Migrazioni: le politiche dei partiti

La campagna elettorale che l’Italia ha vissuto rappresenta la crisi della democrazia. Il termine crisi deriva dal latino e significa “scelta, decisione”. Quale ruolo giocano le politiche sulle migrazioni?

Anni ’90 e migrazioni

Le migrazioni sono il polo centrale del dibattito politico italiano dagli anni Novanta del secolo scorso. In campagna elettorale le posizioni dei partiti tendono ad accentuarsi, tralasciando poi parzialmente il problema.

Numeri e immigrazione irregolare

La nazione italiana sta affrontando una crisi demografica senza precedenti nella storia.

Dunque sarebbe auspicabile e necessaria introdurre una legge riguardo l’immigrazione regolare.

Infatti, il numero degli ingressi regolari ha riguardato 192 mila persone nel 2020 e quasi 265 mila nel 2019.

Centrodestra e migrazione

A questo proposito, la Destra auspica una “gestione ordinata dei flussi legali” e inoltre FDI, ossia Fratelli d’Italia, vorrebbe sfruttare il Decreto flussi come strumento di cooperazione internazionale.

La legge Bossi-Fini, afferma che si debba avere “una migrazione stagionale, di qualità e specializzata“.

Ma qual è il significato di queste parole?

Come si può pretendere che la migrazione sia semplificata, utilizzando solamente tre aggettivi?

Le migrazioni, nella loro essenza, sono una condizione molto particolare dell’essere umano, infatti l’uomo ha sempre avuto, nel suo istinto naturale, la tendenza a migrare verso altri luoghi.

Ci sono quindi diversi tipi di migrazioni, il problema principale della politica italiana e di molti partiti consiste nel fatto di generalizzare un tema così grande.

Non si valutano i problemi delle persone che fuggono dai paesi in cui hanno vissuto e costruito la loro vita. In pochi anni o giorni, la vita può cambiare, l’empatia consiste proprio nel comprendere ciò e agevolare dunque l’integrazione di coloro che scappano e giungono in un paese straniero.

E gli altri partiti cosa avevano proposto?

Il Movimento 5 stelle (M5S)  non prevede interventi sui flussi mentre il Partito Democratico (PD) vorrebbe instaurare un’Agenzia di coordinamento delle politiche migratorie che si occupi di tutti gli aspetti del fenomeno e che possa coinvolgere gli attori istituzionali e non solo.

Inoltre, il programma del Terzo Polo (TP), prevede una serie di interventi mirati a regolare il numero dei flussi.

Mira al contrasto dell’immigrazione clandestina attraverso accordi di cooperazione con i diversi paesi di origine e di transito.

Viene anche prevista una nuova procedura per l’asilo politico, con il superamento del Trattato di Dublino.

L’integrazione degli immigrati

I processi di integrazione degli immigrati acquistano una grossa rilevanza, infatti oltre 6,5 milioni di persone hanno cittadinanza straniera o sono naturalizzate italiane. Corrispondono all’11% della popolazione.

Il programma del Centrodestra e di FDI è scarno. Si limitano infatti a fornire indicazioni e idee molto generiche.

Le preoccupazioni della Lega invece, sono concentrate soprattutto riguardo gli immigrati musulmani, quelli di seconda generazione.

Si rischia di creare tra i cittadini una discriminante legata al background migratorio.

Ius Scholae e Ius Soli

Lo Ius Scholae, prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana per i giovani con passato migratorio nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che risiedano legalmente e che abbiano frequentato 5 anni di studio nel nostro Paese.

Lo Ius Sanguinis prevede  il diritto di cittadinanza sin dalla nascita per coloro che sono figli di uno o entrambi i genitori cittadini italiani, questa legge, ossia la n. 91 del 1992, regola la cittadinanza italiana oggi.

La Lega, in merito a ciò, esprime la propria contrarietà e nessuna concessione verso il principio dello Ius Soli et simila.

In nessuno dei partiti che si contrappongono al centro-destra però vi è un riferimento a una riforma che riguardi non solo i bambini ma anche gli immigrati adulti.

Infine

Oltre ai problemi che riguardano l’immigrazione e le leggi che dovrebbero governare e regolare il campo immigratorio, è necessario che la politica italiana, e il futuro governo, si avvicini agli ambienti più deboli, quelli che non hanno voce in capitolo.

Affinché ci sia inclusione infatti, bisogna innanzitutto iniziare ad amare il prossimo e accettarlo: accettare culture , lingue diverse che possano arricchire il bagaglio culturale.

Non esiste  un uomo che sia un’isola, un uomo che non subisca contaminazioni da altre culture, diverse dalle proprie. È un principio di autoconservazione, intrinseco alla natura umana stessa.


Fonti:

neodemos.info

savethechildren.it

Credits:

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