Si discute spesso riguardo alla facoltà di scelta. Questo argomento si lega alla libertà personale e ai diritti fondamentali, specialmente in un ambito tanto delicato quanto la maternità. In questo contesto risulta importante comprendere la posizione del movimento pro life. Tutto ciò nell’ottica di cercare di comprendere cosa li spinga a combattere tanto tenacemente contro l’aborto.
Recentemente ci siamo occupati, all’interno di un articolo, del fenomeno dei Cimiteri dei feti. All’interno di essi sono stati esposti pubblicamente i nomi e i cognomi di alcune donne che sono state sottoposte a un aborto farmacologico. Ciò è avvenuto senza il loro consenso, portando a un processo (ora archiviato) riguardante il diritto alla privacy. Dietro questo fenomeno ci sono proprio i movimenti pro life, che hanno agito nell’ottica di dare un ultimo saluto ai feti.
Due posizioni contrapposte e discordanti
Le discussioni riguardo un fenomeno tanto delicato come l’aborto sono tantissime. Da un lato c’è chi difende con le unghie e con i denti la libertà personale di scegliere se avere un figlio o meno. Le lotte tenaci e irreprensibili hanno portato alla legalizzazione dell’aborto, a cui hanno accesso liberamente tutte le donne. Il percorso dell’aborto, in Italia come all’estero, è stato tortuoso e non sono mai mancate controversie, come spiegato in questo articolo a riguardo.
Dall’altro lato della medaglia ci sono i pro vita, coloro i quali si oppongono all’aborto, sostenendo l’umanità e il diritto alla vita dei feti. Molto spesso, anche se potremmo dire quasi sempre, i movimenti pro life si appellano a un sentimento religioso molto forte, che vede nell’aborto un autentico affronto al dono della vita, tanto prezioso. Basandosi sulle due posizioni e sui due pensieri appena esposti, si comprende benissimo come ci si trovi di fronte a una contrapposizione totale.
Le discordie in atto non sembrano trovare alcun punto di incontro, portandosi dietro continue discussioni. Ma cosa pensano i sostenitori del pro life? Quali sono le loro posizioni e il loro punto di vista?
Il punto di vista del movimento pro life
Facendo un giro sul sito prolife.it , si legge che il Movimento per la vita
“si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato”.
Oltre all’aborto, un fenomeno contro cui lottano i pro life è sicuramente l’eutanasia, vista come un ulteriore oltraggio al dono della vita. L’attività di associazioni di questo tipo concerne, primariamente, l’opera di divulgazione (mediante campagne di sensibilizzazione, conferenze, dibattiti). Nell’ottica di questa opera di sensibilizzazione, si può citare l’opera dell’organizzazione studentesca MOVIT, che si dirama in diverse università italiane (a Roma, Firenze e Siena). Quest’organizzazione agisce tramite la messa in opera di diversi incontri accademici.
Cosa ne pensa il movimento pro life dell’aborto in caso di stupro e dell’eutanasia?
Sfogliando il sito dei pro life, ci si imbatte in diversi articoli che riguardano temi spinosi, come ad esempio la loro visione riguardo l’aborto in caso di stupro. Si può leggere:
“Il tasso di correlazione tra stupro e gravidanza è molto bassa (non supera il 5 per cento). Inoltre, è da sottolineare come l’aborto procurato sia esso stesso una violenza, contro un figlio che viene eliminato e lo è anche contro la madre che quel figlio perde, incorrendo in pesantissime ripercussioni”.
Successivamente, suggeriscono che la risposta, in qualsiasi caso, debba essere l’accoglienza, anche quando una donna stuprata decide di non continuare la gravidanza.
Per quanto riguarda l’eutanasia, secondo i pro life si tratterebbe di un “finto diritto” e di un “finto problema”, che è “paradossalmente sentito solo dall’opinione pubblica e non dai diritti interessati”. In questo caso specifico, ci si appella al fatto che
“se da un lato il 67 per cento degli italiani è favorevole all’eutanasia, ricerche condotte su persone affette da gravi patologie hanno riscontrato in appena il 7 per cento questi pensieri o intenzioni di morte”.
Secondo questa tesi, “molti pazienti e malati mostrano sintomi di sofferenza psicologica e depressioni” e avrebbero quindi bisogno “di maggiore vicinanza“.
L’eutanasia rappresenta, quindi, una scorciatoia. Invece la violenza tragica dello stupro viene paragonata, dai pro life, a quella (secondo loro) causata dall’aborto. A queste posizioni si contrappone chi trova che lo stupro sia la violenza maggiormente grande che una donna può subire, tanto da doverle dare completa libertà sull’aborto. Inoltre, chi appoggia l’eutanasia lo fa per cercare di alleviare le sofferenze di malati terminali, che purtroppo perdono la capacità di intendere e di volere.
L’importanza della libertà di scelta
Chi critica i movimenti pro life, li accusa di negare la libertà di scelta degli individui. Chi critica l’aborto, al contrario, sostiene il diritto alla vita, a ogni costo. Qualsiasi sia la posizione e l’ideologia di appartenenza, è importante sottolineare come la libertà di scelta individuale debba risultare come un principio cardine. Ci sono giovani ragazze, donne che decidono di avere un figlio pur trovandosi in una situazione difficile. Nessuno può decidere per loro e per la loro scelta di diventare madri. Ci sono, però, anche donne che (per diverse ragioni) decidono di interrompere la propria gravidanza, e nessuno può intromettersi in una scelta tanto personale.
Un aborto, come anche la scelta di ricorrere all’eutanasia, riguardano la propria sfera personale. Nella decisione da prendere a riguardo vanno presi in considerazione solo i propri dubbi, i propri desideri. Imporre una decisione è sempre sbagliato, in qualsiasi caso. L’accoglienza e l’appoggio va dato sia a chi sceglie di ricorrere ad aborto/eutanasia sia a chi decide di non farlo. Anche e soprattutto perché il corpo è di chi decide.
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