Violenza di genere: una carta dei diritti per tutelare le bambine

“Ogni bambina ha diritto ad essere tutelata dalla violenza di genere, fisica e/o psicologica, sfruttamento, abusi
sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio
psico-fisico”.

Il secondo articolo della Carta dei Diritti della Bambina contro la violenza di genere (per la tutela e la valorizzazione della donna fin dalla nascita). La carta è stata approvata all’unanimità durante il Meeting delle Presidenti europee in data 30 Settembre 2016, e recita così:

Si è tenuto sabato 19 Gennaio 2019, a Siderno (RC), il convegno dal tema:“La Nuova Carta dei Diritti della Bambina”

L’iniziativa è voluta dalla Federazione Italiana Donne Arte Professione Affari.  Si tratta di un documento unico nel panorama della cultura di genere, redatto a seguito della drammatica condizione femminile denunciata a Pechino durante la Conferenza mondiale sulle donne nel 1995.                                                                                                Durante il convegno sono intervenuti i relatori:

  • Prof.ssa Angela Busacca, ricercatrice e docente di Diritto Civile, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Reggio Calabria;
  • Prof. Avv. Giuseppe Tropea, associato di diritto amministrativo, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Reggio Calabria;
  • Avv. Giuseppe Lombardo, docente di diritto processuale civile, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Reggio Calabria.

Un convegno realizzato con l’intento di educare alla parità e al contrasto della violenza di genere, attraverso la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita. Le bambine devono essere aiutate e protette anche durante i primi anni di vita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei loro diritti,  contro ogni forma di discriminazione.

La legge contro la violenza di genere specifica per le bambine esiste grazie all’approvazione della Carta dei Diritti della Bambina, ma quando verrà osservata dagli adulti? Ogni bambina ha il diritto di vivere l’infanzia e l’adolescenza lontana dalla violenza di genere. Il peso dell’ ipersessualizzazione non si ferma di fronte a ripetuti stimoli visivi. Per esempio le pubblicità creano, sostengono e promuovono stereotipi e modelli discriminanti, offrendo alla donna ruoli subordinati all’uomo.

Come colpisce la violenza di genere?

La violenza di genere invade anche la loro vita quotidiana, con molestie verbali, fisiche e psicologiche di ogni tipo. A proposito di molestie verbali, negli ultimi tempi si sta parlando sempre di più del fenomeno del Catcalling, cioè l’atto di fare “complimenti” non richiesti a donne e ragazze sempre più giovani (anche 10-12 anni). Purtroppo questo tipo di atteggiamento esteso a ragazzine molto piccole, le rende vittime di molestie verbali e quindi costrette ad essere trattate come oggetti sessuali.  Ora bisognerebbe educare gli adulti e chiedere loro se hanno capito cosa sia realmente il sessismo.  Quando si parla di molestie e di sessismo bisogna capire che non si tratta solo di sporadiche violenze, ma di abituali comportamenti quotidiani utilizzati con superficialità, arroganza ed ignoranza.

Ovviamente si sta parlando di esempi di molestie compiute da uomini, perché deve essere chiaro da dove viene il sessismo. L’affermazione del potere di genere segue sempre lo stesso percorso per arrivare a colpire il segno.  Certamente esistono episodi di donne che esercitano violenze e molestie. Le violenze suscitano sempre orrore e dispiacere,  ma sono appunto episodi. Le molestie fatte da uomini invece rientrano in un sistema culturale che influenza l’intera società che a sua volta, tende a trattare questi argomenti con superficialità.

 

 


Fonti:

FIDAPA International Federation

of Business and Professional Women

Credits:

Immagine 1 Immagine2 Copertina

 

 

 

 

 

 

 

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