Ragazzi ho una notiziona! Anzi, più di una.
Avete presente che ormai abbiamo l’abitudine a essere uno di quei Paesi sempre in fondo alle classifiche europee e mondiali? Per esempio, siamo agli ultimi posti per la ricerca e lo sviluppo, siamo in fondo alla lista in tema di partecipazione politica e un sacco di altre cose. Ma non temete, ho trovato qualcosa che ci può rendere fieri: siamo il Paese più vecchio d’Europa! E siamo quello con l’età media più alta, con una media pari a 46,7 anni. Non vi basta? Tranquilli, ho ancora un paio di notizie bomba. Ebbene, abbiamo anche la percentuale più bassa di giovani nella popolazione (13,2%). E per non farci mancare proprio nulla abbiamo la percentuale europea più alta in merito al numero di persone di età pari o superiore a 65 anni! Insomma, siamo dei grandi, meglio di così non si poteva fare.
Ma davvero? Seriamente non siete felici di questi successi? Ah, scusate, è vero; è tardi, sono le 20.30 e i vostri genitori e nonni stanno già dormendo, basta casino. Be’, festeggiamo domani allora, va bene? Ah, non si può perché vanno tutti e due a lavoro. Ma anche il nonno, ha 66 anni e non molla ancora? Sì, giusto, è obbligato perché è solo da 42 anni che lavora senza freni, quindi è ancora presto per andare in pensione.
Pensavo di portare delle buone novelle e invece mi sembrate tutti delusi da questi risultati. Cavoli, almeno una delle poche volte che siamo in cima alla classifica, dovremmo goderci questo momento. Pensate se invece fossimo tra gli Stati più giovani d’Europa? Vuol dire che magari avremmo molti più coetanei e persone che già in giovane età ricoprono ruoli importanti e di prestigio, sai che noia. Voi non preferite vedere al potere e tra i vari top manager almeno degli over 70 che si aggrappano alla loro poltrona manco stesse affondando il Titanic? Non siete di questa idea, capisco.
Quindi se vi dico che per il 2050 si prospetta che la proporzione di anziani dovrebbe raddoppiare, passando dall’11% al 22% continuate a tenermi il broncio? Perché i dati ufficiali dicono proprio questo. Vi dirò di più, dalla regia mi fanno osservare che sempre intorno al 2050 circa il 36% della popolazione totale avrà più di 65 anni. E con il programma pensionistico attuale nemmeno nel 2050 si potrà andare in pensione a quell’età. Adesso che ci penso, effettivamente è un casino. Capisco perché siete arrabbiati.
Va be’, dai, possiamo sempre rimediare, dobbiamo procreare, procreare e procreare ancora. Più figli facciamo più la nostra popolazione diventa giovane, forte e fresca! Ah, non è proprio il momento di fare figli, mi dite, perché? Costante discriminazione sul luogo di lavoro per le donne che vogliono mettere su famiglia, congedi parentali troppo stretti e poco ingenti, poco tempo a disposizione per la cura dei figli, stipendio individuale medio relativamente basso per mantenere la famiglia, mutui costosi e infiniti. Già, è vero, mi ero dimenticato di tutto questo, pensavo che ci fossimo modernizzati almeno un poco. Ecco perché siamo tra i Paesi con un basso tasso di fecondità, pari a 1,27 figli per donna.
E così state pensando che alla fine “quelli che arrivano con il barcone” possono darci una mano a ringiovanirci e a farci sentire meno il peso degli anni? Siete dei volponi!
Però guardate il lato positivo di tutto questo, almeno significa che abbiamo un’aspettativa di vita molto alta. E in effetti è proprio così, visto che corrisponde a 79,5 anni per gli uomini e 85,6 per le donne. Non vi soddisfa nemmeno questo… Sì, però ragazzi, mi sembrate degli anziani, vi lamentate sempre! No aspetta, ragazzi e anziani, non ci sto capendo più nulla, qualcosa non quadra…
Spoiler: prima si accennava alle pensioni e all’aspettativa di vita. Be’, ecco le due cose vanno praticamente a braccetto, quindi significa che più l’aspettativa di vita aumenta, più l’età pensionabile aum…lascio finire a voi l’equazione, io non ce la faccio, sono già in lacrime. Sperare di andare in pensione prima, ma incrociando le dita di godersi almeno un decennio in santa pace, oppure lavorare fino a settant’anni, oltre provare a raggiungere quota 100 (di età anagrafica)? Questo è il dilemma.
Fonti:
Credits: