L’intera scrittura di questo umile articolo è ispirata e dedicata a Josè Saramago.
Se podes olhar, vê. Se podes ver, repara.
Rientro a casa
“Buonasera amoretto, son tornata!”
“Amo? ci sei?”
“Aò e rispondimi! Oiiii!? Mi calcoli!? Che è ‘sto sorrisetto!?”
“Ma te, lo ricordi a Musoduro?”
“Chi, quel tuo amico che si ruppe il braccio cadendo dal monopattino vestito da elefante?”
“Nono, ma dai, Musoduro! Quello che vota a destra!”
“Ah si, il fascistone!”
“Va be’, fascistone mi sembra un po’ esagerato, comunque sì! lui!”
“Embè, che è successo?”
“Ma ero in pausa pranzo, fuori dalla redazione, lui passava di lì e ci siamo beccati. Appena mi ha visto ha cambiato espressione…”
Incontro tra un comunistoide antifascista e uno a destra
“Oi caro, ma da quanto tempo, che si dice di bello?”
“Musodù! Una vita! Niente ho appena staccato, stavo giusto andando a mangiare un boccone, ti unisci?”
“Ma sì dai, andiamo. Tu lavori ancora lì, per quel giornaletto comunistoide?”
“Non sei cambiato per nulla! Sempre schierato a destra?”
“Schieratissimo. E tu sempre sinistroide?! Ma guarda che il comunismo è passato di moda trent’anni fa.”
“Ma no ma no, la mia testata è antifascista e apartitica.”
“Appunto! Comunista!”
“E no, Musodù! Così mi offendi, lo sai che ci tengo alle parole. Tu sarai pure di destra, magari contro l’immigrazione clandestina.”
“E certo! ma ti pare possibile che sto stato non è in grado di tutelare i nostri confini!?”
“Ma ti dirò, io sono pure d’accordo con te, però convieni col fatto che se un “cristiano” è in difficoltà e rischia la propria vita magari una manina bisognerebbe allungarla.”
“E certo! Sono di destra, mica un assassino ideologico! Purché attenzione, venga rispedito da dove viene, su questo non transigo!”
“Come previsto da qualsiasi legiferazione interna Musodù! Ci mancherebbe!”
“Ma allora lo vedi che sei un finto comunista antifascista!”
“Musodù le parole sono importanti, ma comunista de che!? Antifascista di sicuro, e sai ‘na cosa? Me ne vanto!”
“Eccallà, proprio adesso che m’iniziavi a stare simpatico, ancora con le idee di trent’anni fa!”
Antifascista
“Ma perché, secondo te se sono antifascista sono anche per forza comunista!?”
“È normale, è il vostro slogan; eccheppalle, fattelo dì!”
“Ma fammi capì ‘na cosa! Te sei contro i regimi illiberali? Sei contro la non-democrazia!?”
“Sì ma non mi attaccare il pippone retorico, te prego, mangiamoci sta bisteccona in santa pace!”
La bistecca
“Mi scusi, da dove viene ‘sta bisteccona?”
“Questo taglio è importato dall’Argentina signore.”
“La ringrazio!”
“Ecco, te immagina che in Argentina scoppia ‘na dittatura! Embargo! E decidono di non esportare più carne.”
“Abominio! Crimine contro l’umanità! So’ serio eh, gnam gnam.”
“Come il fascismo!”
“Sì caro, ma sai cosa!? È che a me ‘sta parola, m’ha stancato.”
“Come mai?”
“Perché amico mio caro, ti pare possibile che ogni santa e benedettissima volta, che parto con un ragionamento scomodo ad altri, me danno del fascista? Che si tratti di una provocazione, di un parere mio, oppure sì, qualcosa che io penso e che a tutti voi fa ribrezzo. Ogni qual volta provo, tento, anche lievemente di schierarmi contro il mainstream, sono fascista. Ma allora, dimme tu, fascista lo sono io? O lo sono i perbenisti, i marpioni, i radicalstaceppa? A me sta parola m’ha rotto…nun me lo fa ddì.”
“Allora forse, si tratta della parola, non del concetto!”
“Pò esse.”
“Pò esse ma non mi interessa, se si tratta del concetto, della parola o qualsiasi altra cosa! Io sto termine nun o sopporto più!”
“E allora, Musodù, mettice na radice davanti.”
Le parole
“Ma spiegame na cosa, ma tu perchè ci tieni tanto alle parole.”
“Perchè, Musodù, le parole servono a ricordare. E io voglio ricordare, cosa eravamo, e cosa siamo. Voglio ricordarmi di ‘sta bistecca, del fatto che me la posso magnà, che posso farmi i fatti miei, i miei giri, dire quello che penso e che non penso. E che forse, io so’ antifascista perché, nel fondo del mio cuore, se uno me da del fascista so’ pure contento, perché so che si è sentito libero di dirlo, anche se non dovrebbe e che ‘sta libertà gliela dà il fatto di vivere in un paese libero, che ha lavorato tanto per esserlo. E anche se gli altri la utilizzeranno a cazzo de ca’, io la scandirò più volte di loro, e al meglio dell’intenzione che posso.”
“Tu non cambi mai compà, stavolta m’hai convinto, me sa me sa che antifascista ce so’ un po’ pure io.”
A casa
“Questo è successo amò, per questo so’ felice. Adesso dimmi ‘na cosa. A te, pare poco?”