Stragi nelle scuole

Il sistema scolastico italiano è statico: molti metodi di apprendimento dovrebbero evolversi, ma soprattutto ciò che dovrebbe cambiare è la sicurezza delle sue strutture – e non solo.

In numeri

Da quasi un secolo sono moltissime le scuole che sono state sedi di stragi scolastiche, di uccisioni, aggressioni con armi da fuoco.

Questo fenomeno è diffuso in tutto il mondo, prima che in Italia – quest’ultima può, tuttavia, contare sulla mancanza o la scarsa messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Gli USA sono lo stato in cui si può riscontrare il maggior numero di vittime. In questo stato i dibattiti riguardo la vendita delle armi sono molto accesi, anche tra i banchi scolastici.

Motivi e controlli

I motivi che rendono vulnerabili le scuole e le sue strutture sono vari: molti stati presentano il problema della vendita e commercializzazione delle armi, come negli Stati Uniti.

Le scuole, sedi di numerose violenze, sono spesso isolate nei quartieri-lager, in cui circola violenza, spaccio e prostituzione. Eppure, sono anche moltissimi gli istituti concentrati nei quartieri centrali.

Cosa è, dunque, che spinge le persone a commettere tali atti di violenza?

I soggetti principali di questi gesti sono persone che presentano debolezza psichica, affette da depressione ed esclusione dalla società stessa. Spesso si tratta di studenti isolati dall’istituto per un periodo di tempo non preciso, magari in punizione o sospesi.

Altre volte sono persone represse che vivono nella loro solitudine, armati di frustrazione e rabbia.

Gli assassini non solo hanno la possibilità di agire, ma spesso possono passare inosservati poiché i controlli agli ingressi sono inesistenti o non efficaci al punto da permettere l’ingresso di soggetti potenzialmente pericolosi.

Caratteristiche principali

Gli attacchi sono mirati, alla scuola del quartiere o della propria città. Sono minuziosamente premeditati e organizzati, in modo tale da creare panico e disperazione.

Inoltre, l’80% dei killer ha subito bullismo durante il proprio percorso scolastico, hanno alle spalle maltrattamenti, una famiglia poco presente o comunque con precedenti penali.

Si deve anche tenere conto di malattie mentali come la schizofrenia, non direttamente associate alla violenza, ma in alcuni casi celebri ne è stata riscontrata la presenza sugli autori dei massacri.

Molte persone che sono soggette a diventare killer mostrano un interesse marcato, quasi compulsivo, verso l’uso di armi e la violenza.

Misure e sicurezza

Il massacro avvenuto nel 1999 nella Columbine High School negli USA ha messo in evidenza una realtà violenta che fino a quel momento non era stata considerata.

In seguito all’accaduto, sono state adottate nuove misure di sicurezza, simulazioni per imparare ad agire e reagire alle situazioni di pericolo.

Storia e stragi

Nel Michigan, nel 1927, ben 45 persone sono morte a causa di un’esplosione avvenuta all’interno di un edificio scolastico.

La maggior parte delle vittime sono state bambini. L’autore della strage è stato il tesoriere della scuola stessa. L’uomo ha commesso la strage poiché era pervaso e preoccupato dai problemi economici pervenuti a causa di una tassa imposta dalla scuola.

Non ha cercato dunque di trovare via alternative per risolvere il problema, bensì ha optato per la violenza.

Altri paesi in cui dagli anni ’90 in poi si sono susseguiti una serie di ecatombi e morti nei contesti scolastici sono stati la Germania, il Giappone, Brasile, Finlandia…

Nessuno stato dunque può considerarsi estraneo a questi fatti.

Sicurezza e strutture

Oltre alle stragi causate da persone che riescono a infiltrarsi nelle scuole e negli istituti, si aggiungono anche i numerosi casi di crollo delle strutture stesse, infiltrazioni di acqua, terremoti, che rendono inagibili le scuole e mettono in pericolo la vita dei suoi membri.

Questa situazione è evidente soprattutto anche in Italia, in cui vari terremoti hanno scosso più volte il paese da Nord a Sud.

Università e stragi

Anche nelle università sono avvenute numerose stragi. Ad esempio, in Russia, nel 2021, dove uno studente 18enne ha aperto il fuoco uccidendo almeno 6 persone.

Anche in America, le università sono sedi di massacri: basta pensare a quella del Virginia Polytechnic Institute, dove nel 2007 morirono 33 persone.

Psicologia e aiuti

Di fronte a un cospicuo numero di morti nelle scuole, luoghi che dovrebbero dunque essere sicuri, si rivela fondamentale la presenza dello psicologo.

La comunità medica auspica l’incremento degli psicologi nelle scuole e nelle strutture. Così facendo si può essere in grado di gestire le situazioni di stress che si vengono a creare in seguito a questi eventi strazianti per la vita di bambini e adolescenti.

Sistema e cambiamento

Ultimamente, negli Stati in cui c’è la libera commercializzazione delle armi, c’è un dibattito acceso ma a oggi non si è arrivati ancora a una conclusione. Quanto dovremo aspettare ancora per fermare questa carneficina?

 


Fonti:

tg24.sky.it

lamentemeravigliosa.it

Credits:

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