Sarà capitato a ognuno di noi. Siamo a tavola, con un piatto di pasta davanti, mentre ci godiamo il pranzo con la nostra famiglia. E improvvisamente sentiamo al telegiornale delle 13 parole di questo genere: “Massacrata un’intera famiglia dal figlio”, oppure “Padre di famiglia uccide moglie e figli a colpi di pistola”. E inevitabilmente, a sentire un ennesimo caso di stragi familiari, ci si raggela il sangue nelle vene.
Ci si chiede, quindi, per quale motivo i massacri nell’ambito della famiglia sono tanto frequenti? Quali sono i casi di omicidi familiari maggiormente efferati e conosciuti in Italia?
Tempo fa vi avevamo parlato della spettacolarizzazione del dolore, elencando alcuni casi di omicidio che hanno ricevuto una grande copertura mediatica. Avevamo anche ribadito che, nei casi di crimini efferati, “il pubblico è attaccato allo schermo poiché i fatti raccontati sono tragicamente reali. Spesso le vittime sono persone comuni, che potevamo vedere per strada fino al giorno prima”.
Qualche numero sulle stragi familiari
I numeri e le statistiche a riguardo sono veramente preoccupanti. Nello specifico, è stato calcolato che negli ultimi 10 anni ci sono state 131 stragi familiari in Italia. Nove responsabili su dieci sono uomini, mentre il 56% delle vittime sono donne (spesso mogli o ex mogli). Sempre prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni, i figli uccisi sono stati complessivamente 94.
La strage di Samarate
Quale caso viene in mente quando si parla di stragi familiari? Cerchiamo di elencarne alcuni, particolarmente evocativi.
Per iniziare, dobbiamo recarci a Varese, precisamente nel comune di Samarate, dove nella notte tra il 3 e il 4 maggio scorso un uomo ha ucciso sua moglie e sua figlia, colpendole a martellate. Ha poi cercato di uccidere anche l’altro suo figlio, e ha tentato di suicidarsi.
Stando alle notizie recenti, che escono con costanza, il colpevole sembrerebbe essere affetto da depressione e da una forte ossessione nei confronti del denaro, avendo paura della “possibilità di finire in bancarotta“. Dalle prime testimonianze dei parenti, l’uomo avrebbe cambiato il suo comportamento negli ultimi tempi, mostrandosi stranamente taciturno e pensieroso. Solo il tempo e le indagini potranno portare luce sul movente.
Si tratta di una storia molto recente, di cui si stanno cercando di ricomporre i tasselli, per cercare di comprendere cosa abbia potuto spingere un uomo, all’apparenza tranquillo e sereno, a un gesto tanto efferato. Tuttavia, questa vicenda sembrerebbe mostrare tutte le caratteristiche tipiche di una strage familiare, che colpisce famiglie all’esterno felici e unite. Sotto alla facciata, però, si nascondono sempre lati oscuri e inquietanti.
Il caso di Benno Neumair, che uccise i genitori
A gennaio 2021 i media italiani si sono occupati con molto fervore del caso di Benno Neumair, colpevole del duplice omicidio dei genitori, a Bolzano. La furia omicida è scattata nel giovane dopo una lite con il padre, che è stato ucciso per primo, strangolato. Successivamente, Benno ha strangolato anche la madre. Si sarebbe poi sbarazzato dei corpi, gettandoli in un fiume.
Benno, di cui i giornali e i media hanno cercato (in questo anno e mezzo) di delineare i tratti della personalità, si è dichiarato estremamente pentito del gesto. Secondo le perizie, soffre di disturbi della personalità. Sembrerebbe, inoltre, che le liti con i genitori fossero molto frequenti e che i genitori sottolineassero molto spesso i difetti di Benno, da ciò che egli racconta. Dal canto suo, egli ha sottolineato:
“Quel giorno ho avuto un blackout. Mai avrei pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori”.
Caso Carretta
Tra i casi maggiormente incredibili e indimenticati, non possiamo che parlare del caso Carretta, avvenuto nel lontano 1989. Si tratta di un caso con dei risvolti al limite dell’assurdo, che ha tenuto con il fiato sospeso l’opinione pubblica per moltissimi anni.
Nell’agosto del 1989 venne denunciata la scomparsa di un’intera famiglia di Parma, formata da madre, padre e due figli. Qualche mese dopo, il camper della famiglia verrà trovato grazie a una segnalazione al programma “Chi l’ha visto”. Passano gli anni, fino al 1998, quando, grazie a una multa, viene rintracciato uno dei figli scomparsi, ormai residente in Regno Unito. Nello stesso anno, sarà proprio ai microfoni di “Chi l’ha visto” che proprio questo figlio, Ferdinando Carretta, confesserà di aver ucciso i genitori.
Dalle indagini e dalle confessioni successive, si scoprirà che Ferdinando ha ucciso i genitori e il fratello a colpi di pistola. I corpi non verranno mai trovati. Si tratta di un gesto premeditato, dovuto a traumi infantili molto gravi. Ferdinando, infatti, confesserà di aver trovato difficoltà nel fare i bisogni corporali, dall’età di 11 anni, a causa dei rumori che si sentivano nel bagno di casa. Questi problemi porteranno, nel tempo, gravi disturbi mentali, tanto da portarlo a evitare anche qualsiasi tipo di esperienza sessuale.
I genitori non riusciranno mai a capire fino in fondo i disturbi del figlio, arrivando anche a rimproverarlo, quando lo sorprenderanno nei suoi strani comportamenti. Durante il processo del 1998, la perizia ha giudicato Ferdinando “incapace di intendere e di volere” e affetto da “schizofrenia paranoica“.
Perché le stragi familiari sono tanto frequenti?
Abbiamo cercato di fare una panoramica su tre casi diversi tra di loro: un uomo che uccide tutta la sua famiglia, un ragazzo che uccide i genitori dopo l’ennesima lite, un giovane con problemi mentali che uccide la famiglia che non l’ha mai compreso a pieno. Basterebbe, però, farsi un giro su internet oppure su qualsiasi testata giornalistica, per osservare come i casi di cronaca siano pieni di casi del genere. Gli omicidi sono ormai all’ordine del giorno e quasi non fanno più scalpore.
Ci dovremmo chiedere: forse sarebbe il caso di prevenirli? Questi tre casi ci mostrano come le malattie mentali e il disagio psicologico possano essere spesso letali. Ovviamente nessuno giustifica un omicidio, che rimane l’atto maggiormente crudele al mondo. Tuttavia, è sotto gli occhi di tutti che la salute psicologica deve essere una priorità. Non è ammissibile sentir dire, da parenti e conoscenti, frasi come “non ci aspettavamo una cosa del genere”, poiché i disturbi mentali si manifestano subito e non bisogna sottovalutarli, ma anzi affrontarli per tempo.
L’unico modo di “prevenire”, se mai ci fosse il modo di prevenire atti disumani come questi, è farsi seguire da professionisti. Inoltre, la giustizia deve agire in modo efficiente, evitando di sottovalutare la pericolosità degli indiziati e sapendo distinguere tra chi è capace “di intendere e di volere” e chi no.
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