Il no all’aborto in America: le conseguenze

L’America ha appena abolito una storica sentenza riguardo all’aborto. Di cosa si tratta? Per quale motivo ha destato tanto scalpore e, soprattutto, quali saranno le sue conseguenze? Inoltre, cosa c’entra il conservatorismo in tutto questo?

Gli Stati Uniti hanno abolito la sentenza sul diritto all’aborto

“Oggi è un giorno triste per la Corte Suprema e per il paese”, è in questo modo che ha esordito il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’indomani di una decisione politica che ha fatto molto discutere.

Fino a poche settimane fa, negli USA era valida una sentenza, stabilita nel 1973, denominata “Roe contro Wade“. Questa sentenza stabiliva che l’aborto era possibile, per qualsiasi motivazione, entro una determinata soglia di gestazione. Lo stato non doveva intervenire, tramite le sue leggi, su una decisione tanto intima e personale. Prima del 1973, invece, il diritto all’aborto riguardava la volontà di ogni singolo stato. Questa regola, però, rendeva l’aborto un vero e proprio reato in ben 30 stati americani.

Abolire l’aborto: un salto indietro nel tempo

Ebbene, nel 2022 gli americani hanno fatto un salto indietro, tornando esattamente alla situazione pre-1973. Al momento, infatti, la Corte Suprema ha stabilito che l’aborto non appartiene ai diritti protetti dalla Costituzione. Ogni stato è libero di applicare, a riguardo, la legge che ritiene opportuna. Considerato che molti stati hanno ideali conservatori e religiosi, la messa al bando dell’aborto è pericolosamente dietro l’angolo.

aborto

Mesi fa era stata resa pubblica (misteriosamente) la bozza di questa decisione, dando il via a tantissime polemiche, nazionali e internazionali. Ebbene, a giugno è arrivata la conferma definitiva: la Corte Suprema ha deciso. Al momento, l’opinione pubblica americana è spaccata in due, tra chi ha posizioni abortiste e chi, invece, pensa che questa decisione sia aberrante.

Gli ultimi aggiornamenti: una task-force per tutelare l’aborto

Le organizzazioni per i diritti civili, oltre a diversi esponenti politici internazionali, si sono subito detti interdetti da questa notizia. L’Onu ha affermato che “abolire il diritto ad abortire è un colpo terribile ai diritti umani delle donne“. Tuttavia, recentemente sono uscite alcune novità importanti. Infatti, nel paese americano è stata organizzata una task-force, volta a tutelare il diritto all’aborto. Questa task-force dovrà monitorare costantemente le azioni dei vari stati, che non dovranno in alcun modo ledere i diritti delle donne.

Al momento, le uniche prospettive per le donne che vivono in stati in cui l’aborto verrà abolito sono l’utilizzo della pillola abortiva oppure lo spostamento verso uno stato in cui il diritto all’aborto viene ancora rispettato. Ciò mette in seria difficoltà chi non ha i mezzi economici per affrontare un viaggio di questo tipo.

Il conservatorismo negli Stati Uniti

Abbiamo accennato al forte legame degli Stati Uniti con il conservatorismo, che si collega a un forte sentimento religioso. Molti stati conservatori non vedevano l’ora di poter abolire l’aborto, considerato da loro un vero e proprio abominio. Al momento, i conservatori americani si rispecchiano nel Partito Repubblicano, quello a cui è legato Trump per intenderci.

Ebbene, i repubblicani si schierano fortemente contro l’aborto, poiché difendono con forza gli ideali e i valori cristiani. Oltre che contro l’aborto, i conservatori si scagliano anche contro i diritti LGBTQ+, contro l’eutanasia e contro la gestazione per altri. Questi ideali, tanto limitanti per quanto riguarda i diritti civili, possono prendere piede e ostacolare altre lotte sociali. Per fare solo un esempio, basti pensare al dramma delle sparatorie che affligge il paese.

Il dramma delle sparatorie negli Stati Uniti: cosa c’entrano i conservatori?

Vi siete resi conto di quante sparatorie ci sono negli Stati Uniti? Secondo le statistiche, nel 2021 si sono contate 2 sparatorie al giorno, mentre nel 2022 siamo già a quota 198 tragedie. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito alla morte di decine di bambini in una scuola, per mano di un ragazzo armato. Solo qualche giorno prima, un’altra persona aveva ucciso 10 persone in un supermercato, con un fucile.

armi

Andando indietro nel tempo, di stragi di cui parlare ce ne sarebbero tantissime. Una delle tragedie maggiormente ricordate risale al 1999, quando vennero massacrati numerosi studenti e docenti della Columbine High School, per mano di due giovani. Ebbene, vi starete chiedendo: cosa c’entrano queste stragi con il conservatorismo?

Prima di tutto, iniziamo con il dire che la maggior parte delle sparatorie, negli Stati Uniti, sono avvenute per mano di suprematisti bianchi, che sostengono la superiorità degli uomini bianchi. Lo fanno arrivando anche a commettere violenze e crimini contro altri gruppi etnici. Dobbiamo comunque sottolineare che i conservatori non sono per forza suprematisti. Tuttavia, è innegabile che in molti discorsi repubblicani e conservatori ci siano sfumature razziste, che non fanno altro che fomentare ideologie che poi sfociano negli estremismi. Basti pensare a tutte le polemiche che hanno accompagnato la presidenza Trump.

La Corte Suprema Americana riguardo alle armi

Il conservatorismo, tuttavia, rientra nel discorso riguardo alle armi anche e soprattutto per la propria visione a riguardo. Infatti, i conservatori difendono strenuamente il Secondo Emendamento della Costituzione, che garantisce il diritto al possesso di armi, allo scopo di difendere la propria casa e la propria incolumità.

Tuttavia, proprio la facilità con cui si può entrare in possesso di un’arma sta alla base delle continue sparatorie che si susseguono nel paese. Tanto che anche Biden ha sottolineato diverse volte la necessità di limitare l’uso delle armi, specialmente nel caso in cui gli acquirenti abbiano precedenti penali oppure problemi mentali.

Eppure, anche in questo caso, la Corte Suprema ha ribadito che il porto d’armi è un diritto di ogni cittadino. Proprio nello stesso periodo in cui è stato abolito il diritto all’aborto, la Corte Suprema ha nominato “non costituzionale” anche la legge dello stato di New York, che prevedeva una licenza obbligatoria per il porto d’armi fuori dalla propria abitazione. Inutile dire che la maggioranza della Corte Suprema è composta da conservatori.

L’unica nota positiva

L’unica nota positiva, in tutta questa vicenda, è che è stato annunciato un accordo, all’interno del Senato americano, tra repubblicani e democratici riguardo proprio al controllo sulle armi. Si cercherà di evitare che i criminali abbiano accesso alle armi, oltre a mettere in sicurezza le scuole, punto nevralgico delle recenti sparatorie. Come andrà a finire questa questione? Si riuscirà a mettere finalmente un freno ad una questione con conseguenze tanto tragiche?

 


Fonti: 

ansa.it

wikipedia.org

ilsussidiario.net

truenumbers.it

ilfoglio.it

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