Eccomi qua, seduto, concentrato e scomposto come al solito, alla ricerca di quella concentrazione (che capita tre volte nella vita di uno studente universitario) nella speranza che possa mettermi in pari con il calendario accuratamente da me schedato nelle notti insonni passate a organizzarmi il lavoro, piuttosto che a farlo.
Chiudo gli occhi, drizzo la schiena, starto la playlist low-fi beats dal mio Spotify, e mi incammino verso il raggiungimento del Nirvana, o di una stanza dello spirito e del tempo che mi assicuri altre due settimane di studio, per presentarmi, almeno una volta, in maniera decente. Evitando di fare affidamento, come ogni volta, alle mie note abilità orali da improvvisatore e/o paraculo che sono costretto ad esibire ad ogni esame.
Lo sento, ci sono quasi, questa è la volta buona, incredibile, ma questo metodo universitario su Youtube allora funziona sul serio!
Slam. La porta si apre.
Ed eccola lì, mia madre, che con quella faccia a metà tra l’affabilità e la costrizione, mi porta il solito tè delle cinque, mandando all’aria tutti i miei rituali scaramantici e di avvicinamento alla fase di studio – che durano dalle dieci di questa mattina.
Mamma, ma dico io, sto provando a laurearmi, ti sembra il momento? Hai appena mandato in frantumi la mia lode.
Con fare indifferente, avvezzo alle solite sceneggiate e frignate figliasche, la proprietaria del mio ex monolocale affittato per nove mesi nel suo grembo, mi guarda, posa la teiera e poggia la tazza verso di me e con voce saccente e compiaciuta da C2 madrelingua in inglese esclama “Please!”.
Addio Madre Teresa, Nirvana, Induismo e amore verso il prossimo, dinanzi a certe cose, anche il più mite dei linguisti può essere colto da istinti violenti.
No mamma, ma sei proprio boomer. Non puoi dire “please” intendendo prego, cioè… sì, significa “prego”… ma non in quel senso! Smettila di fingerti moderna!
Il mio apparato fonatorio adesso è una macchina perfetta e incessante, che macina fonemi, e sintagmi meglio di Google, asserendo, legando le teorie dell’interlingua ai transfer attitudinali, passando per l’etica che un non nativo deve mostrare per una lingua che non padroneggia e concludendo con la stesura di un programma riformativo per over cinquantenni al fine di istruirli nell’apprendimento delle lingue.
Il tutto, mentre lei se ne va, ignorandomi così com’era entrata, con la stessa indifferenza e lo stesso sorriso sornione; aggiungendo una sola frase, che però cambia tutto.
“Sì, ma che significa boomer?“
Tempo due secondi, e quell’espressione saccente e da maestrina è scomparsa dal mio viso.
Boomer, è vero… che significa boomer?
“Mamma, i boomer… voi nati negli anni del boom economico, che fate i saccenti, e avete sempre da ridire su noi giovani, fate sempre i superiori, commentate ogni post su facebook sbagliando grammaticalmente l’impossibile. Questo sei tu, una boomer“.
“Ti rendi conto che cinque delle sei cose che hai elencato le hai fatte da solo negli ultimi trenta secondi?“
La porta si chiude.
E rieccomi qua, seduto scomposto più di prima, e con la stessa concentrazione di quando mi sono svegliato.
Va be’, ormai la giornata di studio è andata, sono le sei. Sai che c’è? Adesso faccio una tabella:
Siore e siori, ecco a voi, il primo, primissimo formulario che vi dirà quali sono i requisiti che fanno di una persona un boomer!
“Sei boomer se” in dieci punti:
- Non sai cosa significa essere boomer.
Attenzione, a volte ciò che critichi rischia di somigliarti più del voluto. - Condividi i buongiornissimo e le catene.
Non credo questo punto meriti ulteriori spiegazioni. - Commetti almeno tre errori grammaticali ogni dieci parole scritte.
A differenza di chi considerate boomer, voi sapete cos’è un t9. La vostra dislessia è soltanto un aggravante, e non vi esima da colpe – anche perché nel digitare i tasti, utilizzate un dito in più (guardare punto successivo). - Scrivi al cellulare usando l’indice.
A meno che tu non abiti a Napoli o ci abbia trascorso un Capodanno, non hai scusanti. E io sono di Napoli, quindi posso dirlo. - Iniziano a piacerti i cantieri.
Io ogni tanto mi ci fermo. - Fai strani rumori mentre mangi.
Per me è tranquillamente considerabile alla stregua di un reato penale. - Quando ti siedi ti scappa “Oplà“.
Il tempo passa per tutti. - “Eh ma io alla tua età..”
Abbiamo tutti quanti avuto un fratello maggiore o un rompiballe a ripetercelo in continuazione. - Hai condiviso almeno una volta un post del “Lercio” convinto fosse vero.
Allego qui il link per i più interessati. - Non utilizzi i social, ma ti ostini ad avere account ovunque.
E non lo fai per stalkerare il/la tuo/a ex.
Punteggio indice boomerismo:
Da 1 a 3: A prescindere da quanti anni tu abbia, sei ancora giovane nell’animo!
Da 4 a 6: La vecchiaia inizia a farsi sentire.
Da 5 a 8: Spero tu abbia almeno raggiunto quota cento.
Da 9 a 10: A livello nazionale, comunemente, si stabilisce in circa tremila euro un costo medio, ma è dato ponderato: sono circa duemila euro per un funerale con cremazione e quattromila per un funerale con tumulazione.
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