E se ti dico Nemico?

Guida semiseria per aspiranti dittatori (parte 3)

Ciao a te mio affezionato sedizioso, oggi giungiamo (finalmente) alla terza parte della nostra guida, che so che la stavi aspettando con ansia tra il cenone di Natale e quello di capodanno.

Nella seconda parte ti avevo fatto una promessa, ed oggi ti spiego come individuare un nemico di successo o, all’occorrenza, crearlo.

Se non hai ancora letto la seconda parte della guida vai a rimediare prima di subito cliccando qui ora e, forse, per questa volta ti perdono.

Ciò detto, smettiamo di ciondolare ed entriamo subito nel vivo.

Individuazione del nemico

Ogni regime che si rispetti ha bisogno di un avversario verso cui canalizzare tutto l’odio delle masse e a cui addossare qualunque responsabilità dei problemi sociali.

Qualsiasi società ha le proprie criticità ed è proprio lì che noi andremo ad insistere, estremizzandone la gravità ed andando a ricondurle sempre verso lo stesso gruppo.

Questa fase della costituzione della tua dittatura è fondamentale, in quanto avere un nemico credibile è come entrare in possesso di un incantesimo che distrae le masse mentre tu perpetri le tue nefandezze.

Probabilmente obietterai dicendo qualcosa tipo “eh Alessandro, e come lo trovo un avversario credibile da opprimere offrire alla gente?”.

Partendo dal punto che mi hai già rotto le palle con questi commenti, visto che è dal primo articolo che fai obiezioni; ma io, secondo te, cosa sto qui a fare, cervellino d’aspartame?!

La prima caratteristica che un buon nemico deve avere è essere condiviso da un segmento di popolazione rappresentativo, cioè deve far presa sulla gran parte della gente del tuo paese.

In linea generale, più è ignorante la  massa e meno capisce il mondo, più è semplice fare leva sui sentimenti di odio che tutti noi abbiamo dentro, si anche tu, è inutile che tu venga a fare il perbenista dicendo che non siamo tutti così.

Alla luce di questi due assunti prendiamo come modello alcuni dati riguardanti l’Italia e facciamo un esempio concreto.

I Dati

Stando all’ISTAT, la percentuale di diplomati nel 2018 tra i 25 e i 64 anni, , è del 61,7% e questo raffigura già un dato molto positivo per i nostri oscuri intenti, poiché siamo tutti a conoscenza della qualità dell’istruzione del nostro Paese.

Il numero delle persone in possesso di un titolo di studio universitario all’interno del medesimo range d’età è ancora minore, parliamo del 19,3%!

Perché Il numero dei laureati è importante?

La cerchia dei laureati dovrebbe, almeno in teoria, rappresentare l’élite del paese, poiché sforna dirigenti e liberi pensatori che possono ostacolare la tua ascesa al potere.

Visti i dati di cui siamo in possesso il problema non si pone.

L’ultimo parametro che consideriamo è l’analfabetismo funzionale, che in Italia è ben il 47%!

Questo vuol dire che quasi la metà della popolazione, quando legge un testo scritto, non capisce una sega, quindi basta davvero poco per condizionare l’opinione pubblica.

Definizione del Target

Avendo compreso come sia il campione statistico nel Bel Paese, bisogna definire un target di applicazione del nostro nemico.

Abbiamo bisogno di un essere che possieda determinate caratteristiche:

  • età compresa tra 18 e 80 anni: includiamo anche i maggiorenni con meno di 25 anni, in quanto le giovani menti sono molto malleabili, ed i vecchi, perché con l’età si rincoglioniscono ma il loro voto conta comunque uno.
  • titolo di studio: diploma o inferiore. I laureati ci potranno servire come dirigenti ma tendenzialmente non ci appoggeranno nell’avvento del regime.
  • situazione economica non molto florida: la miseria genera odio che possiamo canalizzare e dirigere.

Et voilà, bello come un quadro!

Il nostro profilo corrisponde casualmente a quello dell’italiano medio, ora non ci resta che studiarlo da vicino e capire quali nemici possano funzionare e quali no.

Nel covo della bestia

Per studiare questa creatura mitologica bisogna recarsi nel luogo di ritrovo preferito dal nostro soggetto: il bar.

Certo non è possibile entrare in un locale, sopratutto se non ci conosce nessuno, e iniziare a domandare alle persone cosa gli stia sul cazzo, questa mossa insospettirebbe il nostro interlocutore.

E’ indispensabile, quindi, mimetizzarsi per dare agli avventori l’impressione di essere uno di loro.

Suggerisco un paio di blue jeans sobri, delle scarpe da tennis ed una semplice felpa come abbigliamento.

Siccome il diavolo si annida nei dettagli, anche se ti piace il cosmopolitan non lo chiedere al barista, perché ti fa passare per finocchio e la tua copertura salta: limitati ad una birra chiara o all’italico negroni.

Anche se fai il direttore di banca, scegliti una professione che non desti sospetti e non ti incaselli all’interno di una Ka$tAh!1!, un lavoro onesto e normale come il fattorino, il commesso o il cassiere andrà più che bene.

Una volta che sei nella tana, rompi il ghiaccio con i clienti, normalmente basta un commento ad alta voce su una partita di calcio per scatenare una discussione.

Dopo aver avviato l’interazione e stabilito una iniziale confidenza si passa allo step successivo.

Il test dell’odio

L’obiettivo di questa verifica è capire a cosa siano sensibili i tuoi campioni statistici e, per arrivare alle caratteristiche chiave del potenziale nemico, si procede per tentativi.

Inventa una storia che provochi una reazione da parte della persona che hai di fronte (se sono più di un soggetto meglio ancora), qualcosa del tipo:

Non avete idea di cosa è successo oggi ragazzi, cioè stavo uscendo di casa per andare a fare un giro, oh non ho mica visto un negro che mi ha rubato la bicicletta? gli sono corso dietro ma quello stronzo andava

oppure

Figa te la racconto questa: stavo camminando per strada, ad un certo punto, seduti su una panchina, mica vedo due froci che si baciano? che schifo, pensa te se stavo con mio figlio in quel momento.

Insomma, puoi sostituire la parola in grassetto con qualsiasi altra (zingaroimmigratozeccaelettricista, commercialista, solo per citare un paio di esempi) ed inventare una storia del genere.

Una volta finito il racconto, aspetta i commenti e le reazioni dei tuoi soggetti, annotando mentalmente cosa susciti un movimento di odio o denigrazione e ripeti semplicemente il test con più persone e più qualità, anche in bar differenti.

Ora che hai capito quale nemico faccia presa sulla gente, non ti resta che definirlo mentalmente e, quando senti qualcuno lamentarsi di qualcosa, ricondurre la responsabilità dove tu desideri, persuadendolo che sia così.

Nel prossimo articolo ti parlerò di come si costruisce una tua dottrina politica di successo, per il resto cerca di non farti arrestare e alla prossima.

Alessandro Procacci


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