

La questione del sud è a dir poco imbarazzante, e la colpa non è di chi abita in quelle zone, come invece qualcuno voleva e vuole insinuare tutt’ora, ma esclusivamente di chi le amministra e di chi a Roma, tranquillamente seduto su una poltrona, non si accorge della gravità e del peso della situazione. Mi dispiace deludere le istituzioni e i governanti, ma infrastrutture, opportunità, posti di lavoro e tanto altro non si costruiscono a parole, ma con i fatti.

Razzismo e altre schifezze

Non meno importante rispetto ai punti sopra è l’attitudine di buona parte del popolo a lasciarsi andare a forme variegate di razzismo e discriminazione. Va be’, però questo non è un problema nostro, mica è colpa mia se quelli che vengono qui hanno altre tradizioni e culture diverse dalla nostra, che si adattino. Ops, come non detto. Dai su, non era un’affermazione razzista, è l’intenzione che conta non le parole. L’ho detto con il sorriso, quindi con simpatia e amore. Ok, va bene, non vale lo stesso: siete noiosi, però, non ridete mai…

È incredibile la capacità del nostro Paese, o almeno di una buona percentuale di esso, di non riconoscere le persone, gli esseri umani in generale. Cioè, se sei donna e fai quello che secondo gli standard medievali di Enrico VIII devono fare le donne (procreare, occuparsi delle faccende domestiche, stimolare il desiderio sessuale maschile) allora qui sarai etichettata come una donna con la D maiuscola. Ma se sei donna, però non ti piacciono gli uomini, non vuoi avere dei figli e addirittura vuoi fare carriera nel mondo nel lavoro, no carissima, questo è veramente troppo. Non rientra negli standard caspita, mandi in tilt il sistema. Non è naturale, è qualcosa che sa di satanico, come direbbe il moderno e sviluppato partito Il Popolo della Famiglia.

Siete anche un po’ furbetti quando volete. Anche un pizzico ipocriti. E questa è una nostra caratteristica, ammettiamolo. Vi dà tanto fastidio quando arrivano dall’Africa a milioni, però non vi dispiace se raccolgono i pomodori della vostra passata preferita, oppure se vi portano sotto casa il vostro panino super imbottito, o se alla mattina all’alba passano a ritirare la spazzatura sotto casa. Quello no, è accettabile.

Ci sarebbero ancora parecchie di problematiche che affliggono il Bel Paese, ma sta finendo la vostra pausa di 45 secondi, quindi non posso tenervi ancora in ostaggio, altrimenti il padrone si arrabbia. Su, correte! Tornate al posto.

 

Fonti:

Istat.it

Ec.europa.eu


Credits:

Copertina

 

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