Tra povertà e vulnerabilità: nessun rimedio

La guerra in Ucraina, la pandemia, la crisi climatica…di quante problematiche si occupano ogni giorno i mezzi di informazione? Eppure, c’è un problema sociale che sembra dimenticato, pur permeando la nostra società da sempre. Stiamo parlando della povertà e di tutta la drammaticità che si accompagna a essa.

Non si parla spesso di quante persone siano afflitte da questa autentica piaga sociale, che porta necessariamente le persone a essere vulnerabili. I soldi, infatti, servono. Anzi, sono fondamentali, anche quando si parla semplicemente della propria istruzione, della propria salute o della semplice sopravvivenza. Chi si trova in un contesto di povertà, spesso estrema, non ha accesso agli stessi servizi di base e viene spesso escluso socialmente. Sconfiggere la povertà dovrebbe essere una priorità, anche e soprattutto per il governo. Eppure, la situazione attuale è abbastanza diversa.

Povertà e salute

Come vi abbiamo anticipato, la povertà si lega in modo indissolubile alla questione sanitaria. In un recente articolo vi abbiamo parlato delle diseguaglianze sociali odierne, concentrandoci proprio sulla questione della salute. Vi avevamo parlato di come la pandemia non abbia fatto altro che amplificare i problemi sociali ed economici già presenti. Le diseguaglianze esistenti sono state ingigantite. Le differenze tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo sono abissali e si sono ampliate, purtroppo. Per citare un esempio eclatante, infatti, “solo lo 0,3 per cento delle dosi complessive di vaccini è stato assegnato a nazioni in via di sviluppo“. Chi se lo può permettere, ha un accesso prioritario alle cure mediche e, in questo caso, ai vaccini. Come se, in una situazione tanto delicata, non si dovesse garantire a tutti il diritto alla salute.

Il grave fenomeno dei senza dimora

In alcuni casi, è possibile vedere con i propri occhi la povertà, quando essa si manifesta sulle nostre strade. Quante volte, specialmente nelle grandi città, vi siete imbattuti in persone senza dimora, che dormono in giacigli improvvisati e che chiedono l’elemosina? Si tratta di una vera e propria piaga, che ci fa rendere conto del fatto che la povertà estrema non sia un problema tanto lontano da noi.

Dati alla mano, secondo le statistiche dell’Istat, in Italia le persone senza dimora fissa sono circa 500 mila. Si tratta di un numero esorbitante e impressionante, soprattutto se si considera che, secondo “Il sole 24 ore“, questo numero si è quadruplicato in appena 10 anni.

La povertà assoluta nel nostro paese

Vi abbiamo parlato del fenomeno dei senza dimora e delle diseguaglianze sul piano sanitario. Ci si chiede, però, quanto sia diffusa la povertà assoluta nel nostro paese. Iniziamo con il precisare che con il termine “povertà assoluta” si intende una condizione in cui non è possibile condurre una vita accettabile. Si è quindi impossibilitati a sostenere le spese basilari per la propria sopravvivenza. Ebbene, nel 2021 le famiglie che si sono trovate a vivere in una condizione di povertà assoluta, in Italia, sono 1,9 milioni, mentre gli individui singoli ammontano a 5,6 milioni.

Per quanto riguarda i minori, nel 2021 ne sono stati contati 1 milione e 382 mila in povertà assoluta. Si tratta del dato maggiormente alto degli ultimi anni. Queste statistiche, seppur impressionanti, riconfermano i numeri del 2020, che è stato il primo anno in cui siamo stati costretti a fare i conti con la crisi pandemica. I giovani e le famiglie molto numerose sono coloro i quali soffrono maggiormente a causa della crisi economica. Come riportato da Openpolis, infatti, “la presenza di figli nel nucleo familiare costituisce spesso un fattore di potenziale vulnerabilità. I figli minori espongono maggiormente le famiglie al disagio“.

Cosa si potrebbe fare? Dal reddito di cittadinanza al salario minimo

Nel 2019 è stato introdotto un sostegno economico, denominato “Reddito di cittadinanza“, che si è proposto come un aiuto dello stato, al fine di contrastare la povertà e la crisi economica. Per ottenerlo è necessario un reddito basso. Una volta percepito si ha l’obbligo di accettare un’offerta di lavoro, al fine di dare a tutti un’occupazione. Un’altra misura adottata è quella del reddito di emergenza, dedicata ai nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza pandemica. Tuttavia, secondo le stime, questi due aiuti, seppur molto positivi, non sembrano aver ridotto il livello della povertà nel nostro paese.

Un altro argomento molto dibattuto attualmente, nel nostro paese, è quello riguardo al salario minimo. L’Italia è carente da questo punto di vista, poiché è uno dei pochi paesi in Europa a non disporre di questa soglia. In un recente articolo riguardo questo argomento vi avevamo illustrato come ad oggi sono ben 23 paesi su 27, in Europa, ad aver applicato il salario minimo.

povertà

Gli unici lavoratori italiani ad avere un compenso regolamentato sono quelli che hanno un contratto gestito dai sindacati. Recentemente l’Unione Europea ha raggiunto un accordo proprio riguardo a questo argomento. Tutti gli stati membri, infatti, dovranno assicurare un salario minimo adeguato, tramite criteri e standard chiari. A seguito di questo accordo, si è acceso un grande dibattito anche nel nostro paese, riguardo ai vantaggi e agli svantaggi del salario minimo. Sicuramente, una decisione di questo tipo potrebbe portare maggiore stabilità e regolamentazione, generando fiducia in chi si approccia al mondo del lavoro. Inoltre, banalmente, un lavoratore con un salario minimo ha meno probabilità di faticare ad arrivare a fine mese.

La povertà è una piaga

Lo abbiamo ripetuto diverse volte e continueremo a ripeterlo: la povertà è una piaga, che deve necessariamente essere combattuta e sconfitta. Un problema di questo calibro deve essere al centro delle agende politiche. Deve permeare i dibattiti pubblici e riempire le pagine dei giornali. Sono necessari ragionamenti e analisi economiche, per debellare questo problema che genera tanta insicurezza e tante diseguaglianze.


Fonti:

ilsole24ore.com

redattoresociale.it

openpolis.it

firstonline.info

Credits: 

Copertina

Immagine 1

Immagine 2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *