Il futuro del Brasile

Il Brasile ha un nuovo presidente

Il 2 ottobre 2022 si sono tenute le elezioni generali in Brasile. Tuttavia, per conoscerne l’esito definitivo si è dovuto aspettare un secondo turno, tenutosi il 30 ottobre. Alla fine, a trionfare è stato Lula e il suo Partito dei Lavoratori. Ciò, inutile dirlo, ha scatenato l’ira dei sostenitori del presidente uscente Bolsonaro.

Chi è Lula?

La storia del nuovo presidente brasiliano è molto suggestiva, quasi profetica. Luiz Iñacio Lula da Silva, questo il suo nome completo, è nato in una famiglia molto povera ed è stato costretto a iniziare a lavorare sin da piccolo, dovendo abbandonare la scuola. Lavorando in fabbrica, è presto entrato nel mondo dei sindacati, in un periodo in cui la dittatura si opponeva a qualsiasi altra forma politica.

Grazie alla sua dote da leader, riuscì presto a crearsi una fila di sostenitori. Nel 1980 fondò il “Partido dos Trabalhadores“, di sinistra e dalle idee progressiste. All’inizio della sua carriera politica, Lula ha adottato posizioni largamente radicali. Tuttavia, con il passare degli anni è diventato molto più moderato. Dal 2003 al 2011 è stato eletto presidente del Brasile, per due mandati consecutivi.

Nel 2016, tuttavia, è stato accusato di corruzione, nella “Operazione Autolavaggio“, che riguardava un sistema di tangenti all’interno di una compagnia di petrolio. A causa di ciò, è stato condannato a 12 anni di prigione. Tuttavia, nel 2019, la Corte Suprema ha deciso di rilasciarlo, poiché non era stata accertata la sua colpevolezza. Nel 2021, infine, Lula è stato prosciolto da ogni accusa, poiché contro di lui sono state presentate prove false, al fine di impedirne la carriera politica.

il futuro del Brasile

Le proteste che hanno seguito la sua vittoria

Quest’anno, libero da qualsiasi accusa, si è ricandidato alla presidenza, vincendo trionfalmente con il 50,9 per cento dei voti. Tuttavia, la sua vittoria ha scatenato l’indignazione di chi sosteneva il suo avversario Bolsonaro, che è anche il presidente uscente. Sono state infatti organizzate diverse proteste, con moltissimi blocchi stradali e concentrazioni di manifestanti davanti alle caserme. Il clima, all’interno del paese, è molto teso e delicato. Secondo chi sostiene Bolsonaro, infatti, le elezioni sarebbero state truccate.

Chi è Bolsonaro?

Dovendo descrivere Bolsonaro, possiamo dire che lui e Lula sono agli antipodi. Jair Bolsonaro, infatti, si è fatto conoscere a causa della sua posizione politica di estrema destra. Ha fatto discutere, in questi anni, soprattutto a causa della sua totale disattenzione nei confronti delle tematiche ambientali. Inoltre, si è mostrato contrario ai diritti LGBTQ+. Durante lo scoppio della pandemia, ha infatti sminuito la portata del virus, dichiarando che si trattava di una banale influenza. Ha inoltre ritardato l’imposizione di misure contrastive al contagio, al fine di salvaguardare l’economia del paese. Durante la sua carriera politica, culminata con la presidenza nel 2019, è stato accusato di autoritarismo. Dal suo passato sono sbucate alcune dichiarazioni, in cui affermava di apprezzare l’azione della dittatura militare brasiliana, che governò il paese dal 1964 al 1985.

Tutte queste polemiche non hanno di certo giovato alla sua immagine politica. Ciò, unito all’enorme affetto che lega i brasiliani alla figura di Lula, ha reso Bolsonaro il primo presidente (post dittatura) del Brasile a non essere rieletto per un secondo mandato. Immediatamente dopo la recente sconfitta elettorale, ha inoltre giustificato le proteste dei suoi sostenitori, non riconoscendo la vittoria al suo avversario. Ha ringraziato chi lo ha votato, dicendo: “Le proteste e i blocchi stradali scaturiscono da un sentimento di indignazione e di ingiustizia per il processo elettorale”.

Il futuro del Brasile

Come abbiamo sottolineato, i brasiliani ricordano con grande entusiasmo la lunga presidenza di Lula. Inoltre, la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, rendendolo una vittima, ha contribuito ad aumentare la simpatia nei suoi confronti. A seguito del suo trionfo ha dichiarato: “Governerò per 215 milioni di brasiliani, non solo per quelli che hanno votato per me. Non esistono due Brasile. Siamo un unico paese, un unico popolo, un grande paese”.

Tra le maggiori battaglie sostenute da Lula, al centro dei suoi programmi politici, c’è sicuramente quella contro la povertà. Il suo obiettivo principale è sempre stato quello di sradicare la fame e la povertà dalla società brasiliana. Nei fatti, ha realizzato ciò garantendo moltissimi sussidi e aiuti alle persone in difficoltà. Durante il suo primo mandato è addirittura arrivato a ridurre del 46 per cento la malnutrizione infantile. Dal suo nuovo mandato, che inizierà il primo gennaio 2023, ci si aspetta un grande focus sulle tematiche sociali ed economiche.

Il tema ambientale

Un’altra tematica di forte attualità è sicuramente quella legata all’ambiente. Il Sud America, infatti, ospita un vero e proprio patrimonio dell’umanità: la Foresta Amazzonica. Quest’area verde è estremamente importante per la salvaguardia ambientale, poiché da sola costituisce “più della metà delle foreste tropicali rimaste al mondo”. Tuttavia, negli ultimi anni, l’Amazzonia si è dovuta difendere dagli interessi produttivi, causa della sua inesorabile distruzione. Con la deforestazione, infatti, moltissimi alberi vengono sradicati e da essi si ricava il legname. Inoltre, aree gigantesche vengono incendiate, ogni anno sempre di più, al fine di creare campi coltivabili.

Il principale responsabile per la salvaguardia degli ambienti naturali è sicuramente lo Stato. Tuttavia, nonostante il 60 per cento dell’Amazzonia si trovi nel territorio brasiliano, negli ultimi anni il presidente Bolsonaro ha sempre sottovalutato il problema della sua distruzione, concentrandosi sulle priorità industriali e produttive. Inoltre, durante la sua presidenza, ha congelato le casse del Fondo Amazzonia, che si occupa del controllo e della tutela della foresta amazzonica.

Ironia della sorte, questo fondo era stato lanciato (nel 2008) proprio da Lula. Grazie ad esso, la deforestazione era stata ridotta del 70 per cento. Va da sé, quindi, che con la nuova presidenza di Lula torneranno ad essere attuate le politiche e i programmi ambientali. Speriamo che queste nuove misure possano aiutare questo autentico tesoro naturale a risollevarsi, dando respiro al Brasile e al mondo intero.


Fonti: 

ansa.it

repubblica.it

tgcom24.mediaset.it

repubblica.it/esteri

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