Chi sa fa, chi non sa… fa politica

“Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.” (Sisto VI)

Politica 2.0

La politica del nuovo millennio si è trasformata radicalmente rispetto a quella dei decenni e dei secoli prima. Cultura, istruzione, esperienza, capacità e altro ancora erano allora le chiavi e gli elementi essenziali per poter approdare nel mondo della politica e delle istituzioni.

Che stupidi! Meno male che in questi anni molti si sono svegliati e hanno detto: “Tutte queste qualità non servono più, anzi, meno ne avete più fate carriera!”

E fu così che nacque quella che potremmo definire la politica 2.0. Un mix di incapacità, scarsa volontà, retorica esagerata e battibecchi da bar.

Insomma, una politica fatta di promesse mai mantenute, di luoghi comuni e, nell’era del digitale, anche di fake news. Il che può essere anche un avvenimento positivo: ci lamentiamo tanto del fatto che i giovani si allontanano dalla politica, ma in questo modo potrebbero riavvicinarsi vista la facilità con cui si può entrar in questo mondo.

Quindi, signore e signori, senza nemmeno rimboccarvi le maniche, scegliete la strada della politica! Vi guiderà verso mete di successo senza faticare, ma anzi, facendovi solo divertire.

Celebrità politiche

Nel nostro Paese sono diversi gli esempi che confermano la “regola” sopra. Abbiamo in politica uno dei comici che più inveivano contro i politici italiani, alla fine si è convertito anche lui. Ed è ormai da anni che coordina il suo partito. Stiamo parlando ovviamente di Beppe Grillo: colui che si faceva paladino di una nuova politica, una politica che avrebbe portato all’annullamento delle diseguaglianze e all’abbattimento dei cosiddetti poteri forti.

Abbiamo anche casi, vedi Di Maio e Salvini, che nonostante le cariche che hanno ricoperto e ricoprono tutt’ora, sono senza laurea. È vero, non si può giudicare una persona solo dal titolo di studio, in quanto contano ovviamente anche esperienze e attitudine. Ma sicuramente avere una preparazione di base e dei requisiti minimi, per poter ricoprire alte cariche, non guasterebbe.

Avete presente la battuta di Checco Zalone in Che bella giornata, nel dialogo con Farah? Fa esattamente così:

Checco: “Tu studi?”

Farah: “Si!”

Checco: “Eh, qua non serve ad un ca**o”

Non vorremmo che passasse anche questo tipo di messaggio…

Ci sono poi quelle categorie di persone che nonostante abbiano tutto, si devono per forza togliere quello sfizio che proprio non riescono a fare a meno. Soggetti che godono di infinita fama e grana, ma che devono in un modo o nell’altro inserirsi a palazzo.

Berlusconi e Fedez, due casi opposti

E poi ci sono loro, gli eterni, gli irriducibili che assolutamente non ne vogliono sapere di staccarsi dalla poltroncina. Ne è un esempio Silvio, che all’età di 85 anni non cede, e nonostante sembri una statua dei musei di cera, addirittura è andato vicino ad accaparrarsi la stanza del Palazzo del Quirinale. Non riescono proprio a fare altro?

Non so…curare i nipotini, portare a spasso il cane, mangiare il gelato in riva al lago. E sì, che in teoria poteva godersi una pensione molto più che d’oro.

Allo stesso tempo sembra che si aprano le porte del mondo della politica anche a chi pensavamo fosse l’ultima persona che avrebbe intrapreso tale carriera. Vi ricordate il concerto del Primo maggio 2021? Dopo la protesta di Fedez, quest’ultimo è stato invitato dai maggiori esponenti dei partiti italiani a una sorta di incontro per discutere delle politiche attuali. Erano nate alcune ipotesi al riguardo, quasi subito smorzate: vedere i The Ferragnez sindaci di Milano.

I dubbi e le possibilità al riguardo erano stati alimentati anche dal fatto che il rapper (ma lo è ancora?) aveva registrato sul web il dominio “fedezelezioni2023″. Magari è solamente una nuova trovata di marketing, oppure vuole davvero farsi strada nella politica. Mistero.

La politica del futuro…?

In un futuro non lontano, tornerà la politica vera e propria o ci ridurremmo a considerarla come un qualcosa di quasi inutile, di poca importanza? La politica diventerà il lavoro degli sfaticati? Di coloro che non hanno voglia di impegnarsi e che non sapendo fare altro si riparano a palazzo su una comoda poltrona?

Una sola parola: aiuto.


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